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“Il
Vibonese”
– Sabato 1 dicembre 2007 - pag.
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Un
sentiero naturalistico sull’antica
strada ferrata
La
Provincia si appresta a recuperare e valorizzare il vecchio
tracciato
delle Ferrovie Calabro-Lucane nel tratto di due
chilometri e mezzo che da Vibo Valentia conduce in prossimità di
Longobardi.
L’area interessata dall’intervento è scampata
all’urbanizzazione a causa delle asperità del
terreno e oggi rappresenta uno dei luoghi più suggestivi
e incontaminati alle porte della città capoluogo.
Un angolo di paradiso
scampato all’urbanizzazione grazie
alle asperità del terreno e alla forte pendenza, un
vero e proprio scrigno di biodiversità destinato a diventare
uno dei sentieri naturalistici più suggestivi e interessanti
dal punto di vista botanico dell’intero Mezzogiorno.
E’ quanto si appresta a realizzare l’assessorato
provinciale all’Ambiente, in collaborazione con Legambiente,
con un ambizioso progetto finalizzato al recupero e alla valorizzazione
dell’ex tracciato delle Ferrovie Calabro-Lucane, relativamente
al tratto che da Vibo Valentia conduce alla frazione di Longobardi.
L’intervento è stato illustrato recentemente,
nel corso di una conferenza stampa alla quale ha preso parte
l’assessore provinciale Matteo Malerba, l’architetto
che ha curato l’elaborazione del progetto Fortunato Griffo,
l’assessore comunale all’Ambiente Silvestro Scalamandrè ed
i coordinatori regionale e provinciale di Legambiente, rispettivamente
Lorenzo Passaniti e Franco Saragò.
Le prime tratte delle Ferrovie Calabro-Lucane, concepite sin
dall’inizio come una ferrovia di montagna a scartamento
ridotto, furono realizzate all’inizio del ‘900
e la loro storia è strettamente connessa alle difficili
condizioni socio-economiche delle popolazioni che vivevano
nelle zone interne e che scontavano gravi problemi di trasporto
a causa dell’isolamento. Da qui la necessità di
realizzare strade ferrate che potessero inerpicarsi lungo i
pendii più impervi e collegare agglomerati urbani altrimenti
irraggiungibili. Facile immaginare, quindi, quale valenza paesaggistica
possono avere questi tratti di ferrovia oggi in gran parte
abbandonati e nascosti dalla vegetazione. In particolare, lungo
la tratta vibonese delle Ferrovie Calabro-Lucane, grande rilevanza
naturalistica ha il tracciato che dalla città capoluogo
conduce in prossimità di Longobardi, lungo complessivamente
2,5 chilometri. Qui si concentrerà l’intervento
della Provincia, attraverso un progetto che prevede la pulizia
e la messa in sicurezza del sentiero largo 5 metri, il ripristino
del selciato rustico, la realizzazione sul lato a valle di
una staccionata in legno di castagno nella tradizionale configurazione
a Croce di Sant’Andrea, oltre allestimento di alcune
aree attrezzate per le attività didattiche ed il tempo
libero. «L’intervento verrà finanziato con
fondi attinti dal Por Calabria e destinati alla valorizzazione
delle risorse naturali, per un importo complessivo di 300.000
euro – ha spiegato Malerba -. Tra qualche giorno verrà bandita
la gara di appalto ed entro tre mesi dall’affidamento
dei lavori l’opera dovrà essere completata. Poi
si passerà alla fase di gestione vera e propria, con
iniziative di carattere promozionale che possano far conoscere
al meglio questa importante risorsa ambientale. Il sentiero,
infatti, gode di una posizione di straordinario fascino paesaggistico,
perché si affaccia per tutta la sua estensione sul Golfo
di Sant’Eufemia, offrendo un colpo d’occhio di
ineguagliabile bellezza. Allo stesso modo, il tracciato attraversa
una delle zone più incontaminate della provincia vibonese,
nella quale sono presenti tutte le specie botaniche che costituiscono
la tipica macchia mediterranea». Un interesse scientifico
riscontrabile anche nella volontà di promuovere in futuro,
in collaborazione con il Comune di Vibo Valentia, la realizzazione
di un “eco-museo” da allestire nell’edificio
della vecchia stazione ferroviaria di partenza (di proprietà comunale)
attualmente in disuso. Grande soddisfazione per l’avvio
dell’intervento è stato espresso dai rappresentanti
di Legambiente. In particolare, Lorenzo Passaniti ha sottolineato
le peculiarità naturalistiche di questo tracciato, rimarcando
la sua grande rilevanza scientifica.
«E’ auspicabile che una volta realizzato questo primo
tratto si possa continuare nella bonifica e prolungare il sentiero
fino al lago Angitola – ha affermato Passaniti – facendo
di questo percorso naturalistico uno dei più belli d’Italia,
fino ad arrivare ad istituire un vero e proprio Parco ecologico
che salvaguardi tutta l’area collinare che sovrasta il
porto di Vibo Marina. Come Legambiente continueremo a collaborare
attivamente con la Provincia, offrendo il nostro ausilio per
il censimento delle piante presenti lungo il sentiero e l’allestimento
dei pannelli informativi che lo costelleranno». Sulla
stessa lunghezza d’onda il coordinatore provinciale dell’associazione,
Saragò, che ha illustrato il progetto nazionale di Legambiente
denominato “Le Vie del Treno”, finalizzato a valorizzare
proprio le ferrovie di montagna oggi dismesse. «La realizzazione
di questo intervento potrà avere anche importanti ricadute
occupazionali – ha sottolineato Saragò – Come
Legambiente, dunque, abbiamo istituito un corso di formazione
in marketing turistico e naturalistico che coinvolge 28 giovani
disoccupati vibonesi che, una volta realizzato il tracciato,
potranno proporsi per una gestione altamente professionale
del sentiero, offrendo ai visitatori, a cominciare dalle scolaresche,
gli ausili informativi e didattici necessari per apprezzare
appieno questo luogo».
Convinto sostegno all’iniziativa della Provincia è stato
espresso anche dall’assessore comunale Scalamandrè,
che ha assicurato la piena collaborazione del Comune anche
in relazione ad eventuali nuove articolazioni del progetto: «Chissà che
questo non sia l’inizio di una bonifica completa della
collina che sovrasta Longobardi», ha concluso il rappresentante
dell’Amministrazione comunale.
Infine, il presidente della Provincia, Gaetano Bruni, a margine
della conferenza stampa alla quale non ha potuto partecipare
per impegni istituzionali, si è detto estremamente soddisfatto
per questo intervento «che darà ai vibonesi la
possibilità di fruire di uno dei luoghi più belli
e interessanti della provincia, migliorando contestualmente
l’offerta turistica locale».
«Uno dei parametri che solitamente vengono utilizzati per l’elaborazione
delle statistiche sulla qualità della vita nelle varie
province e città italiane, è costituito proprio
dalla presenza di aree verdi attrezzate – ha concluso
Bruni -. La realizzazione da parte della Provincia di un sentiero
naturalistico alle porte del capoluogo rappresenta anche in
questo senso un notevole passo in avanti, perché offrirà ai
cittadini la possibilità di fare escursioni e lunghe
camminate all’aria aperta senza essere costretti a mettersi
in auto per cercare altrove un luogo adatto».
Ufficio stampa
Amministrazione provinciale di Vibo Valentia