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“Il
Quotidiano della Calabria” – Venerdì
4 agosto 2006 - pag. 33 |
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Dietro
Europaradiso si nascondono i signori della guerra in Libano
LE
DISTRUZIONI e le stragi di innocenti continuano in Libano (e
a Gaza). E non ci sono più dubbi: il massacro continuerà
senza tregua alcuna finchè i potentissimi comandi militari
di Israele e i suoi vertici politici lo vorranno. Gli Hezbollah,
nonostante la loro sorprendente resistenza, verranno rapidamente
annientati.
L’obiettivo di Ehud Olmert è perfettamente chiaro:
occorre eliminare con la forza qualsiasi nemico, attuale e potenziale,
nell’area mediorientale. Per questo è imperativo
categorico fare terra bruciata di Hezbollah in Libano, di Hamas
in Palestina. La strategia israeliana coincide con quella statunitense:
essa esige che l’universo arabo-islamico, dal Marocco
e dalla Mauritania fino all’Afghanistan e al Pakistan
passando ovviamente per i Paesi del Golfo sia sottoposto all’egemonia
delle grandi potenze occidentali, in primis degli Stati Uniti
ed Israele.
Nel contesto di questo scenario globale che impegna le grandi
potenze del pianeta secondo ferree logiche sistemiche è
ovvio che il diritto internazionale costituisca un intralcio
di cui si deve necessariamente fare strame.
D’altronde di tale spregiudicatezza Ehud Olmert ha dato
ampia prova durante la sua fulminante carriera politica in Israele.
Delfino di Ariel Sharon, ne è stato la più fedele
ombra sin dai tempi in cui per un decennio ha rivestito la carica
di sindaco, immarcescibile e granitico di Tel Aviv.
Proprio durante la sindacatura ha instaurato senza alcuno scrupolo
di sorta disinvolti rapporti politico-economici con potenti
lobbies di costruttori, speculatori e faccendieri tra i quali
spicca David Appel socio d’affari, guarda caso, del figlio
primogenito di Ariel Sharon, Gilad.
Questo fecondo mix di intraprendenza politica, spregiudicatezza
nelle alleanze coi poteri forti di Israele unita all’ingente
liquidità di dollari ha permesso a Sharon ed ai suoi
più stretti collaboratori di partorire il nuovo soggetto
politico, Kadima, che dopo nemmeno un anno di vita già
guida senza intralci la politica israeliana dopo aver stravinto
le elezioni. Olmert, divenuto nel frattempo premier a causa
della grave malattia di Sharon, ha continuato nell’iperattivismo
del suo predecessore e pigmalione, tessendo una fitta tela di
alleanze con le forze politiche di destra anche europee tra
le quali spiccano l’RPR francese di Sarkozy e in Italia
Alleanza Nazionale grazie ai buoni uffici dell’ex Ambasciatore
di Israele in Italia Gol (ora Capo Gabinetto del Premier israeliano)
con Fini. I pruriti populisti e demagogici di Pasquale Senatore
sul caso Europaradiso, “la chiamata alle armi” di
un non meglio precisato popolo crotonese, la fluviale retorica
accompagnata da massicce dosi di volgarità contro storiche
e riconosciute associazioni ambientaliste non nascono, dunque,
per caso ma sono evidentemente finalizzate a proteggere e cristallizzare
un assetto di interessi che uno scatto di orgoglio unito alla
sensibilità ambientalista del neonato governo nazionale
e del suo ministro dell’Ambiente potrebbero vanificare.
La stessa dignità sarebbe opportuno la ritrovassero le
forze politiche di sinistra adesso a capo dell’amministrazione
comunale nonché i responsabili di deleghe in materia
di ambiente e politiche territoriali, che sull’ecomostro
di Appel & Co. hanno da 12 mesi a questa parte balbettato
(a voler essere buoni…) inseguendo a tempi alterni lo
sciame qualunquista e prezzolato dei sostenitori di Europaradiso.
La realizzazione di Europaradiso ipotecherebbe per sempre le
opzioni di sviluppo della Foce del Neto, legandone mani e piedi
a gruppi affaristici stranieri con capitali di dubbia provenienza
coi quali in Medio Oriente si foraggiano politiche di guerra
ed un’ atroce ecatombe di migliaia di innocenti in Libano
e Palestina.
Le formazioni della sinistra alternativa di Crotone (Rifondazione,
PDCI e Verdi) nonché quei “disobbedienti”
consiglieri diessini non fagocitati dalla deriva filo-israeliana
di Fassino, abbiano uno scatto di reni nel ribadire che i soldi
sporchi, macchiati dal sangue di guerre disumane, di Appel e
dei suoi padrini politici, Crotone non li vuole.
Silvio
Messinetti
Associazione Giuristi democratici