Puliamo
il Mondo è un’iniziativa di cura e pulizia,
un’azione allo stesso tempo concreta e simbolica
per chiedere un’Italia più pulita e più bella.
Una campagna di pulizia che comunica la necessità e
la voglia di riappropriarsi del proprio territorio,
prendendo coscienza che oltre a ripulire si dovrebbe
imparare a non sporcare, ma anche una grande occasione
per mettere sotto la lente di ingrandimento i problemi
legati al degrado ambientale e costruire insieme soluzioni
possibili.
L’iniziativa si colloca nel progetto internazionale in difesa dell’uomo
e dell’ambiente denominata “Clean Up the World”, una giornata
di pulizia di aree verdi, spiagge, fiumi e città. Nata nel 1989 a Sydney
ha coinvolto lo scorso anno 35 milioni di persone in oltre 100 paesi.
Come negli anni scorsi, anche quest’anno in provincia di Vibo, grazie
all’iniziativa del coordinamento provinciale di Legambiente, del circolo
di Ricadi e dell’assessorato all’ambiente dell’amministrazione
provinciale, si terranno varie manifestazioni. Tra i primi a dare la propria
adesione, oltre all’Amministrazione Provinciale attraverso l’assessore
Matteo Malerba, molti comuni tra i quali: Francica, Tropea, Francavilla Angitola,
Limbadi, Rombiolo e Pizzo; l’Ente Parco delle Serre e le Pro Loco di
Nicotera e Stefanaconi.
Le varie iniziative, a causa delle condizioni climatiche, prenderanno il via
a partire da questa settimana e vedranno il coinvolgimento delle scuole, di
gruppi di volontari e di tanti cittadini che, armati di ramazze, ma soprattutto
di buona volontà, ripuliranno vaste aree da tempo preda dell’incuria
e del degrado.
«Oltre al recupero delle aree degradate - ha dichiarato Franco
Saragò del
coordinamento regionale di Legambiente - ci poniamo come obiettivo principale
la sensibilizzazione dei cittadini e l’educazione delle nuove generazioni
al rispetto dell’ambiente ed alla cura del proprio territorio. Per raggiungere
questo obbiettivo serve l’impegno di tutti ma soprattutto serve l’impegno
delle istituzioni che deve essere coerente e continuo nel tempo. In Calabria,
a fronte dell’investimento di ingenti risorse economiche, spese in vari
decenni, non corrisponde un’adeguata e concreta risposta in tema di tutela
del territorio e dell’ambiente, un vulnus che i cittadini sono costretti
a pagare con una inadeguata qualità della vita e delle proprie condizioni
economiche.
L’auspicio - ha concluso Saragò - è che le crescenti adesioni
da parte dei comuni, delle scuole e delle associazioni e il vivo interesse
manifestato dai cittadini siano un segnale tangibile di tale svolta».
a.
v. |