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“Il
Quotidiano della Calabria” – Giovedì 4
novembre 2004 – pag. 20 |
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La storia
Come
trecento milioni di anni fa
Lungo
gli argini del torrente che scorre nella Valle Ruffa, nel territorio
compreso fra i comuni di Drapia, Spilinga e Ricadi vive uno
degli esseri viventi più antichi del nostro pianeta,
sopravvissuto dall'età dei dinosauri e giunto, grazie
all'isolamento e all'inaccessibilità dei luoghi, fino
ai giorni nostri. E' su queste pareti ripide, umide e permanentemente
ombreggiate che crescono più di 2.000 esemplari di Woodwardia
Radicans (Felce bulbifera), rara felce delle Blechnacee, con
distribuzione subtropicale mediterraneo-atlantica le cui fronde
possono raggiungere la lunghezza di 3 metri. La stazione di
Valle Ruffa è la più importante in Italia e la
più imponente finora scoperta in Europa, dove è
stata individuata nella Spagna meridionale, in Grecia, in Macedonia
e alcuni esemplari in piccole valli nelle prossimità
delle coste del Mar Nero. Questa specie, che si è conservata,
senza apparenti mutazioni, fin dal Terziario, pare sia comparsa
sul Pianeta circa 2-300 milioni di anni fa e risulta presente
sul nostro territorio da circa 60 milioni di anni. Il suo habitat
è limitato a zone con umidità elevata e costante,
senza rilevanti sbalzi termici, a temperature comprese fra 10
e 25 gradi centigradi circa durante l'arco dell'anno e scarsa
illuminazione solare diretta. In Italia è presente solo
in piccoli insediamenti rilevati in Calabria, Sicilia e Campania.
In Calabria fu individuata nel 1985 ad opera del biologo Libero
Sibio, nella zona di Cinquefrondi e successivamente, nel 1989,
fu scoperta nella Valle Ruffa, grazie all'acuta osservazione
di un turista tedesco, botanico per diletto, che ne notò alcune
foglie secche portate da una piena estiva alla foce del torrente
Ruffa, nel comune di Ricadi, e segnalò la loro presenza
al botanico Fulvio Gioanetto, (italiano di origine, e di cittadinanza
finlandese, presente in zona per incarico dell'Onu). Insieme
risalimmo il torrente fino all'altopiano di Monte Poro e notammo
che in quella valle la felce cresceva rigogliosa come milioni
e milioni di anni fa. La cosa fu segnalata alle autorità competenti,
ma, a tutt'oggi la zona non è ancora sottoposta a particolari
vincoli ambientali.
Pino Laria
Biologo