COMUNICATO
STAMPA |
Ricadi,
9 agosto 2003 |
Il
tentativo di difesa, messo in atto dal Sindaco, ci appare goffo
e risibile, sia per la palese inconsistenza degli
elementi forniti, che per le evidenti e macroscopiche falsità dichiarate.
Avremmo preferito non aggiungere altro a quanto dichiarato, anche a mezzo stampa,
da Legambiente e dai tanti turisti e Ricadesi, ma il reiterato tentativo, da
parte del Sindaco, di mettere in campo una strategia finalizzata al depistaggio
e soprattutto il tentativo di apparire come vittima di un complotto ci obbligano
ad alcune precisazioni.
Intanto è utile chiarire che il P.R.G. di Ricadi, approvato peraltro da
un Commissario, è stato più volte oggetto di varianti ad opera
dell’Amministrazione Laversa e che proprio una di queste varianti, approvata
dal Consiglio Comunale nel febbraio del 1998, periodo in cui era in carica lo
stesso Sindaco Laversa, ha consentito di edificare a soli 30 metri dal demanio
marittimo contro i 50 precedentemente previsti ed ha, tra l’altro, consentito
il raddoppio della volumetria nelle aree adiacenti l’arenile.
A seguito di queste varianti al P.R.G. molte aree, come quella della suggestiva “Baia
di Riaci”, sono state edificate ed altri villaggi turistici, quali ad esempio
il villaggio dello stesso Sindaco, sono stati ampliati.
Per quanto riguarda l’edificazione in località “Baia di
Riaci”,
che è stata motivo dell’assegnazione della “Bandiera nera” di
Legambiente, è utile precisare che il Comune di Ricadi, con atto n° 23
del 23 febbraio 1998, ha rilasciato concessione in sanatoria per alcune prime
opere edilizie; che in data 13 novembre 2001 con atto n° 145 ha rilasciato
una seconda licenza edilizia, previo esame da parte della Conferenza dei Servizi,
della quale il Comune di Ricadi è l’attore principale e non ci risulta
che abbia espresso parere negativo. Questa seconda licenza ha permesso la realizzazione
delle costruzioni esistenti. In data 25 marzo 2003 l’Ufficio Tecnico del
Comune ha rilasciato concessione edilizia in sanatoria con alcune prescrizioni.
Per quanto riguarda poi la scogliera artificiale ci risulta che su segnalazione
della Capitaneria di Porto è stata emessa, nel mese di gennaio 2002, una
ordinanza di demolizione e che, trascorsi i 30 giorni intimati alla ditta quale
termine per il ripristino dei luoghi, il Comune di Ricadi non ha provveduto al
ripristino d’ufficio, secondo quanto previsto dalla normativa vigente e
dalla stessa ordinanza.
Pertanto, alla luce di quanto sopra e dall’esame degli atti, consultabili
da ogni cittadino, le dichiarazioni del Sindaco Laversa appaiono ancora più grottesche.
Non volendo entrare oltre nel merito della questione ci limitiamo solamente a
ribadire la necessità di mettere fine ad una politica urbanistica dissennata
che ha negli anni depauperato gran parte del territorio provocando grave danno
alla comunità ricadese ed alla stessa economia turistica.
Invitiamo quindi il Sindaco e la maggioranza consiliare ad intraprendere ogni
iniziativa al fine di rilanciare concretamente l’immagine del territorio
e la stessa economia turistica e riconfermiamo la nostra disponibilità a
collaborare in tal senso.
Franco
Saragò
Capogruppo “Arcobaleno” al
Comune di Ricadi