HOBBY ORNICOLTURA

 

1.      La scelta di avere quale hobby l’onicoltura  viene fatta per: Amore per la vita e piacere di stare con gli uccelli, questo deve essere condito da tanta pazienza e da spirito di sacrificio nonchè tenacia.

Per cominciare bisogna:

A)    Individuare il locale, che deve essere arioso e luminoso, privo di umidità con almeno una finestra che dovrà,  come la porta, essere munita di rete zanzariera.

B)     Organizzare l’attrezzatura minima, che consiste in gabbie razionali con cassetto o carta ma sempre con la griglia.

C)    Avere a disposizione uno spazio voliera per lo svezzamento e svernamento oppure gabbioni da 120 cm.

In seguito bisogna:

2.      Individuare la/e razza/e di canarini o altri uccelli da gabbia e/o da voliera. Questo dopo attenta riflessione sul tempo disponibile e esperienza acquisiti. Conviene sicuramente cominciare con canarini di piccola taglia e che non abbiano problemi quali: il bisogno di balie, piumaggio al limite ecc, quindi canarini di colore che non necessitano dell’impiego di colorante o se colpiti dalla Forma e Posizione, allevare Fife Fancy, Hoso, Spagnoli, Fiorini etc.etc.

3.      A questo punto bisogna pensare all’alimentazione degli animali,  individuare il rivenditore che dovrà essere una persona seria, che non abbia grandi depositi e pochi clienti ma piccolo deposito e molti clienti in modo da avere sempre semi e pastoni freschi, conviene fare qualche chilometro in più ed avere la garanzia di qualità che rivolgersi al negozio sotto casa e somministrare semi vecchi.

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Una volta scelti luogo, attrezzatura e razza da allevare, bisogna individuare l’allevatore al quale rivolgersi per l’acquisto dei soggetti che all’inizio non dovranno mai essere più di 3-4 coppie. L’allevatore che fornisce le coppie deve essere conosciuto, serio e possibilmente referenziato da risultati espositivi e buoni commenti da parte di altri allevatori. Nell’affidarsi a questa persona, non bisogna mai perdere di vista il businnes. Pretendere soggetti giovani o al massimo dell’anno precedente. A  prima vista, l’animale deve dare un segno di sfida, emettendo quel classico “cip” che esprime curiosità. Dovrà essere pulito nel piumaggio, specialmente nella zona cloacale, soggetti sporchi potrebbero nascondere problemi intestinali. Le zampe devono esser senza scaglie e il becco simmetrico. Non devono comparire zone deplumate sul alcuna zona del corpo (alopecia).  Bisogna ispezionare le penne delle ali e della coda per controllare se vi sono acari della penna o tracce della loro presenza, (ricami) ispezione da fare aprendo le ali controluce. Non bisogna avere remore ad avvicinare il becco all’orecchio dopo aver fatto roteare la mano che tiene il soggetto. La presenza di rantolo denota problemi respiratori. Ispezionare l’addome che non deve avere segni o venature nere che evidenziano disordini intestinali, l’addome sano dovrà essere roseo o giallo.

Gli acquisti è meglio farli nei mesi che vanno da Settembre a Novembre in modo che i soggetti svernino nel proprio allevamento e quindi ambientarli sia al luogo che al nuovo regime alimentare. Per questo bisogna cercare di non discostarsi molto e repentinamente dal cibo fornito dal venditore, Si dovrebbe prendere anche un po’ di miscela da questo e mischiarla progressivamente con la propria fino a giungere in maniera soft a quella voluta.

Arrivati verso la fine dello sverno, bisogna pensare alle cove, quindi, iniziare durante la metà del mese di Febbraio una sorta di preparazione alla cova. Questo non dovrà in alcun modo essere un uso indiscriminato ed insensato di antibiotici consigliati dall’allevatore TIZIO o dall’amico CAIO. La preparazione va fatta con oculatezza, bisogna si somministrare medicine ma solo quando il problema salutare esiste. Consiglio quindi di effettuare l’esame delle feci, un tampone cloacale, uno faringeo ed uno ambientale.

Per l’esame delle feci, si dovrà raccogliere il materiale la mattina presto. La sera , si stenderà sulla griglia un foglio di alluminio da cucina e l’indomani mattina si raccoglierà con il cucchiaino di dotazione del contenitore sterile che si può acquistare in farmacia. Per i vari tamponi, consiglio di rivolgersi ad un Veterinario o ad altro allevatore esperto. I tamponi stessi con il liquido di col ruta si possono chiedere al laboratorio dove poi si porteranno i campioni da analizzare.

Una volta accertata l’assenza di agenti patogeni in allevamento, si somministrino vitamine E, A, D3 e del gruppo B oltre a Sali minerali e Calcio.

Altrimenti somministrare le medicine contenenti i principi attivi necessari per debellare l’eventuale problema ( dopo antibiogramma).

Se non si è sufficientemente esperti per capire l’estro dei canarini, ad un certo punto si vedrà la femmina che andrà in giro per la gabbia portando nel becco una o più piume staccate, quasi sempre, dalla coda del povero maschio, quello  sarà il tempo di mettere dentro la gabbia il cestino e fornire materiale necessario per la costruzione del nido.

Comincerà dopo qualche giorno a deporre uova, generalmente 4 ma anche 5 o 6. Queste saranno deposte, una per giorno. La cova  normalmente comincia ( solo la femmina) al terzo giorno.

Giornalmente bisognerà togliere le prime tre uova e sostituirle con quelle di plastica, tutte le uova poi saranno riposte nel nido al mattino del 4° giorno. In questo modo, dopo tredici giorni, la schiusa delle uova sarà contemporanea ed avremo una crescita armoniosa dei piccoli.

La sperature delle uova (controllo di fecondità) può essere fatta dal 5° giorno, con una torcia piccola (tipo quella che usano i medici per ispezionare la gola) la si avvicina alle uova e se sono rosse al loro interno allora sono feconde. Se sfortunatamente le uova sono infeconde, lasciate comunque che la femmina cove per almeno 10 giorni.

Varie fasi di uovo fecondo, da  destra a sinistra  il primo giorno di deposizione fino al quarto

L’uovo fecondo diventerà praticamente sempre verso il rosso, mentre gli altri rimarranno chiaro

Bisogna anche dire che alcune razze, con il piumaggio più abbondante , necessitano di una tolettatura della cloaca. ( taglio delle piume nella zona cloacale per favorire la copula).

Un paio di giorni prima della schiusa, bisognerà fornire un po’ di pastone per far abituare la coppia al gusto dell’alimento. Si deve prestare molta attenzione all’umidità nei giorni immediatamente precedenti alla schiusa e quello della schiusa stessa. Se la percentuale è inferiore al 60 % bisognerà bagnare le uova, pratica che comunque conviene mettere in atto in ogni caso (acqua tiepida) Io uso immergere il cestino di vimini in acqua facendo bagnare il fondo.

Se dopo 13 giorni le uova non si sono schiuse, prima di buttarle, provate ad immergerle in un tazzone contenente acqua tiepida (acqua di sole) e se i pullus sono ancora vivi si vedrà l’uovo muoversi a scatti nell’acqua. Altra cosa che succede se il pullus è vivo, il guscio, una volta tolto dall’acqua si asciuga immediatamente.

Dopo la schiusa, bisogna ispezionare il nido ed il fondo della gabbia, rinnovando almeno due volte al giorno il pastone. Durante la stagione calda il pomeriggio fermenta subito. Il valore proteico del pastone durante l’allevamento dei piccoli deve essere tra il 15 ed il 17% senza mai raggiungere il 21.

A volte succede che  nonostante le analisi pre-cova e tutti gli accorgimenti presi, le feci dei nidiacei sono molli, mancano cioè di quella membrana che le incapsulano permettendo alla madre di rimuoverle o addirittura ingoiarle. In questo caso si pensi ad una colibacillosi o cossidiosi,conviene procedere immediatamente ad un tampone ambientale da fare all’interno del nido ed agire in conseguenza dei risultati.

Intorno ai 5-6 giorni di vita dei pullus, si applicheranno gli anelli inamovibili, che si avrà cura di annotare sul registro di allevamento. Il registro dovrà contenere le seguenti voci: Madre, Padre, data schiusa, numero anello, numero delle uova deposte, numero uova schiuse e piccoli svezzati.

Le cove non dovranno essere più di tre ad anno diventeranno 4 solo se la femmina ha deposto, durante un ciclo, uova chiare.

Verso la fine di giugno si darà fine alle cove , man mano che si svezzano i piccoli, le femmine saranno portate in una voliera comune per la successiva muta e poi lo sverno. I maschi conviene lasciarli in gabbia da soli.

Per le razze che si devono colorare, la colorazione comincerà quando i giovani avranno 40 giorni e di solito cominciano la muta.

Il periodo della muta è molto delicato, durante questo tempo, i nostri alati avranno bisogno di tranquillità,  penombra e tanti Sali minerali. In questo periodo sono anche indeboliti di  anticorpi quindi soggetti, più di ogni altro periodo dell’anno, a malattie.

La muta e lo sverno, si dovrà far fare in voliere che (quelle da 120 cm) non dovrà contenere più di 15 animali per la piccola taglia e 10 di grossa taglia. Il sovraffollamento causa litigi con episodi di pica e ferita varie, causa stress e quindi indebolimento dei soggetti. Durante l’estate si dovrà anche somministrare una miscela di semi più leggera, i semi grassi irrancidiscono.

gabbioni da 120 cm divisibili in tre per lo svazzamento

Passiamo ora ad alcuni dettagli di quanto enunciato nel sopra.

Le gabbie da cove devono avere le seguenti misure: 60 x 40 x 45 con divisorio frontale per separare, se occorre, la femmina da maschio e successivamente i piccoli dai genitori quando questi avranno a che fare con il secondo nido. La necessità di materiale per la costruzione del secondo nido,  porta la madre a spiumare i piccoli. L’alimentazione continuerà attraverso le sbarre. Bisogna comunque avere cura di corredare la parte occupata dai giovani con mangiatoia e beverino. La gabbia da cova, è bene che abbia la mangiatoia esterna per evitare l’inzaccheramento dei semi. I beverini da usare dovrebbero essere quelli a goccia che impediscono al cibo di depositarsi e fermentare nell’acqua. I porta nidi migliori sono quelli esterni che non tolgono, al canarino, volume all’interno della gabbia e rendono la canarina più tranquilla.

Per i piccoli, il periodo più delicato è lo svezzamento. Esistono più modi di dare corso all’indipendenza dei piccoli il mio è il seguente: dopo 15_18 giorni dalla nascita, si mette a disposizione della canarina il secondo cestino, la canarina provvederà ad imbottirlo e quando i piccoli dopo 20 giorni lasceranno il nido sporco, la femmina avrà deposto il 2-3 uovo, quindi saranno separati con il divisorio e messi in compagnia del solo maschio. A 30 giorni i giovani verranno trasferiti nei gabbioni ed il maschio tornerà con la femmina. Per lo svezzamento, alcuni allevatori usano delle gabbiette posticce che appendono alla gabbia madre e dove i piccoli rimangono fino all’età di 30 giorni venendo alimentati dal maschio attraverso le sbarre delle due gabbie..

L’anellamento è un’operazione che non ha tempi perentori, quest’operazione è condizionata da diverse varianti quali: la taglia, la frequenza di imbeccata, il postone usato ( + o – proteico) le ore di luce a disposizione. Si può andare da 5 a 8 giorni.

tecnica di anellamento dei piccoli

La verdura (cavolacei in particolare) può essere fornita dal 5 giorno di vita dei nidiacei per tutto l’anno, come anche i semi delle piante prative.

PALMA Sergio 251T