TROPEA
– I risultati delle analisi delle province di Cosenza,
Catanzaro, Reggio Calabria e Vibo Valentia sono stati
presentati ieri mattina in conferenza stampa a Tropea,
a bordo della Goletta Verde, alla presenza di Rina Guadagnini,
portavoce di Goletta Verde di Legambiente; Antonino Morabito,
presidente Legambiente Calabria; Franco Saragò,
coordinatore provinciale Legambiente Calabria; Matteo
Malerba, assessore provinciale all’Ambiente; Michele
Accorinti, assessore al Turismo del Comune di Tropea;
Pino Colloca, Comandante dell’ufficio locale marittimo
di Tropea e Domenico Laria, Sindaco del Comune di Ricadi.
Discreta, nel complesso, la salute delle acque calabresi.
Maggiore il numero di situazioni critiche sul versante
jonico meridionale che non su quello tirrenico. Permangono
i problemi alle foci dei fiumi, legati a impianti di depurazione
tuttora obsoleti se non addirittura assenti. Migliora
decisamente il trend rispetto allo scorso anno.
Questi i risultati del monitoraggio delle acque della
Calabria analizzate da Goletta Verde, la campagna di Legambiente
di analisi e informazione sullo stato di salute delle
acque di balneazione, realizzata con il contributo di
Vodafone Italia, Italgest Mare e la collaborazione del
Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio
e del Mare.
Presenti all’incontro anche Lele Suppa e Francesco
Pantano della federazione dei Verdi e l’assessore
Vasinton del Comune di Tropea.
Diciassette i punti di campionamento analizzati dai biologi
della Goletta Verde per la parte tirrenica della Calabria.
Soliti problemi alle foci dei fiumi: inquinato il fiume
Aron, campionamento extra, fuori Coliformi e Streptococchi,
al limite le Escherichia Coli. Leggermente inquinato il
Fiume Lao, fuori dai limiti di legge solo con i Coliformi
fecali. Reiterata la situazione alla foce del fiume Mesima,
gravemente inquinato dal punto di vista microbiologico.
Oltre i limiti di legge anche il risultato di Bagnara,
che risulta così leggermente inquinata. Sempre
su indicazione dei cittadini la squadra dei biologi ha
effettuato dei campionamenti extra a Briatico, Mulino
delle Rocchette, la spiaggia era piena di rifiuti, ma
il campione è risultato pulito. Gravemente inquinato,
invece, l’altro punto di prelievo extra a Bivona,
in considerazione dell’alluvione avvenuta nella
zona lo scorso anno, in prossimità del Canale Piazza
Marinella, dove non compare alcun divieto di balneazione.
«Il tratto di litorale calabrese che abbiamo monitorato
– ha dichiarato Rina Guadagnini,
portavoce di Goletta Verde – risulta complessivamente
in buona salute. Fanno eccezione il campionamento di Bagnara,
leggermente inquinato e le foci dei fiumi. Leggermente
inquinata la foce del Lao, inquinata la foce dell’Aron,
mentre è ancora gravemente inquinata la foce del
Mesima. Ma, del resto, scorrette politiche di gestione
del territorio rendono fiumi e torrenti veri e propri
nemici del mare, anziché una risorsa. Voglio inoltre
ricordare che le nostre analisi sono da considerare fotografie
puntuali della situazione e non possono essere utilizzate
per giudicare la qualità complessiva di una località
balneare. Per questo – ha concluso Guadagnini –
chiediamo alle istituzioni preposte di vigilare e prendere
provvedimenti per migliorare lo stato di salute del mare».
«A determinare il pessimo stato di salute del fiume
Mesima – ha dichiarato Franco Saragò,
coordinatore provinciale Legambiente Calabria –
sono i reflui non depurati dei comuni dell’entroterra
che finiscono nelle fiumare. La situazione è aggravata
dalla cementificazione selvaggia, che nel Comune di Ricadi
è purtroppo ancora legalizzata da un Piano Regolatore
che consente di edificare a 30 metri dalla costa, e che
alimenta una pressione antropica eccessiva. Il territorio
va tutelato e il Piano Regolatore modificato. L’assalto
edilizio non fa che aumentare il rischio idrogeologico
cui è già soggetto il territorio vibonese.
Altre gravi disfunzioni a cui occorre porre rimedio prima
possibile sono quelle relative alla depurazione delle
acque ed alla cronica occupazione abusiva delle spiagge.
E’ legittimo – conclude Saragò –
che i cittadini della Costa degli Dei possano accedere
agevolmente al demanio pubblico e godere quindi di servizi
pubblici ad oggi decisamente lacunosi».
«Una conferma di una errata impostazione delle politiche
di sviluppo e di controllo – ha aggiunto Antonino
Morabito, Presidente Legambiente Calabria –
arriva anche dal Rapporto Ecomafia di Legambiente, che
attesta la regione Calabria al secondo posto nella classifica
sulle infrazioni legate al ciclo del cemento redatta da
Legambiente nel suo Rapporto Ecomafia 2007, con più
di mille illeciti accertati dalle forze dell’ordine.
Solo La Campania ha fatto peggio. Una regione che dovrebbe
vivere di turismo di qualità e custodire il territorio
come il tesoro più prezioso, finisce invece per
essere schiacciata dal cemento abusivo. Ma anche una insoddisfacente
politica di tutela e programmazione causa danni gravissimi.
E’ quello che qui in Calabria viene sottolineato
dalla situazione in cui versano gli impianti di depurazione,
peraltro insufficienti a garantire un adeguato trattamento
delle acque reflue. Sono ancora circa 1.200 i chilometri
mancanti di reti fognarie e molti gli impianti di depurazione
in attività che sono sottodimensionati e che peccano
di efficienza. Ci auguriamo – ha concluso Antonino
Morabito – che le amministrazioni diano una svolta
definitiva a questa situazione. I primi segnali sembrano
esserci».
L’assessore Accorinti si è
invece soffermato sulla improcrastinabile necessità
del rispetto delle regole e dell’ambiente, affinché
si possa continuare a parlare di turismo lungo la “Costa
degli Dei”. «Sarebbe inoltre auspicabile –
ha aggiunto – un ringiovanimento della classe politica
locale, per dare maggiore slancio ad una realtà
turistica che obiettivamente necessita di un adeguato
rilancio».
Nel suo intervento il sindaco Laria,
rendendo plauso a Legambiente per le numerose e costruttive
battaglie ambientaliste che conduce, ha accennato all’iniziativa
assunta dalla amministrazione che presiede in virtù
della quale è stata bloccata un’area, che
va da località “Tono” a “Grotticelle”,
in cui sarà creato un parco pubblico.
«Inoltre – ha proseguito Laria – ci
stiamo adoperando affinché i tratti di spiaggia
non dati in concessione diventino effettivamente di pubblico
dominio ed utilizzo».
«Infine – ha concluso il primo cittadino –
martedì scorso abbiamo presentato al ministero
dell’ambiente un progetto per l’accollettamento
della rete fognaria. Il progetto, approvato, consentirà
l’inizio dei relativi lavori nel mese di settembre».
L’assessore Malerba, invece, si
è soffermato, tra l’altro, sull’importanza
delle attività svolte dai gruppi interforze di
polizia, per reprimere l’illegalità e l’abusivismo
edilizio.
Alessandro
Vicari
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