Ricadi,
31 ottobre 2006 |
Comunicato
stampa |
A
10 ANNI DALL’ALLUVIONE DI CROTONE E 4 MESI DA QUELLA DI
VIBO
CALABRIA
ANCORA TROPPO FRAGILE ED ESPOSTA A FRANE E ALLUVIONI
OLTRE
OTTO COMUNI SU DIECI HANNO CASE IN AREE A RISCHIO
L’86%
BOCCIATI NELLA PREVENZIONE
IN
RITARDO IL SISTEMA LOCALE DI PROTEZIONE CIVILE
SOLO
UN COMUNE SU TRE HA IL PIANO D’EMERGENZA AGGIORNATO
SISTEMI
DI ALLERTA ED ESERCITAZIONI AL PALO
CON
“OPERAZIONE FIUMI 2006”
DI
LEGAMBIENTE E DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE
PRESENTATI
GLI INEDITI RISULTATI DI “ECOSISTEMA RISCHIO”
Tra i comuni
della Calabria, tutti classificati ad alto pericolo di alluvioni
e frane, l’83% ha abitazioni in aree a rischio
idrogeologico e la metà presenta in
tali aree addirittura interi quartieri. Due
comuni su tre vi vedono sorgere fabbricati industriali,
che comportano in caso di esondazione, oltre al rischio per
le vite dei dipendenti, anche lo sversamento di prodotti inquinanti
nelle acque e nei terreni, come l’alluvione di Vibo Marina
ha largamente dimostrato. A fronte di un territorio
così marcatamente fragile soltanto un comune su dieci
ha iniziato ad intraprendere la delocalizzazione di strutture
presenti in zone a rischio e nel 46% non si svolge una manutenzione
ordinaria dei fiumi, dei torrenti, delle fiumare e delle opere
di difesa idraulica. Carente la situazione anche per quanto
riguarda le attività di protezione civile a livello comunale
per rispondere all’emergenza in corso. Solo il 66% dei
comuni si è dotato di un piano d’emergenza e appena
il 32% lo ha aggiornato negli ultimi due anni. Complessivamente
solo il 14% dei comuni svolge un positivo lavoro di mitigazione
del rischio idrogeologico e due comuni su tre addirittura non
fanno praticamente nulla per la prevenzione dalle frane e dalle
alluvioni.
Questi sono solo alcuni dati di “Ecosistema Rischio 2006”,
l’indagine inedita di Legambiente e Dipartimento della
Protezione Civile presentati oggi a Vibo Valentia durante la
conferenza stampa organizzata nel corso della tappa calabrese
di “Operazione Fiumi 2006”. Alla conferenza stampa
sono intervenuti Simone Andreotti, portavoce nazionale di “Operazione
Fiumi” e Antonio Morabito, presidente di Legambiente Calabria.
Con “Ecosistema rischio” Legambiente ha concentrato
l’attività di monitoraggio proprio sui 409 comuni
calabresi classificati a rischio da Ministero dell’Ambiente
e UPI nel 2003, per verificare cosa facciano realmente le amministrazioni
per prevenire il pericolo a cui sono esposti territorio e cittadini.
«In
una regione martoriata da alluvioni e frane come la Calabria
- spiega Simone Andreotti portavoce della campagna
– è incredibile quanto ritardo abbiano accumulato
i comuni nella prevenzione e nell’organizzazione locale
di protezione civile. I piani d’emergenza che permettono
alla popolazione di sapere cosa fare e dove andare in caso di
pericolo e di organizzare soccorsi tempestivi, sono pochi e
troppo spesso datati. Gli abbattimenti e le delocalizzazioni
delle strutture a rischio sono al palo mentre continuano a crescere
strutture abusive sin dentro le fiumare. Una situazione evidentemente
pesante su cui a dieci anni dall’alluvione dell’Esaro
a Crotone – conclude Andreotti – non vediamo segnali
significativi di recupero».
Con
voti così bassi assegnati in Calabria, le scarne sufficienze
di poche amministrazioni non permettono di evidenziare buone
pratiche territoriali da porre ad esempio per i troppi comuni
ancora in ritardo. Maglie nere in Calabria ai comuni
di Spezzano Albanese e Cervicati (Cs), Cosenza e Mammola (Rc)
che, pur avendo interi quartieri in zone a rischio, non hanno
messo in campo praticamente nessuna azione nella mitigazione
del rischio idrogeologico. Tra gli altri capoluoghi
Reggio Calabria e Catanzaro, che lo scorso anno erano risultati
sotto la sufficienza con rispettivamente un voto in pagella
di 1,5 e 5 e mezzo, non hanno risposto all’indagine, mentre
Crotone e Vibo Valentia ottengono un magro scarso.
Legambiente, che già a luglio era in prima linea a Vibo
Marina per portare i soccorsi alla popolazione colpita dall’alluvione,
con Operazione Fiumi rilancia il suo impegno per la realizzazione
di una seria politica di risanamento di un territorio che risulta
ogni anno più fragile, per non dover mai più assistere
a frane o inondazioni annunciate.
«Nella
nostra regione la pesante eredità di un passato fatto
di abusivismo e urbanizzazione sconsiderata delle aree a rischio
non è ancora stata superata - spiega Antonio
Morabito, presidente di Legambiente Calabria –
questo rende ogni anno la situazione più preoccupante,
per cui ad ogni temporale ci si può attendere una tragedia.
Esiste da anni in Regione un piano di previsione e prevenzione,
speriamo che finalmente sia adottato per passare velocemente
ad un sistema di vincoli urbanistici e di opere concrete ed
efficaci di messa in sicurezza idraulica e dei versanti, per
non dover mai più assistere a tragedie annunciate. Proprio
la ricostruzione a Vibo Marina è il banco di prova per
realizzare interventi tempestivi che rendano questi luoghi più
sicuri. Una scommessa che Regione, Provincia e Comune –
conclude Morabito - non possono permettersi di ritardare e di
perdere».
COMUNI
A RISCHIO IDROGEOLOGICO IN CALABRIA |
Provincia |
Frana |
Alluvione |
Frana
e alluvione |
Totale |
%
totale comuni |
Cosenza |
26 |
1 |
128 |
155 |
100% |
Catanzaro |
4 |
-- |
76 |
80 |
100% |
Crotone |
2 |
-- |
25 |
27 |
100% |
Reggio
Calabria |
10 |
1 |
86 |
97 |
100% |
Vibo
Valentia |
15 |
-- |
35 |
50 |
100% |
Calabria |
57 |
2 |
350 |
409 |
100% |
Fonte:
Report 2003-Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio
e UPI-Elaborazione Legambiente |
ATTIVITA'
REALIZZATE DAI COMUNI CALABRESI |
Attività |
Numero
Comuni |
Percentuale
Comuni |
Abitazioni
in aree a rischio idrogeologico |
34 |
83% |
Aree
industriali in aree a rischio idrogeologico |
27 |
66% |
Quartieri
in aree a rischio idrogeologico |
21 |
51% |
Delocalizzazione
abitazioni in aree a rischio |
7 |
17% |
Manutenzione
degli alvei |
22 |
54% |
Opere
di messa in sicurezza |
19 |
46% |
Piano
di emergenza |
27 |
66% |
Aggiornamento
del piano d'emergenza |
12 |
32% |
Sistemi
di monitoraggio e allerta |
5 |
12% |
Attività
di informazione e formazione * |
3 |
7% |
Esercitazioni |
3 |
7% |
Fonte:
Legambiente - *si
intendono comuni che abbiano realizzato sia campagne informative
rivolte alla popolazione che corsi di formazione rivolti
alle strutture comunali di protezione civile. |
LAVORO
DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO SVOLTO DAI COMUNI
DELLA CALABRIA |
Lavoro
svolto |
Percentuale
comuni |
Classe
di merito |
Numero
comuni |
Percentuale
comuni |
Positivo |
14% |
Ottimo |
0 |
0 |
Buono |
0 |
0 |
Sufficiente |
6 |
14% |
Negativo |
86% |
Scarso |
11 |
27% |
Insufficiente |
24 |
59% |
LE
MAGLIE NERE ASSEGNATE IN CALABRIA PER IL RISCHIO IDROGEOLOGICO |
Comune |
Provincia |
Voto |
Classe
di merito |
Spezzano
Albanese |
Cosenza |
0,5 |
Insufficiente |
Mammola |
Reggio
Calabria |
0,5 |
Insufficiente |
Cosenza |
Cosenza |
0,5 |
Insufficiente |
Cervicati |
Cosenza |
0 |
Insufficiente |
I
CAPOLUOGHI DELLA CALABRIA PER LE ATTIVITA' CONTRO IL RISCHIO
IDROGEOLOGICO |
Comune |
Provincia |
Voto |
Classe
di merito |
Crotone |
KR |
5,5 |
Scarso |
Vibo
Valentia |
VV |
5 |
Scarso |
Cosenza |
CS |
0,5 |
Insufficiente |
Ufficio
Stampa Legambiente: Sabina Galandrini tel. 348-2301239
e-mail:
operazionefiumi@mail.legambiente.com