Le bambole di Natalia
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Mi piacerebbe essere una farfalla per visitare tutti coloro che incuriositi dalla mia tecnica, hanno provato ad impastare, colorare e manipolare. Sono certa che tante cose belle sono uscite dalle vostre mani. Mi poggerei sopra ogni vostro manufatto e con un battito d’ali, applaudirei alla vostra bravura e sensibilità… Beh! Per me è cominciata così! Già circa 20 anni fa, da ragazzina, trovai casualmente su una nota rivista specializzata in lavori femminili, un articolo di una paginetta nel quale erano fotografati dei manufatti in pasta di sale… restai affascinata e sul momento, scoppiò il “colpo di fulmine”! Ho conservato per tanti anni quella rivista, fino a che non ho trovato il coraggio di provare, e impasta che ti rimpasta, prova che ti riprova, dopo chili di farina e sale, libri e nottate, finalmente qualcosa è nato! Le mie prime bambole erano veramente degli abbozzi spaventosi a vederli oggi, ma per me erano meravigliose e così con molto coraggio, passione e tenacia, ho continuato! Come in tutte le cose, è importante mettere amore e passione in ciò che si fa e soprattutto crederci e non scoraggiarsi mai! Ho un sogno nel cassetto, ed è quello di fare un libro per donare ad altri un po’ della mia passione per questa tecnica, ed in parte questo sogno l’ho visto realizzato grazie alla “Bacchetta Magica” che come per magia mi ha pubblicata sulla rivista. Con la pubblicazione del mio primo articolo, ho sentito fiducia riposta in me, e con questo secondo articolo mi sento di avventurarmi con voi nella realizzazione di una bambola… che ne dite di far nascere la bambola Mary? E allora coraggio, la ricetta ve l’ho data nel n. 56 (ma forse è meglio ripubblicarla per i più distratti), il grembiule per non infarinarvi è nel cassetto, aggiungete alla lista della spesa la farina di maizena, la colla vinilica, l’olio di vaselina ed il limone, armatevi di pentolino antiaderente e di santa pazienza eeeee….. viaa… partendo dal n. 1 fino ad arrivare al n.ro 10… ma no, non si tratta del Monopoli o del gioco dell’oca, ma di un nuovo gioco: il “Vediamo che ne esce fuori”! Potrebbe risultare molto divertente… Beh! Provate, io vi prometto che per questa occasione, mi farò farfalla per voi e verrò a vedere e ad applaudire alle vostre opere, al vostro coraggio ed alla vostra tenacia! Buon lavoro a tutti voi!
Natalia
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