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“Il
Quotidiano della Calabria” – Venerdì 4
febbraio 2005 – pag. 17 |
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Il Treno Verde riprende il viaggio. Ieri i risultati della tappa
vibonese
Insostenibilità urbana nella città dei
rumori
L'aria è pulita, ma tutto il resto è da
bocciare
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L'ARIA è pulita,
ma Vibo Valentia deve fare i conti con un insostenibile
inquinamento acustico, con i disservizi legati alla rete
idrica, e ancora con impianti di depurazione insufficienti,
una raccolta differenziata a livelli minimi, troppe auto
in circolazione, pochi spazi per bambini, parchi e giardini
inesistenti, cementificazione selvaggia. Insomma Vibo resta
una città ad alto tasso di «insostenibilità urbana». |
E'
questo il profilo tracciato dal Treno Verde 2005, nel corso
della sua
tappa vibonese, grazie ai rilievi effettuati dall'Istituto
mobile sperimentale
di Rfi, dopo 72 ore di analisi su via Dante Alighieri. La missione
del convoglio ecologista di Legambiente - realizzata con il
contributo di Trenitalia, Rfi, Corepla e Energia - in tre giorni
di sosta
a Vibo Marina ha riscosso un notevole successo di pubblico
con l'affluenza di circa 1.500 studenti di scuole elementari,
medie
e superiori della provincia, che ne hanno visitato i vagoni.
I risultati dell'indagine condotta sono stati illustrati durante
il corso della conferenza stampa che la presidente regionale
di Legambiente Lidia Liotta, il responsabile di Legambiente
Vibo Valentia Lorenzo Passaniti, il responsabile commerciale
della
direzione regionale di Trenitalia Angelo Platania e il responsabile
del monitoraggio effettuato dall'Istituto sperimentale di Rfi
Vittorio Valentini, hanno tenuto ieri mattina a bordo del convoglio
ambientalista alla presenza del portavoce del Treno verde Gianluca
Della Campa.
La qualità dell'aria. Sulla base delle
informazioni raccolte, il capoluogo vibonese presenterebbe
una situazione positiva sul
fronte della qualità dell'aria, anche grazie a condizioni
meteo favorevoli alla dispersione degli inquinanti. Elevato invece
l'inquinamento acustico e la sostenibilità ambientale.
Sul fronte dell'inquinamento atmosferico, nessuno dei principali
inquinanti (CO, Pm10, NO2, SO2 e O3), durante il periodo dell'analisi,
ha superato i limiti di legge. Identico risultato relativamente
alla concentrazione di benzene.
Troppi rumori. La situazione diventa preoccupante,
invece, sul fronte dell'inquinamento acustico. Nei tre giorni
di rilevamento è emerso
un superamento dei limiti di legge di circa 3-4 decibel durante
il giorno e di 5-6 decibel nelle ore della notte. Dati che avrebbero
bisogno di verifica durante il periodo estivo, quando la pressione
turistica aumenta in maniera esponenziale. D'altro canto, allo
stato è difficile auspicare un monitoraggio costante dell'inquinamento
atmosferico visto che le due centraline installate in città non
sono funzionanti.
Insostenibilità urbana. Ciò che più preoccupa
Legambiente è che la città di Vibo ha raggiunto
il limite di guardia per quanto concerne la sostenibilità urbana.
Le auto private dilagano: le utilizzano 6 cittadini su 10, che
in media ricorrono al trasporto pubblico solo 9 volte all'anno,
mentre l'ente pubblico non si cura né di incrementare
la disponibilità dell'offerta (Vibo, tra le piccole città,
risulta una delle peggiori, con soli 3 km coperti dagli autobus),
né di migliorare qualità dei mezzi e del carburante
utilizzato, tutto ciò a discapito dell'impatto ambientale.
Isole pedonali (0,11mq/abitante) e zone a traffico limitato (0,1
mq/abitante) sono quasi inesistenti e a lamentarsene sono soprattutto
i bambini che accusano la mancanza di spazi per giocare (il 75%
su circa 500 studenti di elementari medie e superiori intervistati
in occasione della tappa calabrese del Treno Verde). Assenti
anche gli spazi verdi (3,02 mq/abitante). Riflessi dell'insostenibilità urbana
sono l'inefficienza del sistema idrico, che perde la metà dell'acqua
immessa in rete (il 51%) e la gestione dei rifiuti che vede Vibo
Valentia agli ultimi posti delle città che differenziano
(solo il 9,8% dei rifiuti raccolti viene differenziato). Maglia
nera per la provincia di Vibo Valentia anche per le costruzioni
fuorilegge (44,84 edificazioni abusive ogni 10mila abitanti)
che in Calabria, secondo i dati del rapporto Ecomafia 2004,
alimentano un business che nel corso del 2003 ha visto la costruzione
di
3.788 case abusive, con un incremento del 30% dall'anno precedente.
I commenti. «La Calabria - ha commentato
Lidia Liotta, presidente di Legambiente Calabria, durante la
conferenza stampa
- è un territorio che ha ancora un livello di inquinamento
ambientale accettabile e grandi risorse naturali su cui puntare
per il suo sviluppo. Purtroppo, però, il governo regionale è in
ritardo sulle politiche di tutela e valorizzazione dell'ambiente.
Il caso del piano energetico regionale e della gestione dei rifiuti è emblematico:
dopo 7 anni è stato prorogato per l'ennesima volta il
Commissariamento, continuando a tamponare falle che espongono
la nostra regione alla criminalità organizzata. I dati
dell'ultimo dossier di Legambiente sulla holding dei rifiuti
lo confermano: la Calabria è la terza regione in Italia
per quantità di rifiuti smaltiti illegalmente. Questo
non lascia ben sperare, considerando che solo rientrare in regime
di ordinarietà è secondo noi la soluzione per uscire
dall'emergenza rifiuti».
Per il responsabile di Legambiente Vibo Valentia Lorenzo
Passaniti,
i risultati dell'indagini mostrano «poche luci e molte
ombre. E' ancora lunga la strada da percorrere per migliorare
la qualità della vita nella nostra città - ha aggiunto
- Ci rallegra però il grande successo di pubblico ottenuto
in questi tre giorni. E se da un lato registriamo la negligenza
dei nostri amministratori sul fronte delle politiche ambientali,
i tanti bambini che hanno visitato il Treno Verde dimostrano
l'enorme voglia di un ambiente pulito e più civile. Adesso
siamo chiamati a rinnovare il nostro impegno per contrastare
la nascita di nuovi ecomostri e per rimuovere quel complesso
di tralicci e antenne che oltre a deturpare il paesaggio rendono
insostenibile un inquinamento elettromagnetico che incide in
maniera forte sulla salute dei cittadini».
Le "misurazioni fonometriche" sono state illustrate,
in particolare, da Vittorio Valentini, responsabile del monitoraggio
effettuato dal Laboratorio mobile Rfi: «Si registrano durante
il giorno picchi che arrivano ai 75-78 db nelle ore di punta.
Tutto ciò - ha proseguito - nonostante il laboratorio
fosse posizionato in prossimità di un incrocio regolato
da semaforo e quindi le auto rallentassero. La rumorosità di
fondo non scende mai al di sotto dei 60 db, che è già un
segnale di allarme se si considera che il decibel è un'unità di
misura esponenziale e che ad un aumento di 3 db corrisponde una
pressione doppia dell'onda sonora sul timpano».
Alla conferenza stampa ha offerto il suo contributo anche il
responsabile di Trenitalia Angelo Platania, il quale ha ribadito «l'attenzione
verso l'ambiente riservata dalla direzione regionale di Trenitalia.
Questa - ha aggiunto - è confermata, innanzitutto, dagli
investimenti per migliorare il proprio materiale rotabile: più di
31 milioni di euro per rinnovare completamente il parco vetture,
circa 14 mln per l'acquisto (con fondi Cipe) di quattro Minuetto,
il treno di ultimissima generazione per la breve percorrenza,
ed il più silenzioso mai realizzato. Ma Trenitalia - ha
sottolineato Platania - intende investire anche per ridurre l'impatto
ambientale, punto cardine anche nella Carta regionale dei servizi».
Saluti e auspici. A margine della conferenza
stampa l'assessore provinciale all'Ambiente Matteo
Malerba ha inteso porgere il
proprio «saluto e ringraziamento» a Legambiente per
aver previsto come tappa calabrese proprio Vibo Valentia e ha
ribadito la «disponibilità della Provincia a lavorare
con costanza e abnegazione per la tutela del patrimonio naturalistico
e ambientale. Il messaggio è importante e ci rendiamo
conto - ha proseguito - che sta passando, soprattutto tra le
nuove generazioni. A proposito - ha concluso - se qualcuno lo
avesse dimenticato l'amministrazione provinciale è contraria
alla realizzazione del porto a Ricadi, ciò perché il
nostro obiettivo è salvaguardare fino in fondo quella
che rappresenta la nostra principale ricchezza, l'ambiente».
Un «grazie» per la tappa vibonese del Treno verde è stato
espresso anche dal responsabile di Legambiente Ricadi Franco
Saragò: «Sono queste iniziative di grande valenza
- ha commentato Saragò - perché ridestano un'attenzione
verso la tutela e la sostenibilità ambientale che non è sempre
alta così come dovrebbe essere. Dal canto nostro ribadiamo
l'impegno per contrastare ogni forma di inquinamento atmosferico,
acustico, elettromagnetico, ma anche per contrastare la cementificazione
delle coste e la distruzione dei patrimoni naturalistici. In
questo chiediamo il sostegno concreto di tutte le istituzioni».
Un «appello per un'azione di salvaguardia concreta» è stato
rivolto anche dall'ex presidente della IV circoscrizione Pino
Alviano, il quale ha rimarcato le diverse problematiche che
investono le Marinate: dai fumi del cementificio, fino agli
scarichi dei
depositi costieri.
Il domani. Fotografata la realtà, ora la parola passa
alle istituzioni, chiamate a riportare l'ambiente ai livelli
di sostenibilità, ma soprattutto ai cittadini, che,
dal canto loro, devono offrire contributi capaci di rendere
questo
mondo migliore.
p.c.