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“Il
Quotidiano della Calabria” – Lunedì
3 aprile 2006 - pag. 11 |
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L’investimento
iniziale ammortizzabile in due o tre anni
La
tecnologia del solare contro l’inquinamento
SE da una
parte in Calabria potrebbe non esserci una particolare attenzione
per l’allarme inquinamento come in altre regioni più
industrializzate d’Italia, dall’altra, uno sviluppo
più adeguato al potenziale solare delle regioni del Sud,
considerando la prospettiva per i più di lavori solo
precari, potrebbe rispondere invece all’opportunità
di soddisfare autonomamente un bisogno primario.
Chiunque, disponendo di poche migliaia di euro, potrebbe investire
in una futura autonomia, acquistando un pannello solare a circolazione
naturale di quattro metri quadrati e un serbatoio di centocinquanta
litri, posizionarlo sul tetto o sul terrazzo, collegarlo alla
tubazione idrica della propria abitazione ed approvvigionarsi
di acqua calda per uso sanitario sufficiente per quattro persone,
risparmiando così sul consumo del gas o sull’elettricità.
Malgrado la tecnologia dei pannelli solari termici abbia raggiunto
livelli di affidabilità e di durata pari agli impianti
di riscaldamento tradizionali, rispetto ai quali nel tempo è
risultata essere competitiva anche sotto il profilo dei costi,
si torna però a riconsiderarla dopo tre secoli solo in
vista dell’esaurimento delle risorse fossili e dell’inquinamento
prodotto dalla loro combustione e non ancora nella prospettiva
di una maggiore autosufficienza.
La tecnologia del solare termico permette la conversione dell’energia
solare in energia termica per la produzione di acqua calda ad
uso sanitario e per riscaldamento e con un modesto investimento
potrebbe sostituire sempre più diffusamente le caldaie
a metano o latro combustibile.
Un impianto termico solare è composto da pannelli di
dimensioni da 2 a 2,5 metri quadrati e con 1 metro quadrato
si possono riscaldare 50 litri di acqua calda sanitaria al giorno.
Se una famiglia di quattro persone, ma questo ovviamente dipende
dalle abitudini personali, riesce a sopperire al fabbisogno
di acqua calda sanitaria con quattro metri quadrati di pannelli,
il risparmio economico sarebbe di circa l’ottanta per
cento sulla spesa annua di gas o di energia elettrica se si
utilizzano gli scaldini.
I vecchi caloriferi in ghisa e in alluminio hanno bisogno di
temperature molto più alte per diffondere calore e la
tecnologia del solare termico viene impiegata per i riscaldamenti
a bassa temperatura (30 – 40° C), e cioè riscaldamenti
ad aria e pavimenti radianti, questi ultimi molto diffusi nei
paesi freddi dell’Europa.
Nei mesi invernali, quando la radiazione solare è meno
intensa, dodici metri quadri di pannelli solari termici possono
essere sufficienti a sopperire all’ottanta per cento del
consumo di calore dell’utenza.
L’investimento iniziale viene ammortizzato in due o tre
anni considerato che il prezzo di riferimento dei pannelli solari
termici sui bandi regionali è di 900,00 euro per metro
quadro e a differenza del fotovoltaico l’investimento
per un impianto solare termico può essere considerato
autosostenibile.
m.d.g.