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LE NOTIZIE
 
“Il Quotidiano della Calabria” – Venerdì 4 febbraio 2005 – pag. 17

 

Il Treno Verde riprende il viaggio. Ieri i risultati della tappa vibonese

Insostenibilità urbana nella città dei rumori

L'aria è pulita, ma tutto il resto è da bocciare

 

Sala conferenze - Copyright 2004-2006
L'ARIA è pulita, ma Vibo Valentia deve fare i conti con un insostenibile inquinamento acustico, con i disservizi legati alla rete idrica, e ancora con impianti di depurazione insufficienti, una raccolta differenziata a livelli minimi, troppe auto in circolazione, pochi spazi per bambini, parchi e giardini inesistenti, cementificazione selvaggia. Insomma Vibo resta una città ad alto tasso di «insostenibilità urbana».

E' questo il profilo tracciato dal Treno Verde 2005, nel corso della sua tappa vibonese, grazie ai rilievi effettuati dall'Istituto mobile sperimentale di Rfi, dopo 72 ore di analisi su via Dante Alighieri. La missione del convoglio ecologista di Legambiente - realizzata con il contributo di Trenitalia, Rfi, Corepla e Energia - in tre giorni di sosta a Vibo Marina ha riscosso un notevole successo di pubblico con l'affluenza di circa 1.500 studenti di scuole elementari, medie e superiori della provincia, che ne hanno visitato i vagoni. I risultati dell'indagine condotta sono stati illustrati durante il corso della conferenza stampa che la presidente regionale di Legambiente Lidia Liotta, il responsabile di Legambiente Vibo Valentia Lorenzo Passaniti, il responsabile commerciale della direzione regionale di Trenitalia Angelo Platania e il responsabile del monitoraggio effettuato dall'Istituto sperimentale di Rfi Vittorio Valentini, hanno tenuto ieri mattina a bordo del convoglio ambientalista alla presenza del portavoce del Treno verde Gianluca Della Campa.
La qualità dell'aria. Sulla base delle informazioni raccolte, il capoluogo vibonese presenterebbe una situazione positiva sul fronte della qualità dell'aria, anche grazie a condizioni meteo favorevoli alla dispersione degli inquinanti. Elevato invece l'inquinamento acustico e la sostenibilità ambientale. Sul fronte dell'inquinamento atmosferico, nessuno dei principali inquinanti (CO, Pm10, NO2, SO2 e O3), durante il periodo dell'analisi, ha superato i limiti di legge. Identico risultato relativamente alla concentrazione di benzene.
Troppi rumori. La situazione diventa preoccupante, invece, sul fronte dell'inquinamento acustico. Nei tre giorni di rilevamento è emerso un superamento dei limiti di legge di circa 3-4 decibel durante il giorno e di 5-6 decibel nelle ore della notte. Dati che avrebbero bisogno di verifica durante il periodo estivo, quando la pressione turistica aumenta in maniera esponenziale. D'altro canto, allo stato è difficile auspicare un monitoraggio costante dell'inquinamento atmosferico visto che le due centraline installate in città non sono funzionanti.
Insostenibilità urbana. Ciò che più preoccupa Legambiente è che la città di Vibo ha raggiunto il limite di guardia per quanto concerne la sostenibilità urbana. Le auto private dilagano: le utilizzano 6 cittadini su 10, che in media ricorrono al trasporto pubblico solo 9 volte all'anno, mentre l'ente pubblico non si cura né di incrementare la disponibilità dell'offerta (Vibo, tra le piccole città, risulta una delle peggiori, con soli 3 km coperti dagli autobus), né di migliorare qualità dei mezzi e del carburante utilizzato, tutto ciò a discapito dell'impatto ambientale. Isole pedonali (0,11mq/abitante) e zone a traffico limitato (0,1 mq/abitante) sono quasi inesistenti e a lamentarsene sono soprattutto i bambini che accusano la mancanza di spazi per giocare (il 75% su circa 500 studenti di elementari medie e superiori intervistati in occasione della tappa calabrese del Treno Verde). Assenti anche gli spazi verdi (3,02 mq/abitante). Riflessi dell'insostenibilità urbana sono l'inefficienza del sistema idrico, che perde la metà dell'acqua immessa in rete (il 51%) e la gestione dei rifiuti che vede Vibo Valentia agli ultimi posti delle città che differenziano (solo il 9,8% dei rifiuti raccolti viene differenziato). Maglia nera per la provincia di Vibo Valentia anche per le costruzioni fuorilegge (44,84 edificazioni abusive ogni 10mila abitanti) che in Calabria, secondo i dati del rapporto Ecomafia 2004, alimentano un business che nel corso del 2003 ha visto la costruzione di 3.788 case abusive, con un incremento del 30% dall'anno precedente.
I commenti. «La Calabria - ha commentato Lidia Liotta, presidente di Legambiente Calabria, durante la conferenza stampa - è un territorio che ha ancora un livello di inquinamento ambientale accettabile e grandi risorse naturali su cui puntare per il suo sviluppo. Purtroppo, però, il governo regionale è in ritardo sulle politiche di tutela e valorizzazione dell'ambiente. Il caso del piano energetico regionale e della gestione dei rifiuti è emblematico: dopo 7 anni è stato prorogato per l'ennesima volta il Commissariamento, continuando a tamponare falle che espongono la nostra regione alla criminalità organizzata. I dati dell'ultimo dossier di Legambiente sulla holding dei rifiuti lo confermano: la Calabria è la terza regione in Italia per quantità di rifiuti smaltiti illegalmente. Questo non lascia ben sperare, considerando che solo rientrare in regime di ordinarietà è secondo noi la soluzione per uscire dall'emergenza rifiuti».
Per il responsabile di Legambiente Vibo Valentia Lorenzo Passaniti, i risultati dell'indagini mostrano «poche luci e molte ombre. E' ancora lunga la strada da percorrere per migliorare la qualità della vita nella nostra città - ha aggiunto - Ci rallegra però il grande successo di pubblico ottenuto in questi tre giorni. E se da un lato registriamo la negligenza dei nostri amministratori sul fronte delle politiche ambientali, i tanti bambini che hanno visitato il Treno Verde dimostrano l'enorme voglia di un ambiente pulito e più civile. Adesso siamo chiamati a rinnovare il nostro impegno per contrastare la nascita di nuovi ecomostri e per rimuovere quel complesso di tralicci e antenne che oltre a deturpare il paesaggio rendono insostenibile un inquinamento elettromagnetico che incide in maniera forte sulla salute dei cittadini».
Le "misurazioni fonometriche" sono state illustrate, in particolare, da Vittorio Valentini, responsabile del monitoraggio effettuato dal Laboratorio mobile Rfi: «Si registrano durante il giorno picchi che arrivano ai 75-78 db nelle ore di punta. Tutto ciò - ha proseguito - nonostante il laboratorio fosse posizionato in prossimità di un incrocio regolato da semaforo e quindi le auto rallentassero. La rumorosità di fondo non scende mai al di sotto dei 60 db, che è già un segnale di allarme se si considera che il decibel è un'unità di misura esponenziale e che ad un aumento di 3 db corrisponde una pressione doppia dell'onda sonora sul timpano».
Alla conferenza stampa ha offerto il suo contributo anche il responsabile di Trenitalia Angelo Platania, il quale ha ribadito «l'attenzione verso l'ambiente riservata dalla direzione regionale di Trenitalia. Questa - ha aggiunto - è confermata, innanzitutto, dagli investimenti per migliorare il proprio materiale rotabile: più di 31 milioni di euro per rinnovare completamente il parco vetture, circa 14 mln per l'acquisto (con fondi Cipe) di quattro Minuetto, il treno di ultimissima generazione per la breve percorrenza, ed il più silenzioso mai realizzato. Ma Trenitalia - ha sottolineato Platania - intende investire anche per ridurre l'impatto ambientale, punto cardine anche nella Carta regionale dei servizi».
Saluti e auspici. A margine della conferenza stampa l'assessore provinciale all'Ambiente Matteo Malerba ha inteso porgere il proprio «saluto e ringraziamento» a Legambiente per aver previsto come tappa calabrese proprio Vibo Valentia e ha ribadito la «disponibilità della Provincia a lavorare con costanza e abnegazione per la tutela del patrimonio naturalistico e ambientale. Il messaggio è importante e ci rendiamo conto - ha proseguito - che sta passando, soprattutto tra le nuove generazioni. A proposito - ha concluso - se qualcuno lo avesse dimenticato l'amministrazione provinciale è contraria alla realizzazione del porto a Ricadi, ciò perché il nostro obiettivo è salvaguardare fino in fondo quella che rappresenta la nostra principale ricchezza, l'ambiente».
Un «grazie» per la tappa vibonese del Treno verde è stato espresso anche dal responsabile di Legambiente Ricadi Franco Saragò: «Sono queste iniziative di grande valenza - ha commentato Saragò - perché ridestano un'attenzione verso la tutela e la sostenibilità ambientale che non è sempre alta così come dovrebbe essere. Dal canto nostro ribadiamo l'impegno per contrastare ogni forma di inquinamento atmosferico, acustico, elettromagnetico, ma anche per contrastare la cementificazione delle coste e la distruzione dei patrimoni naturalistici. In questo chiediamo il sostegno concreto di tutte le istituzioni».
Un «appello per un'azione di salvaguardia concreta» è stato rivolto anche dall'ex presidente della IV circoscrizione Pino Alviano, il quale ha rimarcato le diverse problematiche che investono le Marinate: dai fumi del cementificio, fino agli scarichi dei depositi costieri.
Il domani. Fotografata la realtà, ora la parola passa alle istituzioni, chiamate a riportare l'ambiente ai livelli di sostenibilità, ma soprattutto ai cittadini, che, dal canto loro, devono offrire contributi capaci di rendere questo mondo migliore.

p.c.

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