LEGAMBIENTE RICADI

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COMUNICATI

 
Ricadi, 4 giugno 2006
COMUNICATO STAMPA

 

GOLETTA VERDE: SALVIAMO LA COSTA DEGLI DEI


30 ANNI DI ABUSIVISMO EDILIZIO LEGALIZZATO


IL LITORALE DI RICADI AGGREDITO DAL CEMENTO

NOTA POSITIVA: EVITATO UN ENNESIMO
SCEMPIO CON IL PORTO DI RICADI


 

«Dopo 30 anni di aggressione selvaggia ci aspettiamo dall’Amministrazione di Ricadi una netta inversione di tendenza – dichiara Antonino Morabito, portavoce nazionale di Goletta Verde – che salvi la Costa degli Dei».
Nella mattinata di oggi si è tenuta a Santa Domenica di Ricadi una conferenza stampa attinente ai numerosi problemi di illegalità presenti nella costa di Ricadi. Cementificazione selvaggia sul demanio marittimo, mancanza di centinaia di km di rete fognaria, eccessivo carico antropico. Presenti il sindaco di Ricadi Domenico Laria e il sindaco di Spilinga Franco Barbalace, l’assessore di Joppolo Valerio Mangialardo, l’assessore provinciale all’Ambiente Matteo Malerba, il Presidente Lega Navale di Tropea, Gerardo Barone Adesi, il coordinatore di Legambiente Calabria Antonino Morabito e i rappresentati e il presidente del Circolo Legambiente di Ricadi Franco Saragò.
Dalla discussione è emerso che a partire dagli anni ’70 sono state autorizzate costruzioni a soli 60 metri dalla battigia e nel 1998 un’ulteriore variante al piano regolatore ha consentito il raddoppio della volumetria e la cementificazione da 60 metri fino a 30 metri dal mare. «La sfida odierna è porre un chiaro stop a nuove richieste con l’introduzione nel nuovo piano strutturale comunale di distanze di salvaguardia della fascia costiera e l’avvio della riqualificazione delle strutture esistenti anche con il recupero delle porzioni di demanio sottratte alla pubblica fruizione». L’ecomostro di Capannelle a Riaci, una costruzione abusiva, è di fatto il simbolo di una strategia illegale che dà la possibilità di costruire a 30 metri dal mare: riempire la spiaggia di massi e la riva di scogli artificiali per giustificare la cementificazione selvaggia celandosi dietro l’erosione delle coste.
Tra i problemi esposti quello dell’inadeguatezza dei porti presenti sulla costa calabrese ai quali la Goletta Verde si è appoggiata in queste prime tappe. «Le strutture portuali sono utili e necessarie – dichiara Morabito di Legambiente Calabria – ma devono essere inserite in una credibile pianificazione complessiva che parta dall’adeguamento delle strutture esistenti e sottoponga le nuove proposte ad una seria valutazione d’impatto ambientale. In questo caso la proposta di realizzazione di un approdo a Santa Maria di Ricadi è stata fortemente contestata dal circolo locale di Legambiente che ha organizzato un blitz nel 2004 per impedire la realizzazione dannosa di un’opera che con i suoi 400 posti barca avrebbe causato la distruzione dell’ultimo tratto di costa ancora intatta». A tale proposito da sottolineare la dichiarazione del neosindaco di Ricadi Laria che ha annunciato: «Confermo che l’amministrazione di Ricadi da me guidata ritiene sbagliata e dannosa la proposta di progettazione di un porto a Santa Maria di Ricadi. In altre parole il porto non si farà!».
In sede al dibattito sulla drastica situazione in cui versa la fascia costiera di Ricadi è stato formulato un importante messaggio alle nuove amministrazioni comunali insediatesi nell’elezioni del 28 maggio scorso: «Ripensare una nuova organizzazione del territorio attraverso il Piano Strutturale Comunale che salvaguardi la Costa degli Dei».
La mancanza di adeguati collettamenti fognari rende il mare nel litorale di Ricadi impraticabile ormai da anni e la grave situazione chiama in causa da una parte l’inquinamento del fiume Mesima che porta liquami e schiume marroni non depurate in mare, dall’altra il fiume Angitola nel territorio di Pizzo Calabro la cui zona antistante non è altrettanto balenabile.
Una situazione inaccettabile viste le continue spinte da parte di associazioni ambientaliste come Legambiente, che ha consegnato all’amministrazione comunale di Ricadi 2 Bandiere Nere per l’edificazione selvaggia concentrata sulla fascia costiera, e la Lega Navale di Tropea, nella cui figura del Presidente Barone Adesi ha dichiarato: «I comuni costieri della Calabria vibonese stanno scontando anni ed anni di inerzia ed assenza di intelligenti politiche ambientali a livello non soltanto regionale. Inerzia che sta provocando il collasso di molte strutture necessarie. Il porto turistico di Tropea – continua il Presidente della Lega Navale – deve tornare ad essere simbolo dell’indispensabile trinomio ambiente, turismo, qualità».

L’Ufficio stampa
Francesca Tortorella - 339.6601630 - occhioallecoste@mail.legambiente.com

 

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