Tenuta di Pomelasca
dei Conti Sormani



Il complesso di villa Sormani, che sorge al punto di convergenza dei territori di Lurago d’Erba e di Lambrugo con Inverigo, è composto, oltre che dall’edificio di residenza nobiliare, dalla cascina Teresa, dai due fabbricati dell’azienda agricola e da una cascina sulla costa della valle del Ruspo. Nel XVI secolo l’area era di proprietà della famiglia patrizia milanese dei Ciocca, la stessa che fece costruire la bellissima chiesetta di S. Andrea nella vicina località del Navello, sempre ad Inverigo. Nel 1590 per il matrimonio di donna Agnese Ciocca con don Luigi Squarcia di Giussano, discendente dall’antica casata dei Giussani di Giussano, Pomelasca passò in proprietà di quest’ultima famiglia e vi rimase fino al 1786, anno in cui donna Fulvia, ultimo rampollo di casa Giussani, la portò in dote al marito, conte Cesare Sormani; da allora, la tenuta appartiene ai Sormani che ne sono tuttora i proprietari.

La Villa ed il cortile interno dove i Conti Sormani ospitano la nostra festa dell'ambiente

Il conte Cesare, notissimo a Milano col soprannome di “El Cont cara gioia” dal suo abituale intercalare, nel 1830, su progetto dell’architetto monzese Carlo Amati (famoso per avere completato la facciata del duomo di Milano), e sotto la guida del figlio abate don Ferdinando Sormani, pose mano ai lavori di demolizione e di ricostruzione della cinquecentesca casa patrizia che diedero a Pomelasca la fisionomia attuale. I due corpi tra loro paralleli e perpendicolari alla villa, dalla quale sono divisi da una doppia scalinata, costituiscono l’azienda agricola e furono costruiti nel 1846. Tra il 1796 e il 1883, data in cui don Antonio Sormani cedette l’altare con la suppellettile sacra alla chiesa parrocchiale di Lambrugo, il palazzo prima e la villa poi ospitarono un oratorio di famiglia. Nel 1952, su progetto dell’architetto Ambrogio Annoni, i fratelli conte Alberto e Lodovico Sormani fecero costruire, presso la bramantesca Cappella della Madonnina di Pomelasca, una suggestiva chiesetta nello stile romanico-lombardo dei maestri comacini del sec. XII. Essa venne benedetta il 10 ottobre 1954 alla presenza di mons. Anacleto Cazzaniga, arcivescovo di Urbino. Il minuscolo campanile reca una campana storica: fusa nel 1330 a Como dall’artefice Giuseppe Guajta e proveniente dal monastero di S. Genesio, sul cosiddetto Monte di Brianza, essa suonò a distesa il 10 settembre 1648, giorno in cui il conte Paolo Sormani prese solennemente possesso di quel feudo.
Degno di nota è il parco che circonda la villa con un giardino all’italiana con piante pregiate esotiche.
La villa e il parco Sormani sono stati sottoposti a vincolo monumentale il 28 aprile 1986.


  Immagini di Pomelasca con la neve ( febbraio 2005 ).
 
la Cappella della Madonnina di Pomelasca (centro immagine)
e la chiesetta
il viale che da S. Maria
porta alla tenuta
altra immagine della chiesetta
 
cliccare sulle immagini per ingrandirle
 
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