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“Il
Velino Calabria” – Anno VIII - n° 31 -
Mercoledì 3 agosto 2005 |
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LEGAMBIENTE:
5 VELE A TROPEA E BANDIERA NERA PER L'EUROPARADISO
Tropea conferma
le “cinque vele” per il suo mare pulito, le spiagge
attrezzate e i servizi, ma sul resto del Tirreno calabrese la
situazione è quasi ovunque allarmante dal punto di vista
ambientale. Va molto meglio invece sullo Jonio. È questa
la “cartolina” delle acque marine e delle coste
calabresi presentata ieri al porto di Tropea da Goletta Verde
di Legambiente. Ogni estate da vent’anni, Goletta Verde
informa in tempo reale residenti e villeggianti delle località
di mare sulla qualità delle acque di balneazione. I dati
sono stati presentati a bordo del “Pietro Micca”
da Rina Guadagnini, portavoce di Goletta Verde e da Lorenzo
Passaniti, coordinatore regionale comitato scientifico di Legambiente
Calabria. Oltre ai parametri previsti dalla legge italiana (Dpr
470/82) i laboratori mobili di Legambiente analizzano già
da qualche anno gli enterococchi e, dallo scorso anno, l’Escherichia
Coli, entrambi batteri che vivono esclusivamente nell’intestino
umano e che danno quindi una dimensione molto precisa dell’inquinamento
antropico.
Confermate anche quest’anno le 5 Vele a Tropea. Le 5 Vele
sono il prezioso riconoscimento di Legambiente e Touring Club
che viene conferito a quelle località che possono vantare,
tra i 130 parametri presi in considerazione, un mare limpido
e cristallino, spiagge incontaminate, strutture turistiche efficienti
e compatibili con la conservazione del paesaggio. Goletta Verde
ha poi consegnato in Calabria anche una Bandiera Nera, il riconoscimento
di Legambiente rivolto a denunciare i casi più clamorosi
d’incuria e di illegalità a danno degli ambienti
marini e costieri, alla società internazionale “Euro
Paradiso”, che vorrebbe realizzare un mega villaggio turistico
alla foce del Fiume Neto, a nord di Crotone in un’area
che è Sito interesse comunitario e recentemente riconosciuto
come Zps (Zona di protezione speciale) dalla Regione Calabria.
«Una conferma di una errata impostazione delle politiche
di sviluppo e di controllo – ha aggiunto Lorenzo Passaniti,
coordinatore regionale Comitato scientifico di Legambiente Calabria
- arriva anche dal Rapporto Ecomafia di Legambiente, secondo
il quale nel 2004 sono state 3.008 le case costruite abusivamente
sul territorio regionale, 282 in più rispetto all’anno
precedente. Ma anche una insoddisfacente politica di tutela
e programmazione causa danni gravissimi ed è quello che
qui in Calabria viene sottolineato dalla situazione in cui versano
gli impianti di depurazione, peraltro insufficienti a garantire
un adeguato trattamento delle acque reflue. Sono ancora circa
1.200 i chilometri mancanti di reti fognarie e molti gli impianti
di depurazione in attività che sono sottodimensionati
e che peccano di efficienza». (sav)