Sintesi del progetto




Descrizione del bisogno e motivazioni da cui trae origine il Progetto.

La riappropriazione da parte dei cittadini di una porzione del territorio di Inverigo.
il viale dei cipressi visto da S. Maria  
Un percorso storico, un tempo simbolo di potere della famiglia Crivelli che aveva marcato profondamente il territorio con un asse di collegamento che univa la chiesa di S. Andrea al Navello alla residenza padronale che si prolunga ancora attraverso la scalinata al Gigante alla villa del Cagnola "S. Maria alla Rotonda".
Un viale con una percorrenza totale di quasi 2 Km. fra i più lunghi ed imponenti mai realizzati in Italia e forse in Europa. Un viale di cipressi secolari già ripiantumato da parte dell'Associazione con nuovi esemplari in sostituzione di quelli deperiti, per un lungo tratto ed in attesa di completamento nella parte riguardante il camminamento.
L'intervento, cui si riferisce il progetto, riguarda la parte di viale prospiciente il Castello Crivelli fino al santuario di S. Maria alla noce, per un totale di 800 metri circa.


Obiettivi specifici del Progetto.

1. Riqualificazione ambientale per la fruizione, da parte dei cittadini Inverighesi, dell'area Comasca e di quella Milanese in generale, di un percorso di elevata taratura ambientalistica e naturalistica;

2. miglioramento della qualità della vita in uno spazio ancora verde ed in prossimità di grandi aree urbanizzate fra le più densamente popolate d'Italia;

3. adeguamento delle strutture e delle infrastrutture per rendere più agibile il percorso e piacevole al tempo stesso la passeggiata e dotando il camminamento di tutti gli accorgimenti atti a metterlo in sicurezza.
  vista dello Stradun in pee


Modalità di realizzazione.

Il viale taglia da Ovest ad Est il territorio con percorso declive nello stesso senso verso il fiume Lambro all'interno del Parco Regionale omonimo, in alcuni tratti si presenta molto scosceso fin da attribuirgli l'appellativo popolare "Stradun in pee" in prossimità del Castello Crivelli. Per riconfigurare tale conformazione originale sarà necessario risistemare i masselloni di beola e rifare (possibilmente con gli stessi materiali che potrebbero giacere sprofondati nel sottosuolo) la scalinata ora mancante in alcuni tratti. Si devono inoltre mettere in sicurezza le due massicciate a secco poste in sommità al viale che delimitano due giardini terrazzati ora in totale degrado. Tutto il lavoro dovrà essere eseguito con manodopera specializzata visti gli interventi particolarmente delicati e la quasi totale impossibilità di effettuarli con attrezzature meccanizzate.

Il relatore del progetto.
Dott. Agr. Danilo Tedoli.


inizio dello Stradun in pee


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