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“Il Quotidiano della Calabria” – Mercoledì 1 agosto 2007- pag. 25

 

Tropea. A Bivona, davanti a piazza Marinella, acque inquinate ma non c’è divieto

Discreta la salute del mare calabrese

“Goletta Verde” presenta i dati delle analisi nella nostra regione

 

Conferenza stampa Goletta Verde
Da sinistra Laria, Colloca, Morabito, Guadagnini, Saragò, Accorinti e Malerba

 

TROPEA – I risultati delle analisi delle province di Cosenza, Catanzaro, Reggio Calabria e Vibo Valentia sono stati presentati ieri mattina in conferenza stampa a Tropea, a bordo della Goletta Verde, alla presenza di Rina Guadagnini, portavoce di Goletta Verde di Legambiente; Antonino Morabito, presidente Legambiente Calabria; Franco Saragò, coordinatore provinciale Legambiente Calabria; Matteo Malerba, assessore provinciale all’Ambiente; Michele Accorinti, assessore al Turismo del Comune di Tropea; Pino Colloca, Comandante dell’ufficio locale marittimo di Tropea e Domenico Laria, Sindaco del Comune di Ricadi.
Discreta, nel complesso, la salute delle acque calabresi. Maggiore il numero di situazioni critiche sul versante jonico meridionale che non su quello tirrenico. Permangono i problemi alle foci dei fiumi, legati a impianti di depurazione tuttora obsoleti se non addirittura assenti. Migliora decisamente il trend rispetto allo scorso anno.
Questi i risultati del monitoraggio delle acque della Calabria analizzate da Goletta Verde, la campagna di Legambiente di analisi e informazione sullo stato di salute delle acque di balneazione, realizzata con il contributo di Vodafone Italia, Italgest Mare e la collaborazione del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare.
Presenti all’incontro anche Lele Suppa e Francesco Pantano della federazione dei Verdi e l’assessore Vasinton del Comune di Tropea.
Diciassette i punti di campionamento analizzati dai biologi della Goletta Verde per la parte tirrenica della Calabria. Soliti problemi alle foci dei fiumi: inquinato il fiume Aron, campionamento extra, fuori Coliformi e Streptococchi, al limite le Escherichia Coli. Leggermente inquinato il Fiume Lao, fuori dai limiti di legge solo con i Coliformi fecali. Reiterata la situazione alla foce del fiume Mesima, gravemente inquinato dal punto di vista microbiologico. Oltre i limiti di legge anche il risultato di Bagnara, che risulta così leggermente inquinata. Sempre su indicazione dei cittadini la squadra dei biologi ha effettuato dei campionamenti extra a Briatico, Mulino delle Rocchette, la spiaggia era piena di rifiuti, ma il campione è risultato pulito. Gravemente inquinato, invece, l’altro punto di prelievo extra a Bivona, in considerazione dell’alluvione avvenuta nella zona lo scorso anno, in prossimità del Canale Piazza Marinella, dove non compare alcun divieto di balneazione.
«Il tratto di litorale calabrese che abbiamo monitorato – ha dichiarato Rina Guadagnini, portavoce di Goletta Verde – risulta complessivamente in buona salute. Fanno eccezione il campionamento di Bagnara, leggermente inquinato e le foci dei fiumi. Leggermente inquinata la foce del Lao, inquinata la foce dell’Aron, mentre è ancora gravemente inquinata la foce del Mesima. Ma, del resto, scorrette politiche di gestione del territorio rendono fiumi e torrenti veri e propri nemici del mare, anziché una risorsa. Voglio inoltre ricordare che le nostre analisi sono da considerare fotografie puntuali della situazione e non possono essere utilizzate per giudicare la qualità complessiva di una località balneare. Per questo – ha concluso Guadagnini – chiediamo alle istituzioni preposte di vigilare e prendere provvedimenti per migliorare lo stato di salute del mare».
«A determinare il pessimo stato di salute del fiume Mesima – ha dichiarato Franco Saragò, coordinatore provinciale Legambiente Calabria – sono i reflui non depurati dei comuni dell’entroterra che finiscono nelle fiumare. La situazione è aggravata dalla cementificazione selvaggia, che nel Comune di Ricadi è purtroppo ancora legalizzata da un Piano Regolatore che consente di edificare a 30 metri dalla costa, e che alimenta una pressione antropica eccessiva. Il territorio va tutelato e il Piano Regolatore modificato. L’assalto edilizio non fa che aumentare il rischio idrogeologico cui è già soggetto il territorio vibonese. Altre gravi disfunzioni a cui occorre porre rimedio prima possibile sono quelle relative alla depurazione delle acque ed alla cronica occupazione abusiva delle spiagge. E’ legittimo – conclude Saragò – che i cittadini della Costa degli Dei possano accedere agevolmente al demanio pubblico e godere quindi di servizi pubblici ad oggi decisamente lacunosi».
«Una conferma di una errata impostazione delle politiche di sviluppo e di controllo – ha aggiunto Antonino Morabito, Presidente Legambiente Calabria – arriva anche dal Rapporto Ecomafia di Legambiente, che attesta la regione Calabria al secondo posto nella classifica sulle infrazioni legate al ciclo del cemento redatta da Legambiente nel suo Rapporto Ecomafia 2007, con più di mille illeciti accertati dalle forze dell’ordine. Solo La Campania ha fatto peggio. Una regione che dovrebbe vivere di turismo di qualità e custodire il territorio come il tesoro più prezioso, finisce invece per essere schiacciata dal cemento abusivo. Ma anche una insoddisfacente politica di tutela e programmazione causa danni gravissimi. E’ quello che qui in Calabria viene sottolineato dalla situazione in cui versano gli impianti di depurazione, peraltro insufficienti a garantire un adeguato trattamento delle acque reflue. Sono ancora circa 1.200 i chilometri mancanti di reti fognarie e molti gli impianti di depurazione in attività che sono sottodimensionati e che peccano di efficienza. Ci auguriamo – ha concluso Antonino Morabito – che le amministrazioni diano una svolta definitiva a questa situazione. I primi segnali sembrano esserci».
L’assessore Accorinti si è invece soffermato sulla improcrastinabile necessità del rispetto delle regole e dell’ambiente, affinché si possa continuare a parlare di turismo lungo la “Costa degli Dei”. «Sarebbe inoltre auspicabile – ha aggiunto – un ringiovanimento della classe politica locale, per dare maggiore slancio ad una realtà turistica che obiettivamente necessita di un adeguato rilancio».
Nel suo intervento il sindaco Laria, rendendo plauso a Legambiente per le numerose e costruttive battaglie ambientaliste che conduce, ha accennato all’iniziativa assunta dalla amministrazione che presiede in virtù della quale è stata bloccata un’area, che va da località “Tono” a “Grotticelle”, in cui sarà creato un parco pubblico.
«Inoltre – ha proseguito Laria – ci stiamo adoperando affinché i tratti di spiaggia non dati in concessione diventino effettivamente di pubblico dominio ed utilizzo».
«Infine – ha concluso il primo cittadino – martedì scorso abbiamo presentato al ministero dell’ambiente un progetto per l’accollettamento della rete fognaria. Il progetto, approvato, consentirà l’inizio dei relativi lavori nel mese di settembre».
L’assessore Malerba, invece, si è soffermato, tra l’altro, sull’importanza delle attività svolte dai gruppi interforze di polizia, per reprimere l’illegalità e l’abusivismo edilizio.

Alessandro Vicari

 

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