|
“Calabria
Ora ” – Sabato 1 luglio 2006 - pag. 17 |
|
”Addio
Ponte”, gli ultimi attacchi di Legambiente
REGGIO
CALABRIA - «La vicenda dello Stretto di Messina è
paradigmatica del modo in cui sono stati affrontati finora i
problemi del Mezzogiorno. Ai selvaggi durante la conquista dell’America
davano gli specchietti, qui al Sud qualcuno ha pensato di portare
il cemento, facendo leva sul bisogno di lavoro».
Sono le parole di Rossella Muroni, responsabile delle campagne
di Legambiente, ieri mattina impegnata a largo di Reggio nella
manifestazione “Addio Ponte”. La Pietro Micca e
Catholica, le due golette storiche impegnate nella ventunesima
edizione della campagna estiva di Legambiente, sono salpate
dal porto cittadino, sfidando il forte vento di maestrale, per
addentrarsi nel braccio di mare dove si incontrano le acque
dello Ionio e quelle del Tirreno. Sotto un cielo mutevole e
minaccioso di pioggia, le due imbarcazioni hanno costeggiato
il litorale reggino fino a Villa S. Giovanni, il punto in cui
Calabria e Sicilia sono più vicine, a soli tre chilometri
di distanza. La cerimonia ha avuto il sapore di un commiato
definitivo, di un lieto annuncio (scritto a caratteri cubitali
sullo striscione giallo e verde) da portare alle comunità
che risiedono sulle due sponde di quest’imbuto naturale.
«Il movimento ambientalista saluta con orgoglio l’archiviazione
del progetto da parte dell’attuale governo. La nostra
è stata una battaglia difficile per vincere la diffidenza
popolare – racconta Nuccio Barillà, segretario
regionale dell’associazione per la Calabria – nell’immaginario
collettivo i ponti hanno una valenza positiva: rappresentano
l’unione. Siamo stati in pochi a mobilitarci, inizialmente
lo scontro era impari». Nel tempo l’opinione pubblica
si è riposizionata. «E’ bastato verificare
che il progetto era incerto dal punto di vista tecnico, che
il rapporto costi-benefici era negativo, che quest’infrastruttura
non avrebbe risolto il problema del collegamento tra le due
rive, che veniva sprecato denaro pubblico, sottratto ad altre
priorità».
Mimma
Giordano