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LE NOTIZIE
 
“Gazzetta del Sud” – Venerdì 4 febbraio 2005 - Pag. 25

 

Il rapporto di Legambiente dopo la sosta di “Treno Verde” pone seri problemi sulla qualità della vita

Aria pulita ma la città è rumorosa

Scarsi risultati sulla raccolta differenziata e carenza di spazi per i bambini

 

Aria pulita. E’ quello che si respira in città secondo i rilevamenti effettuati dall’Istituto mobile sperimentale di Rfi. L’indagine conoscitiva è stata effettuata per 72 ore in Via Dante Alighieri, a partire dal 31 gennaio in occasione della campagna “Treno Verde” di Legambiente, Trenitalia e Rfi, realizzata anche con il contributo di Energia e Corepla. Preoccupano, invece, il rumore che supera i limiti consentiti dalla legge. Sotto accusa il clacson delle auto. Gli automobilisti ne fanno un uso sproporzionato. Del tutto insufficienti rete idrica e impianti di depurazione. Lascia molto a desiderare anche la raccolta differenziata dei rifiuti, che è ai minimi. Inoltre circolano troppe auto, non ci sono spazi per i bambini, mancano parchi e giardini, infine la cementificazione selvaggia: che contribuisce a fare di Vibo una città ad alto tasso di «insostenibilità urbana».
In sintesi è questa la fotografia che viene fuori dall’indagine effettuata dal Treno Verde 2005, giunto quest’anno alla diciassettesima edizione, nel corso della tappa calabrese che ha segnato in tre giorni un notevole successo di pubblico con l’affluenza di circa mille e 500 studenti di scuole Elementari, Medie e Superiori della provincia.
I dati finali sull’inquinamento acustico ed atmosferico sono stati presentati, ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa organizzata a bordo del convoglio ambientalista. Erano presenti la presidente regionale di Legambiente Lidia Liotta, il responsabile commerciale della direzione regionale di Trenitalia Angelo Platania, il responsabile del monitoraggio effettuato dall’istituto sperimentale Rfi Vittorio Valentini, l’assessore provinciale all’Ambiente Matteo Malerba, il presidente del Circolo provinciale di Legambiente Lorenzo Passaniti e l’ex consigliere Giuseppe Alviano.
Alla luce del monitoraggio, quindi, la città capoluogo presenta una situazione buona sul fronte dell’inquinamento atmosferico anche grazie alle condizioni meteo favorevoli alla dispersione degli inquinanti. Sul fronte dell'inquinamento atmosferico la situazione non sembra preoccupante perché nessuno dei principali inquinanti monitorati superano i limiti di legge.
Purtroppo la situazione diventa più preoccupante sul fronte dell’inquinamento acustico dove nei tre giorni di rilevamento emerge un superamento dei limiti di legge di circa 3-4 decibel durante il giorno e di 5-6 decibel durante la notte.
Ciò che preoccupa la città capoluogo è la insostenibilità urbana nel suo complesso. Le auto private la fanno da padrone. Le utilizzano 6 cittadini su 10, che in media ricorrono al trasporto pubblico solo 9 volte all'anno e l'ente pubblico non si cura né di incrementare la disponibilità dell'offerta (Vibo Valentia, tra le piccole città, risulta una delle peggiori, con soli 3 km coperti dagli autobus), né migliorare qualità dei mezzi e del carburante utilizzato, a discapito dell'impatto ambientale. Isole pedonali e zone a traffico limitato sono quasi inesistenti. A lamentarsi di questo sono soprattutto i bambini che accusano la mancanza di spazi per giocare .
L'insostenibilità urbana si risente nell'inefficienza del sistema idrico, dove si perde la metà dell'acqua immessa in rete, e nella gestione dei rifiuti che vede la città capoluogo agli ultimi posti delle città che differenziano.
Maglia nera per la provincia vibonese anche per le costruzioni fuorilegge che in Calabria, secondo i dati del rapporto Ecomafia 2004, alimentano un business che nel corso del 2003 ha visto la costruzione di 3 mila 788 case abusive, con un incremento del 30% dall'anno precedente.

l.f.

Gazzetta del Sud - www.gazzettadelsud.it

 

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