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“Il
Quotidiano della Calabria” – Giovedì 4
novembre 2004 – pag. 21 |
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La relazione
Un
ecosistema da tutelare
LUNGA
circa 13 Km, con un bacino di circa 35, la fiumara della Ruffa
detta anche
di Brattirò, nel tratto che scorre alle
pendici dell'omonimo paese, nasce ad Est in prossimità dei
confini comunali di Drapia, Spilinga e Rombiolo, a quota 540
metri sul livello del mare scorre verso Ovest determinando una
linea di confine naturale tra i comuni Spilinga-Drapia, prima,
e Ricadi-Drapia poi, per sfociare infine sulla spiaggia della
Ruffa nel comune di Ricadi. Si passa dalla costa all'alta collina
in un susseguirsi di panorami suggestivi dove la vista del mare
sullo sfondo si alterna a vedute di valloni rocciosi, boschi
cedui, pascoli, cespugli e arbusti della macchia mediterranea.
E' nel fondovalle della fiumara, dove il torrente si restringe
scorrendo tra le pareti rocciose, in un habitat fresco e caratterizzato
da un particolare microclima (megatermico-umido), che si riscontrano
le colonie, alcune più numerose alcune meno, della felce
tropicale termofila dell'era Terziaria Woodwardia Radicans. Straordinaria
nel suo genere e di singolare bellezza, la Woodwardia Radicans è considerata
uno dei più antichi relitti preglaciali del Terziario,
un periodo durante il quale la felce era molto diffusa in Europa
e nel Mediterraneo.
Attualmente le popolazioni di felce tropicale hanno una distribuzione
subtropicale mediterranea-atlantica, nelle Azzorre e nelle Canarie,
e areali ridotti su stazioni discontinue di piccole dimensioni
in Algeria, Corsica, Creta e Italia.
Della specie rara, che risulta protetta dalla Convenzione di
Berna, per la conservazione della natura e degli habitat naturali
europei, in vigore dal 19/09/1979, il maggiore areale con la
popolazione più vasta d'Europa, è localizzato tra
il vallone Occhi Bianchi e la fiumara di Brattirò. La
sensazionale scoperta, all'inizio degli anni '90, supportata
da altre realtà importanti già note nell'ambito
in questione, rendeva l'area molto interessante sotto l'aspetto
naturalistico e paesaggistico e contribuiva a farla riconoscere
nell'ambito dei "Siti di interesse comunitario - direttiva
92/43/CEE", proposti dallo Stato Membro nel progetto Bioitaly.
Oggi il Sic figura con il codice numero IT9300090 B "Fiumara
di Brattirò (Valle Ruffa)" per una estensione di
668 Ha. La presenza della Woodwardia Radicans è stata
essenziale per il riconoscimento dell'area, ma non rappresenta
il solo motivo di tanto interesse di esperti e studiosi della
natura. La fiumara della Ruffa è infatti anche un ricco
contenitore di molte specie animali. La fauna è diversificata,
molto consistente quella ornitologica.
Oggi, ai nostri occhi appare un paesaggio in parte deturpato
dall'indiscriminato taglio degli alberi, manomesso per la realizzazione
di strade sterrate carrabili, imbruttito dalla presenza di molte
discariche abusive, sfruttato nel peggiore dei modi, impoverito
dagli incendi estivi, modificato dalle molte briglie e dai numerosi
smottamenti lungo il corso dell'alveo.
L'istituzione di un'area protetta avrebbe potuto, come potrà garantire,
la salvaguardia dell'ambiente e consentire la valorizzazione
di un patrimonio dell'intero territorio dove, la realizzazione
di un esteso polmone verde favorirebbe una ricaduta all'economia
locale in termini di servizi ai cittadini ed al turismo e contribuirebbe
a qualificare l'intero comprensorio. Costituirebbe un valido
supporto all'offerta turistica balneare e consentirebbe all'entroterra
di accogliere adeguatamente un segmento turistico in continua
espansione, quello ecologico.
E' opportuno ribadire che i siti descritti, viste le valenze
di carattere naturalistico e le testimonianze storiche che racchiudono,
meritano urgenti misure di tutela per evitare che un patrimonio
collettivo cosi speciale possa essere definitivamente perduto.
Mi auguro che quanto riportato possa far capire a tutti indistintamente
che quando si parla di ambiente si parla di noi e che pertanto
rispettare l'ambiente significa rispettare noi stessi, salvaguardare
e migliorare le condizioni della nostra vita significa salvaguardare
e migliorare l'ambiente in cui viviamo.
Emanuele Miano
Legambiente Ricadi