Ecomostri calabresi
Abusivismo,
bandiere nere ma qualità delle acque in
miglioramento. Le imbarcazioni di Goletta Verde fanno tappa
in Calabria e Basilicata
Catholica
e Delphìn, le due imbarcazioni di Goletta
Verde insieme in navigazione lungo le coste della Calabria,
rispettivamente sul versante ionico e tirrenico. Entrambi i
diari di bordo mettono all'ordine del giorno una problematica
difficile e quanto mai sentita: l'abusivismo edilizio e il
cemento selvaggio che continua a oltraggiare le coste calabresi.
E non a caso, entrambe le "golette" iniziano il tour
in Calabria con un blitz per ribadire il duro monito "Giù le
mani dalla costa".
La prima
azione dimostrativa ha luogo sulla spiaggia sotto la falesia
del
parco archeologico di Capo Colonna, nell'area
marina di Capo Rizzuto. Qui sono state confiscate oltre trenta
case abusive, costruite alla fine degli anni '80, con sentenza
definitiva della Cassazione nello scorso mese di maggio. Malgrado
tutto le case sono ancora in piedi. E non sono un caso isolato.
Appena fuori dai centri abitati, spiagge bianche e deserte
si alternano al famoso "incompleto calabro": la versione
tutta locale del desiderio di una costruzione a ridosso del
mare completa di belvedere. Navigando lungo la costa calabrese
del Mar Ionio ci siamo imbattuti in case, alberghi, autosaloni,
capannoni.
Nella sola
area intorno all'Isola di Capo Rizzuto (Kr) ci sono un
milione e 850 mila metri cubi di costruzioni totalmente
illegali. E invece di abbattere, si va nella direzione opposta.
Le ultime notizie parlano di sottoscrivere accordi di programma
per sanare queste abitazioni con la beffa di fondi comunitari.
E spostandoci da Crotone verso Roccella Ionica (Rc), seconda
tappa nella regione, non si può non sgranare gli occhi
davanti agli 8000 metri quadri di terreno demaniale occupati
dal villaggio "Faro Punta Stilo" di Guardavalle (Cz)
sottoposti a sequestro preventivo nel maggio 2006, e Badolato
Marina (Cz) con l'ennesimo villaggio turistico "Bocca
di Gallipari", posto sotto sequestro nel novembre 2005.
Stessa testimonianza arriva dalla Goletta Verde del Tirreno.
Dopo aver comunicato i dati sulle acque di balneazione della
Basilicata, per fortuna in buona
salute, e dopo aver "tagliato
il nastro" all'area marina protetta "Costa di Maratea" si
prosegue verso sud. A pochissime miglia dal confine tra Basilicata
e Calabria, è d'obbligo il passaggio a Praia a Mare
(Cs). Sotto le mentite spoglie di turiste, scendiamo in due
per un attento sopralluogo dei luoghi deturpati. Parlando
con i clienti di un bar ci viene confermata la presenza del
progetto di un terzo enorme complesso proprio sopra la torre
Angioina, simbolo di Praia. Il progetto non è benvisto
dalla popolazione locale e ancora meno dai turisti, che si
lamentano della presenza incombente degli altri due ecomostri.
Riusciamo nell'intento di individuare il luogo e raccogliere
informazioni, ma troviamo il nostro furgoncino con una gomma
a terra… e sotto il sole del primo pomeriggio ci improvvisiamo,
con successo, meccanici...
Il nostro
blitz va in porto. Diciamo "No" al terzo
ecomostro di Fiuzzi che minaccia di assalire 11mila metri cubi
di collina a ridosso della torre di avvistamento angioina,
scongiurando il progetto in fase di studio che andrebbe a completare
il trittico Fiuzzi, insieme ai due ecomostri che già svettano
imponenti su questo tratto di costa. Non passano neanche 24
ore e siamo di nuovo impegnati in un altro blitz: ci fermiamo
nella rada di Capo Vaticano (VV), davanti al suggestivo
e altrettanto maltrattato promontorio "Costa degli Dei", in attesa
che l'onorevole Domenico Tallini (Udeur) venga a ritirare la
Bandiera Nera, vessillo sicuramente poco ambito, che Legambiente
assegna a chi provoca danni all'ambiente marino e costiero.
L'onorevole Tallini si è distinto per lo stralcio dell'art.
58 bis della modifica della legge urbanistica regionale che
prevedeva il vincolo di inedificabilità sulla costa.
Ma il vincitore della bandiera nera non si presenta a ritirarla.
Si rifiuta di ascoltare le nostre ragioni così come
quelle dell'ambiente. Ci limitiamo, quindi, a una assegnazione
simbolica.
Al rientro
nel porto di Tropea incontriamo i nostri biologi che anticipano
le
tappe via terra. Sono loro a comunicarci
in anteprima i risultati delle acque di balneazione: la
situazione della Calabria sembra buona, con un trend
leggermente migliore rispetto allo scorso anno, eccezione fatta per le acque reggine
che confermano una scarsa qualità e per le foci dei
fiumi, come al solito molto critiche. E se il filo conduttore
di queste tappe di Goletta Verde è stato la lotta al
cemento selvaggio, la conclusione del tour calabrese non poteva
essere più emblematica: prima di fare rotta verso Lipari
la Goletta Verde presenzia alla demolizione delle villette
abusive semovibili a Falerna. Su questo tratto di costa catanzarese
che ospita già due famigerati ecomostri "La palafitta" e
il "Trenino", ci mancava solo questa: due case mobili
di gran classe, nel giro di mezza giornata, vengono trasportate
su gomma, parcheggiate e installate proprio in prossimità della
spiaggia. Il Comune ordina immediatamente l'abbattimento e
la Goletta Verde non può mancare a questo evento. È con
grande emozione e con altrettanta speranza che lasciamo la
Calabria, augurandoci che questo evento possa essere davvero
un esempio per tutti i casi che deturpano la costa calabrese.