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“Il
Quotidiano della Calabria” – Giovedì
1 settembre 2005 - pag. 12 |
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Legambiente
apprezza le pubbliche scuse di Loiero e invita il presidente
ad andare avanti
Gestione
dei rifiuti, altra emergenza
«Le
infrastrutture sono una priorità, ma il Ponte che c'entra?»
CATANZARO
- «Caro presidente, nel nostro Paese non capita spesso
che un politico faccia pubblica ammenda, riconoscendo problemi,
pecche, carenze, negligenze. La sua lettera aperta è
un atto di coraggio, perché evidenzia i mali della Calabria
da un punto di vista ambientale e, ne siamo certi, è
anche base per un futuro intervento della sua amministrazione
proprio in quegli ambiti che lei definisce più critici.
Giustamente lei fa riferimento alla depurazione». Così
il direttore generale di Legambiente Francesco Ferrante e il
presidente di Legambiente Calabria Lidia Liotta scrivono al
presidente della Regione Agazio Loiero dopo le ''scuse'' pubbliche
ai turisti. «La Calabria - dice Legambiente - è
infatti seconda solo alla Sicilia quanto a scarichi urbani non
trattati (circa la metà, il 47%) e sono ancora 1.200
i chilometri mancanti di reti fognarie. C’è poi
certo un grave problema infrastrutturale che, speriamo sia d'accordo
con noi, non si risolve certo con il mito del Ponte sullo Stretto.
Altri sono i miti - storici, culturali e paesaggistici - che
rendono affascinante la regione. Quanto ai trasporti è
più semplice e prioritario concludere l'adeguamento della
famigerata autostrada Salerno-Reggio Calabria, concentrando
anche le (poche) risorse oggi disponibili per le opere pubbliche
in un sistema ferroviario efficiente, comodo, puntuale. Altre
emergenze non compaiono invece nella sua lettera aperta, eppure
hanno direttamente a che fare con lo sviluppo del turismo e
dell'economia di questa realtà territoriale. La gestione
dei rifiuti, ad esempio: la Calabria è ancora commissariata,
la raccolta differenziata è al palo. L'erosione della
costa: è la regione più a rischio, con il 59,3%
dei litorali sabbiosi che retrocedono anno dopo anno. E poi
soprattutto l'abusivismo edilizio che, al pari della spazzatura,
costituisce un grande affare per la criminalità organizzata.
Anche in quest'ultimo anno la nostra Goletta Verde ha purtroppo
dovuto censire un numero impressionante di costruzioni fuorilegge
lungo la costa: sul demanio marittimo calabrese, nell'ultimo
anno, si è concentrato il 13% circa di tutta la produzione
edilizia illegale del Paese. Si ha netta l'impressione anzi
che proprio dove è più forte e ingombrante la
presenza delle ecomafie è peggiore la qualità
delle acque e lo stato delle coste. E' invece evidente che proprio
un turismo di qualità potrebbe rappresentare uno dei
principali anticorpi contro il degrado e il declino economico.
In Calabria non mancano comunque i casi positivi. La guida blu
di Legambiente ha premiato Tropea con le cinque vele (il giudizio
migliore) per il quinto anno consecutivo. Segnale di un percorso
- investimenti turistici legati alla valorizzazione e alla qualità
del paesaggio e del centro storico - ormai stabilmente intrapreso
dall'amministrazione locale. Ecco il modello Tropea, migliorabile
e perfettibile, potrebbe, anzi dovrebbe essere esteso al resto
della regione.
La sua lettera sembra segnare l'inizio di una sfida, a cui noi
daremo volentieri il nostro contributo. La lotta contro le ecomafie
è prioritaria, quanto quelle per portare ad alti livelli
la gestione dei servizi: fogne, depuratori, rifiuti, trasporti.
In questi mesi potremo valutare se davvero la Calabria riuscirà
a fare un salto di qualità. Buon lavoro, davvero».