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Dossier
finale di Goletta Verde 2005
Sardegna,
mare da 8. Sonora bocciatura per Calabria, Campania e Sicilia.
Sintesi
dei dati
L’Italia
ha perso da un anno all’altro il 4,5% di acque blu,
passando da un lusinghiero 92% del 2004 all’87,5% della
stagione in corso, a dimostrazione di uno stato di salute della
depurazione degli scarichi fognari ancora molto precario. E
poi il cemento, che continua a spuntare come
i funghi: oltre 3.300 i casi di abusivismo costiero
accertati.
Goletta Verde di Legambiente ha fotografato complessivamente
la situazione costiera: cemento, ecomostri, abusivismo,
illegalità ambientale, depurazione, erosione.
Senza dimenticare le eccellenze, le esperienze positive.
Solo l’87,5% dei campioni analizzati è risultato
privo di inquinamento organico. Il 70% dei punti campionati
alle foci dei fiumi è inquinato o gravemente inquinato.
Quello che emerge in maniera evidente dall’osservazione
di mari e coste quest’anno è che proprio
dove è più forte la presenza e l’azione
delle Ecomafie è peggiore la qualità delle acque
e lo stato delle coste.
Le
tre regioni bocciate da Goletta Verde sono Calabria, Campania
e Sicilia.
La Calabria si segnala per un’eccessiva
percentuale di scarichi non depurati: 47%; per la costa
esposta al problema dell’erosione: quasi il 60%;
per l’elevato numero di infrazioni legate all’abusivismo:
432. Inoltre solo il 78% dei campioni di acque
esaminati è risultato pulito.
Le acque marine calabresi preoccupano sul versante tirrenico,
va meglio sullo Ionio. Ovunque critica la situazione
delle foci dei fiumi. Allarmante la situazione
sulle coste: urge un costante monitoraggio, soprattutto
sugli impianti di depurazione. Sono 1.200 circa i chilometri
di rete fognaria mancanti per completare il sistema
di raccolta e depurazione dei reflui urbani. Sono visibili situazioni
critiche che minacciano l’integrità e l’equilibrio
ambientale e non sono solo legate al pericolo di uno sviluppo
edilizio indiscriminato, lo ricordano i dati del Dossier Mare
Monstrum di Legambiente: l’abusivismo edilizio sul demanio
è il principale dei reati contro l’ambiente marino
e costiero calabrese con 432 infrazioni, pari al 31% delle infrazioni
totali, 486 persone denunciate o arrestate e 160 sequestri effettuati.
Secondo il Dossier Mare Monstrum, che parla di “Assalto
alla Costa degli Dei” riferendosi al bellissimo
promontorio di Capo Vaticano deturpato dal cemento, gli uomini
della Forestale hanno sottoposto a sequestro penale venti immobili
perché realizzati in assenza dei necessari atti autorizzatori
e in violazione delle normative. La gran parte degli edifici
si trova all’interno di villaggi turistici e ricade in
zone sottoposte a vincolo paesaggistico ambientale. I proprietari
delle strutture del valore di circa due milioni e mezzo di euro
sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria: 25
persone denunciate e 4 arrestate per violazione dei sigilli.
Ed è proprio il comune di Ricadi del
litorale della Costa degli Dei che ha avuto il crollo peggiore:
perde anche quest’anno un’altra Vela passando dalle
quattro del 2003 alle due dell’anno in corso, attribuite
unicamente per le bellezze paesaggistiche e non per i servizi
pubblici che risultano fortemente carenti. Ciò soprattutto
per il persistere di una condizione di abusivismo legalizzato
dalla normativa comunale che continua a consentire l’edificazione
a soli trenta metri dalla spiaggia causando il continuo deturpamento
di una delle aree più belle del meridione.
Non mancano comunque i lati positivi: si aggiudica per il quinto
anno consecutivo le Cinque Vele di Guida Blu la città
di Tropea col suo splendido scenario naturale
e i progetti di recupero della fascia costiera.
Sintesi
del monitoraggio
Il
giudizio è frutto dei valori riportati dalle regioni
in sei parametri. Per la balneazione è stata valutata
la percentuale di campioni in regola con i valori della normativa
di riferimento. Le Vele della Guida Blu sono il riconoscimento
che Legambiente, insieme a Tci, assegna alle località
balneari premiando la corretta integrazione tra servizi turistici
e valorizzazione ambientale. Si va da una (il minimo) a cinque
Vele (il massimo). Compare qui la media di Vele
prese dalle località all’interno della regione.
Il numero di infrazioni per km di costa riporta le illegalità
accertate dalle forze dell’ordine in merito ad alcuni
reati che incidono sullo stato di salute del mare (cemento,
abusi, cattiva gestione o assenza di impianti fognari e servizi
depurativi). Valutati anche l’abusivismo sul demanio marittimo,
la depurazione e l’erosione costiera.
Regione |
Balneazione
(%campioni in regola) |
Vele
Guida Blu (media regionale) |
Illegalità
(n. infrazioni/Km costa |
%Abusivismo
sul demanio |
%Scarichi
non depurati |
Erosione
(costa in erosione) |
Voto
Goletta Verde |
Calabria |
78 |
2,1 |
1,91 |
12,8 |
47 |
59,3 |
5,6 |
Il
monitoraggio di Goletta Verde 2005 di Legambiente sulle acque
di balneazione.
Come
detto il mare peggiora. La maglia nera spetta anche alla Calabria,
dove il 22% dei campioni sono risultati fuori norma. Il programma
analitico oltre ai parametri previsti dalla normativa italiana
(Dpr 470/82) prevede da qualche anno la ricerca di enterococchi
intestinali e l’analisi dell’escherichia coli, batteri
che vivono esclusivamente nell’intestino umano e in grado
di dare quindi una dimensione molto precisa dell’inquinamento
antropico.
Regioni |
Punti
campionati |
Pulito |
Leggermente
inquinato |
Inquinato |
Fortemente
inquinato |
Calabria |
41 |
32 |
78,0% |
7 |
17,0% |
0 |
- |
2 |
5,0% |
I
DATI DI GOLETTA VERDE 2005 IN CALABRIA
PROVINCIA |
LOCALITA'
- PUNTO DI PRELIEVO |
GIUDIZIO |
Reggio
Calabria |
Reggio
Calabria - Gallico s.s. Tirrena Inferiore |
** |
Reggio
Calabria |
Reggio
Calabria - Tra circ. Gallico e Catona |
**** |
Reggio
Calabria |
Villa
San Giovanni - Calura, Lido Kalura |
* |
Reggio
Calabria |
Scilla
- Lido il Gabbiano |
* |
Reggio
Calabria |
Bagnara
- Spiaggia libera |
* |
Reggio
Calabria |
Palmi
- Lido Pierino |
** |
Vibo
Valentia |
Nicotera
- Lido Medameo |
* |
Vibo
Valentia |
Ricadi
- Spiaggia Riaci |
* |
Vibo
Valentia |
Tropea
- Spiaggia Le Roccette |
** |
Vibo
Valentia |
Tropea
- Spiaggia Marina dell'Isola |
** |
Vibo
Valentia |
Pizzo
Calabro - Camping Pineta Mare |
* |
Catanzaro |
Gizzeria
- Lido Capo Suvero |
* |
Catanzaro |
Curinga
- Spiaggia Curinga |
** |
Cosenza |
Amantea
- Campora S. Giovanni - Spiaggia libera |
* |
Cosenza |
Amantea
- Spiaggia libera |
** |
Cosenza |
Cetraro
- Spiaggia Colonia S. Benedetto |
* |
Cosenza |
Diamante
- Riviera Blu |
* |
Cosenza |
Scalea
- Fronte Hotel Parco dei Principi |
* |
Cosenza |
Praia
a Mare - Calabria Mare, Lido Praia 90 |
** |
Cosenza |
Roseto
Capospulico-Baia a sin. ristorante Rustico Rosetano |
* |
Cosenza |
Rossano
- Lido Sant'Angelo 100 m a sx torrente Colognati |
* |
Crotone |
Cirò
- Cappellieri - Hotel Costa Elisabeth |
* |
Crotone |
Lungomare
Gramsci - A destra Lido Les Palmes |
* |
Crotone |
Isola
di Caporizzuto - Le Castella-Spiaggia rist. La Scogliera
|
* |
Crotone |
Isola
di Caporizzuto - Le Castella-Hotel Club Le Castella |
* |
Catanzaro |
Ristorante
al Porto |
* |
Catanzaro |
Stalettì
- Copanello - Lido Hotel Guglielmo |
* |
Catanzaro |
Soverato
- Hotel Miramare |
* |
Reggio
Calabria |
Roccella
Jonica - Lido La Calura |
* |
Reggio
Calabria |
Reggio
Calabria - Stabilimento lido comunale |
* |
Reggio
Calabria |
Reggio
Calabria - Spiaggia libera a destra Villa Zerbi |
* |
Reggio
Calabria |
Reggio
Calabria - Gallico - Ristorante Il Gabbiano |
* |
Reggio
Calabria |
Reggio
Calabria - Pellaro - 150 m dx torrente Fiumarella |
**** |
Reggio
Calabria |
Lazzaro
- Lungomare |
* |
Reggio
Calabria |
Melito
di Porto Salvo - Lido Rosa dei Venti |
* |
Reggio
Calabria |
Bova
Marina - Chiosco La Sandia |
* |
Reggio
Calabria |
Brancaleone
Marina - Ristorante Liberty Dancing |
* |
Reggio
Calabria |
Bovalino
- Stabilimento La Rocchetta |
* |
Reggio
Calabria |
Locri
- Lido La Playa |
* |
Reggio
Calabria |
Siderno
- Passaggio a livello di Via Tasso |
* |
Reggio
Calabria |
Marina
di Gioiosa - Hotel Miramare |
* |
LEGENDA
•
NON INQUINATO = tutti i parametri DPR 470/82 entro i limiti
e Escherichia Coli compreso tra 250 e 500 ufc/100 ml
•
LEGGERMENTE INQUINATO = almeno 1 parametro DPR 470/82 fuori
dai limiti e/o Escherichia Coli > di 500 ufc/100 ml
•
INQUINATO = 1 o più parametri DPR 470/82 oltre 5 volte
superiore rispetto al limite e/o Escherichia Coli >di 500
ufc/100 ml
•
FORTEMENTE INQUINATO = 1 o più parametri DPR 470/82 almeno
10 volte superiori ai limiti e/o Escherichia Coli > 500 ufc/100
ml.
Le
Vele della Guida Blu 2005 di Legambiente
Sono
i paradisi delle vacanze, le pietre miliari delle nostre coste
e la loro regina quest’anno è Castiglion
della Pescaia in Toscana, seguita da Cinque
Terre, Bosa, Isola del Giglio,
Otranto, Portovenere, Arbus,
Noto, Tropea e Pollica
Acciaroli e Pioppi. Ecco le dieci località balneari
in vetta alla classifica della Guida Blu 2005 di Legambiente,
frutto del lavoro svolto da Goletta Verde durante i suoi anni
di navigazione ma anche del patrimonio di conoscenze delle centinaia
di gruppi locali di Legambiente. La Guida Blu di Legambiente
e Tci valuta le località costiere italiane coniugando
i parametri propriamente turistici con indicatori della qualità
ambientale. Per guadagnarsi le vele la bellezza tout court non
basta. Bisogna sapervi associare una corretta gestione del territorio,
gli interventi e le politiche in linea con il rispetto dell’ambiente
e una buona funzionalità dei servizi. Non solo mare pulito,
quindi, ma anche ambiente tutelato e qualità dell’offerta,
dai servizi alle strutture ricettive, dall’interesse del
centro storico all’enogastronomia, alle attività
tradizionali. Le migliori località balneari hanno superato
128 prove, quanti sono gli indicatori di qualità valutati
dagli esperti della Guida Blu.
Il
monitoraggio della costa
Il
mare illegale
La
Calabria si colloca al dodicesimo posto con 1.368 infrazioni
accertate. Gli illeciti vanno dall’abusivismo
costiero e demaniale, all’inquinamento da scarichi illegali,
dalla pesca di frodo alle violazioni al codice della navigazione.
E si tratta di un trend in crescita: nel corso del 2004 le forze
dell’ordine hanno accertato in Italia ben 19.111 infrazioni,
con un incremento del 7% rispetto alle 17.871 infrazioni del
2003 e di quasi il 15% se confrontate con le 16.656 del 2002.
Infrazioni
per Km di costa |
Regione |
Infrazioni
accertate |
Km
di costa |
Infrazioni
per Km di costa |
Calabria |
1.368 |
715,7 |
1,91 |
Fonte:
elaborazione Legambiente su dati Comando Carabinieri tutela
ambiente, Guardia di finanza, Corpo forestale dello Stato e
delle Regioni a Statuto speciale e Capitanerie di porto.
Abusivismo
sul demanio
Sono
le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, Sicilia,
Puglia, Campania e Calabria ad occupare le prime quattro posizioni
della classifica dell’abusivismo edilizio costiero in
Italia. In questi territori si sono consumate quasi il 61%,
delle violazioni accertate dalle forze dell’ordine nel
corso del 2004 ed è stato effettuato ben il 63% dei sequestri.
Numeri che segnalano, ancora una volta, l’incidenza dei
fenomeni di criminalità organizzata nel ciclo illegale
del cemento, da sempre considerato una delle attività
privilegiate delle mafie nel nostro Paese.
Al primo posto per quanto riguarda i fenomeni di abusivismo
edilizio costiero e demaniale si colloca la Sicilia, con 696
infrazioni accertate (più 19% rispetto al 2003), 576
persone denunciate e ben 253 sequestri (più 122%), seguita
quest’anno dalla Puglia, con 489 notizie di reato, 617
persone denunciate e 200 sequestri effettuati. Al terzo posto
troviamo la Campania (437 infrazioni accertate e 632 persone
segnalate all’autorità giudiziaria). Questa regione,
invece, è la prima in Italia per numero di sequestri
eseguiti: ben 259. Al quarto posto per numero di infrazioni
accertate si colloca la Calabria (486 notizie di reato).
Regione |
Infrazioni
accertate |
Persone
denunciate o arrestate |
Sequestri
effettuati |
Calabria |
432 |
486 |
160 |
Fonte:
elaborazione Legambiente su dati Comando Carabinieri tutela
ambiente, Guardia di finanza, Corpo forestale dello Stato e
delle Regioni a Statuto speciale e Capitanerie di porto.
La
depurazione
Il
sistema di depurazione in Italia lascia ancora a desiderare.
Solo il 70% degli scarichi urbani viene filtrato prima di finire
nelle acque marine o lacustri. La percentuale degli allacciamenti
al sistema di depurazione scende al Sud, con situazioni di estrema
criticità come quella della Calabria,
dove sono ancora 1.200 i chilometri mancanti di reti fognarie
e molti gli impianti di depurazione in attività sottodimensionati
e inefficienti. La condizione critica della Calabria, ormai
all’ottavo anno di emergenza ambientale per la depurazione,
emerge anche dai prelievi sulla qualità delle acque effettuati
dai tecnici di Goletta Verde sul versante tirrenico e, ovunque
sulle foci dei fiumi che pur essendo non balenabili, dimostrano
una profonda crisi degli impianti di depurazione delle acque
reflue su costa.
L’erosione
della costa
L’erosione
è un fenomeno naturale e dovrebbe avvenire in modo tale
da non turbare l’equilibrio secondo il quale l’arretramento
e l’avanzamento della linea di costa avviene in maniera
equilibrata e reversibile. La forte antropizzazione delle fasce
costiere e l’insediarsi di molteplici attività
sia turistiche che produttive hanno rotto negli ultimi decenni
questo delicato equilibrio. Inoltre ogni anno l’uomo preleva
grandi quantità di tonnellate di sabbia che servirebbero
a riapprovvigionare in maniera naturale gli habitat della costa
e che invece finiscono per essere utilizzati nell’edilizia,
per costruire barriere fluviali o per lavori di genio civile.
Le regioni con il tratto maggiore di costa in erosione sono
il Molise, la Basilicata e la Calabria (rispettivamente
con l'89,5%, il 59,3% e il 51,1%) in cui più
della metà del tratto costiero è attualmente coinvolto
da processi erosivi. Il secondo gruppo è rappresentato
da Lazio, Abruzzo e Marche (rispettivamente con il 34,7%, il
47,4% e il 29,1%), che su 676,6 km totali di costa ne hanno
più di un terzo in erosione. Per anni quando non si era
ancora affermato il turismo balneare e una coscienza ambientalista,
la difesa dei litorali è stata di fatto, la protezione
delle strutture abitative e delle vie di comunicazione. E per
proteggere le coste dall’attacco delle onde furono costruite
scogliere artificiali e pennelli, bloccando il flusso dei sedimenti
lungo riva, aggravando l’erosione nei tratti di litorale
non protetti e modificando il paesaggio delle nostre coste.
Solo recentemente in Italia si è cominciato a utilizzare
protezioni morbide nella difesa dei litorali.
La
costa in erosione |
Regione |
Lunghezza
della costa Km |
Tratto
di costa in erosione Km |
%
di costa in erosione |
Calabria |
699,4 |
415 |
59,3 |
Fonte:
elaborazione Legambiente su dati Eurosion (maggio 2004)
Bandiere
nere ed ecomostri
Durante
il suo viaggio, Goletta Verde ha consegnato le Bandiere nere,
i vessilli meno ambiti d’Italia, perché segnalano
i "nuovi pirati del mare": amministrazioni, politici,
imprenditori, società private che si sono contraddistinti
per attacchi o danni all’ambiente marino e costiero. E
numerosi sono stati i blitz delle imbarcazioni ambientaliste
con cui i volontari di Legambiente sono andati all’assalto
degli ecomostri, spesso abusivi, disseminati sulle coste d’Italia.
In Calabria una Bandiera Nera è stata
assegnata alla Società Internazionale “Euro Paradiso”
che vorrebbe realizzare un mega villaggio turistico alla foce
del fiume Neto, a nord della città di Crotone, già
area individuata come Sito di Interesse Comunitario. Il mega
villaggio, progettato a detta della Società sul “modello
Las Vegas”, non solo interesserebbe circa 1.000 ettari
pari ad un quarto del territorio comunale di Crotone provocando
un prevedibile squilibrio territoriale, ma contrasterebbe in
modo evidente col modello di sviluppo basato sulle straordinarie
risorse storiche, culturali e naturalistiche di quel territorio.
Molto
più lunga sarebbe invece la lista degli ecomostri, dalle
villette di Castellammare del Golfo costruite abusivamente a
pochi passi dalla Riserva dello Zingaro a quelle edificate su
uno dei tratti più suggestivi della costa iblea, in provincia
di Ragusa. E si potrebbe continuare con le perle del Golfo di
Napoli, la Costa degli Dei di Capo Vaticano,
l’eterna costiera amalfitana "degli abusivi",
le speculazioni sfrontate dell’isola d’Elba.
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Stampa Legambiente Ricadi – legambientericadi@libero.it
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