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“Calabria
Ora ” – Mercoledì 5 luglio 2006 - pag.
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La
Goletta: «Il mare peggiorerà»
La
nave di Legambiente avverte: «D’estate l’acqua
sarà più sporca»
TROPEA –
Sono stati resi noti oggi in una conferenza stampa, i risultati
del monitoraggio delle acque del tratto tirrenico calabrese
effettuato da Goletta Verde 2006 di Legambiente. Il porto turistico
di Tropea ha ospitato la “Pietro Micca”, l’ultimo
rimorchiatore a vapore presente in Italia, che ha condotto l’equipaggio
della Goletta Verde nelle acque marine delle province di Reggio
Calabria, Vibo Valentia, Cosenza e Catanzaro per i rilevamenti
sulla qualità delle acque di balneazione.
Presenti a bordo della “Pietro Micca” Franco Saragò
della segreteria regionale Legambiente Calabria, Nino Macrì,
vice sindaco di Tropea e i due consiglieri di minoranza Tropeano
e Vasinton, Domenico Laria, sindaco di Ricadi, Franco Barbalace,
sindaco di Spilinga, Vincenzo Calzona, Giuliana Caruso e Pasquale
Ferrazzo, rispettivamente sindaco e assessori del comune di
Parghelia, Aurelio Rombolà, sindaco di Drapia, Raffaele
Molè, assessore all’ambiente di Pizzo, Crai Natale
e Fernando Avallone, rispettivamente vice presidente e segretario
della Lega Navale, corrispondenti di varie testate giornalistiche
e gli operatori del Tgr Calabria. Ha introdotto la conferenza
il portavoce di Goletta Verde, Santo Grammatico,
esprimendo solidarietà e partecipazione al dolore della
popolazione del vibonese colpita drammaticamente dal violento
nubifragio di ieri; ha quindi comunicato i risultati delle analisi,
effettuate alla fine di giugno, a stagione balneare appena iniziata,
sulla qualità delle acque di balneazione definendola
«sostanzialmente buona, eccetto gravi problemi registrati
alla foce del fiume Mesima».
Entrando nel dettaglio ha specificato che sono stati monitorati
dai tecnici di Goletta Verde 19 punti; in 14 i valori dei parametri
microbiologici sono risultati al di sotto della soglia prevista
dal decreto sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dpr
470/82) e della nuova direttiva europea (2006/7/Ce), che dovrà
essere recepita dagli stati membri entro il 2008. Oltre ai parametri
previsti dalla legge italiana, ormai da tre anni i laboratori
mobili di Legambiente analizzano anche gli Escherichia Coli,
batteri che vivono solo nell’intestino umano e che sono
il nuovo parametro di riferimento della direttiva europea poiché
indicano con precisione il grado d’inquinamento di origine
antropica. Sono risultati fuori dai limiti di legge 5 punti:
uno inquinato nel comune di Curinga (CZ), due punti sulla costa
reggina – a Bagnara e a Scilla – e uno a Nicotera
(VV) leggermente inquinati. Allarme rosso perché fortemente
inquinata per la foce del fiume Mesima. Santo Grammatico ha
poi ribadito che complessivamente il tratto costiero monitorato
è in buono stato anche se bisogna tener conto che le
analisi sono state effettuate quando la pressione antropica
sulle coste è modesta e i depuratori non devono sostenere
un carico fognario eccessivo, e comunque, le analisi «sono
da considerarsi fotografie puntuali della situazione e non possono
essere utilizzate per giudicare la qualità complessiva
di una località balneare». Ha sottolineato la necessità
che gli amministratori, nella gestione del territorio, pratichino
politiche virtuose di sostenibilità e si è congratulato
con il circolo di Legambiente Ricadi che ha annullato la potenziale
costruzione del porto a Santa Maria, ricordando anche il no
convinto verso il ponte sullo stretto di Messina. Anche Franco
Saragò ha ricordato l’evento drammatico
del vibonese, evidenziando il rischio idrogeologico aggravato
dall’assalto edilizio e ha attribuito il pessimo stato
di salute del Mesima «ai reflui non depurati dei Comuni
dell’entroterra che finiscono nelle fiumare». E’
seguito l’intervento di quasi tutti gli amministratori
presenti che hanno evidenziato le esigenze specifiche dei loro
Comuni e del comprensorio in genere (depuratori più funzionanti,
raccolta differenziata dei reflui, verifica e sorveglianza delle
discariche abusive, attenzione ai problemi ambientali non solo
da parte dei sindaci dei paesi costieri ma anche da parte dei
paesi dell’entroterra, risanamento degli abusi e del saccheggio
del territorio, salvaguardia delle coste soprattutto dall’erosione).
Calzona ha invitato i colleghi sindaci a farsi promotori di
una battaglia per realizzare un parco marino che tuteli la flora
e la fauna a rischio di estinzione.
r.r.