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“Il
Quotidiano della Calabria”
– Mercoledì 2 luglio 2008 -
pag. 24 |
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Francica. Il convegno promosso da Legambiente assieme ad altre
associazioni
Vie del treno, occasione di sviluppo
Presentato il progetto di recupero del vecchio tratto delle
Fcl
FRANCICA – Un
incontro con ospiti d’eccezione,
autorevoli e competenti per trattare una materia della quale
si discute da molti anni. Al centro del convegno promosso da
Legambiente e da altre associazioni presso il centro di aggregazione
sociale “Paese mio”, il progetto di recupero delle
ferrovie dimesse, con un occhio particolare al tratto Porto
Santa Venere–Pizzo–Monteleone–Mileto,
quello cioè, che interessa la provincia di Vibo Valentia.
Gli interventi, coordinati da Franco Saragò, amministratore
di Legambiente per la Calabria, hanno ruotato tutti sulla necessità di
riappropriarsi di un pezzo di storia locale, riconvertendolo
alle esigenze di una società che negli ultimi decenni è molto
cambiata, nella consapevolezza che da quel tratto di strada
ferrata che fino ai primi anni sessanta veniva percorso dalla
vecchia “littorina” possono venire occasioni di
sviluppo e di crescita economica.
Dopo i saluti del sindaco Antonio Suppa e dello stesso Saragò,
ha preso la parola Angelo Ruffo (Beta consult), coordinatore
del progetto di recupero, che ha svolto una analisi a largo
raggio, parlando anche degli altri programmi di intervento
che interessano vecchie ferrovie dimesse in Sardegna e Lucania.
E’ seguita una interessante pagina di storia, offerta
dal presidente provinciale dell’ordine degli ingegneri,
Enzo Cupi, che, partendo dalle incursioni arabe e dalla malaria
che decimò la popolazione calabrese, ha descritto l’isolamento
in cui nei secoli passati si sono trovati i paesi della nostra
regione, anche per via delle difficili vie di comunicazione. «In
questa ottica – ha detto tra l’altro l’ingegnere
Cupi – le ferrovie svolsero un ruolo molto importante
per mettere in contatto i calabresi tra loro e con il resto
dell’Italia». Il tratto Santa Venere-Monteleone,
realizzato dalla società Mediterranea, venne inaugurato
il 2 luglio del 1917 e nel 1923 venne completato con l’ultimo
tratto fino a Mileto. Definito da molti uno dei più suggestivi
tratti ferroviari d’Italia, esso fu percorso da treni
che viaggiavano alla bellezza, si fa per dire, di trenta chilometri
orari. Su quelle carrozze viaggiarono generazioni di studenti,
molti erano figli di contadini, che finalmente ebbero la possibilità di
frequentare le scuole pubbliche. Un treno, quello delle vecchie
Ferrovie calabro-lucane, dal quale si ebbe, dunque, una forte
ricaduta sociale. Le stazioni erano quelle di Pizzo, Longobardi,
Monteleone (al Km 15, con quella galleria che oggi è riservata
alle automobili), Vena, Cessaniti-Jonadi, San Costantino e
Mileto. E c’erano tutti gli amministratori di questi
centri, dai sindaci di Vibo Franco Sammarco (apprezzamenti,
da lui, per il convegno e per il progetto) e della vicina San
Costantino Domenico Borello (la sede comunale da circa trent’anni
ha sede nel vecchio casello ferroviario) ai rappresentanti
dei comuni di Mileto, Jonadi e Pizzo. Interessante l’intervento
di Pino Giuliano (presidente della sezione Turismo di Confindustria)
che ha invitato a pensare in maniera diversa al turismo, concepito
non solo come mare e strutture alberghiere, ma come fruizione
del paesaggio e dei centri dell’entroterra. Anche il
sottosegretario alla presidenza della Regione Calabria, Ottavio
Bruni, si è detto entusiasta dell’idea di recupero
della ferrovia dimessa, sollecitando gli amministratori a non
lasciarsi sfuggire l’opportunità offerta dal Por.
Apprezzati anche gli interventi di Antonello Rispoli (Banca
popolare etica) e di Alfredo Sorace, delle Ferrovie della Calabria,
che ha assicurato la sua massima disponibilità nella
progettazione e nella successiva realizzazione del progetto.
Progetto sul quale è intervenuto l’ex assessore
provinciale all’Ambiente Matteo Malerba (300 mila euro
già stanziati, ma tutto ancora fermo per ostacoli di
ordine burocratico). E’ stata quindi la volta dei ragazzi
dell’associazione “Rotta Calabria”, i quali,
introdotti dalla coordinatrice di Novaform Francesca Giorgio,
hanno illustrato l’interessante progetto, soffermandosi
sulla divisione dei compiti, sui servizi offerti ai cittadini
e ai turisti, e anche sui fattori di successo, tra cui quello
di un turismo ecosostenibile. Al termine del confronto, la
premiazione degli studenti che hanno partecipato al concorso
di Legambiente.
Un incontro molto partecipato, alla cui riuscita ha dato un
prezioso contributo l’attiva referente locale di Legambiente
Antonella Pupo, che ha lavorato in sinergia con Franco Saragò e
con le altre associazioni, promotrici di una iniziativa che
per un giorno ha fatto di questo centro un’area verde
su cui è stato gettato il seme della cultura, quella
del recupero della nostra identità.
Franco Pagnotta