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“La
Nuova ecologia” –
luglio 2003 |
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I pirati del mare
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Goletta
Verde "premia" 23 casi di scempio ai danni dell'ambiente
marino e costiero sparsi sull'intero territorio. Tra aficionados
e new entry ecco i Capitan Uncino di casa nostra.
Il caso Api a Falconara.
Mare Monstrum. |
Chi come l'Eni a
Priolo si è reso responsabile dell'inquinamento delle
falde idriche e dell'avvelenamento del mare. Chi si è distinto per la
realizzazione di progetti faraonici e inutili come il Ponte sullo Stretto del
ministro Lunardi, dei presidenti delle regioni Calabria e Sicilia e del presidente
della Società Stretto di Messina. O chi con piani urbanistici folli ha intenzione di trasformare le zone più belle
del nostro paese in cantieri a cielo aperto, come il governatore
della Regione Veneto Giancarlo Galan, per il progetto Palalvo.
Sono questi alcuni dei nuovi "pirati del mare", i principali
bersagli di Legambiente e del viaggio di Goletta Verde 2003,
che per la diciottesima edizione assegnerà come ogni anno
le "Bandiere nere" a chi si è distinto per gli
attacchi agli ambienti marini e costieri.
La campagna itinerante
di analisi e informazione sulla qualità delle
acque di balneazione è salpata per monitorare gli 8.000
chilometri di coste italiane. Oltre alle analisi, però,
le imbarcazioni ambientaliste (la Catholica naviga le acque dello
Jonio e dell'Adriatico, il Pietro Micca quelle del Tirreno) vigilano
sui casi d'incuria e di illegalità a danno del mare, segnalando
i casi più critici con il "riconoscimento" meno
ambito d'Italia dedicato ad amministrazioni, politici, imprenditori,
ma anche società private. Quest'anno poi siamo prossimi
al raddoppio, se nel 2002 le Bandiere nere assegnate erano state
12, nel 2003 si arriva a 23 anche se con un certo numero di "soliti
noti". C'è chi, come Salvatore Cuffaro, presidente
della Regione Sicilia, potrebbe diventarne il testimonial (è dalla
prima edizione che il governatore riceve la Bandiera nera). Ma
anche Misiti non è da meno: sono addirittura 2 quelle
che l'assessore ai Lavori pubblici della Regione Calabria si
aggiudica quest'anno. Record eguagliato dalla Regione Abruzzo.
«Le "bandiere nere" -
spiega Ermete Realacci, presidente di Legambiente - sono state
assegnate quasi esclusivamente
ad amministrazioni pubbliche, sia che si parli di governo centrale
che di enti locali. Dal ministro Pietro Lunardi, pervicace sostenitore dell'opera pubblica ad alto impatto ambientale e a basso tasso
d'autorizzazioni, all'amministrazione comunale di Porto Cesareo,
cui si deve l'impareggiabile trovata amministrativa del mare
considerato "maglia urbana regolarmente edificata",
passando per l'infaticabile Aurelio Misiti, l'assessore regionale
calabrese nonché capo del Consiglio superiore dei lavori
pubblici, una sorta di habitué fra i personaggi insigniti
del poco ambito riconoscimento, da quest'anno seriamente impegnato
anche nell'opera di cementificazione definitiva della costa
calabrese. Insomma, a conti fatti, la formula dell'estate 2003
sembrerebbe essere più disattenzione e meno controlli».
Dunque quella in corso
potrebbe essere l'estate degli ecofurbi, di quanti approfitteranno
del clima di disattenzione e di impunità che
sembra stia caratterizzando l'operato di molte amministrazioni
nel nostro paese. Qualche esempio? L'incredibile decisione del
ministro della Salute, Girolamo Sirchia, che per la prima volta
dal 1989, anno in cui è stato pubblicato il primo Rapporto
sulle acque di balneazione, ha consentito l'avvio di una stagione
balneare senza uno straccio d'informazione ai bagnanti sulla
qualità dei nostri mari. Ma se il ministero della Salute
tace, quello dell'Ambiente continua a registrare, grazie all'attività delle
Regioni, i dati impressionanti sulla quantità di metalli
pesanti nei sedimenti costieri rilevati purtroppo anche nelle
zone cosiddette di "bianco", a riprova della condizione
in cui versa il nostro mare. Cadmio, arsenico, piombo, mercurio
e altre sostanze persistenti, che si accumulano fino ai livelli
più elevati della catena trofica fino a far registrare
valori preoccupanti per le quantità di diossine e Pcb
nel pesce spada e nel tonno.
04.07.2003