Reggio
Calabria, 17 settembre 2005 |
Comunicato
stampa |
E’
URGENTE UN CAMBIO DI ROTTA:
L’AMMINISTRAZIONE
COMUNALE DI RICADI DIA UNA STERZATA NETTA
VERSO
UN MODELLO DI SVILUPPO ECOSOSTENIBILE
CHE
PREVEDA RISPETTO PER L’AMBIENTE, GESTIONE CONDIVISA DEI
SERVIZI
E
STRUTTURE RICETTIVE PERFETTAMENTE INTEGRATE.
A proposito
delle dichiarazioni del Sindaco facente funzioni di Ricadi,
riportate in un comunicato stampa del 6 u.s., Legambiente Calabria
tiene a ribadire che la situazione ambientale del Comune da
Lui amministrato è una delle più critiche in assoluto
del comprensorio vibonese.
«Così come abbiamo già dichiarato in occasione
della conferenza stampa di Goletta Verde tenutasi lo scorso
agosto a Tropea - commenta Lorenzo Passaniti,
Coordinatore del Comitato Scientifico Regionale dell’Associazione
- da più anni a questa parte denunciamo l’insostenibile
presenza di strutture abusive nell’area di Capo Vaticano.
Strutture abusive “legalizzate” da un piano regolatore
comunale che consente inopinatamente di costruire fino a 30
metri dalla linea di battigia.
Tale situazione, compresa l’irresponsabile proposta di
realizzare, in prossimità della spiaggia di Santa Maria,
un porticciolo, ha fatto sì che il Comune di Ricadi abbia
ricevuto per ben due anni consecutivi (2003 e 2004) la Bandiera
Nera assegnata da Legambiente alle situazioni più gravi
di aggressione all’ambiente marino.
Pertanto - continua Passaniti - anche se per il 2005 il Comune
di Ricadi non ha ricevuto da Legambiente il meno abito dei suoi
riconoscimenti, non è detto che la politica ambientale
condotta dall’amministrazione di Ricadi sia stata "promossa":
infatti, basta dire che quest’anno la Guida Blu (redatta
da Legambiente con la prestigiosa collaborazione del Touring
Club Italiano) assegna a Ricadi due vele contro le quattro vele
dello scorso anno. Questo basta a "bocciare" quanto
fin qui programmato e realizzato nel territorio ricadese».
«Del resto - dichiara Lidia Liotta, Presidente
Regionale di Legambiente - lo scopo della nostra associazione
attraverso la campagna di Goletta Verde non è solo quello
di monitorare lo stato delle acque di balneazione, ma è
anche quello di denunciare i casi in cui l’equilibrio
degli ecosistemi costieri e marini viene messo in pericolo o,
peggio, compromesso dall’indiscriminata attività
dell’uomo. I dati del dossier "Mare Monstrum"
di Legambiente confermano, del resto, che l’abusivismo
edilizio sul demanio è il principale dei problemi per
l’ambiente marino e costiero in Calabria (con 432 infrazioni
accertate, pari al 31% delle infrazioni totali, 486 persone
denunciate o arrestate e 160 sequestri effettuati). Situazioni
critiche che minacciano l’integrità e l’equilibrio
ambientale sono ben visibili nel territorio di Ricadi».
«E’ urgente un cambio di rotta. Ci auguriamo che
l’Amministrazione Comunale di Ricadi, invece di perdersi
in inutili polemiche, sia finalmente in grado di dare una sterzata
netta verso un modello di sviluppo ecosostenibile che preveda
rispetto per l’ambiente, gestione condivisa dei servizi
e strutture ricettive perfettamente integrate. Questo cambiamento
di rotta - conclude Lidia Liotta - è ancora più
urgente e necessario poiché l'esempio di Tropea, che
per il quinto anno consecutivo ha ottenuto l’ambito riconoscimento
delle cinque vele, sta guidando la maggior parte dei Comuni
del comprensorio della "Costa degli Dei", che attraverso
politiche ambientali coerenti e la promozione dell'istituzione
del Parco stanno arginando tentativi di aggressione dell’ambiente
marino e costiero al limite della legalità».
Ufficio
Stampa di Legambiente Calabria
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