La
musica risuona nell'aria, il paese è in festa: la piazza è teatro di un colorato
affresco di danze, suoni e odori. La gente sembra divertirsi molto, ma tutta
l'allegria che percepisci non riesce a coinvolgerti: percorri i vicoli creati
dalla vicinanza dei banconi allestiti per l'occasione, evitando le frange di
folla che di quando in quando vi si rovescia. Non è la prima volta che vedi uno
spettacolo del genere, ma stavolta non hai il tempo per farne parte.
Prosegui a grandi passi verso il centro della piazza,
evitando di incrociare gli occhi della gente. Preferisci non distrarti, non e'
il caso.
Il
palco dei musicisti, allestito per l'occasione, non e' molto grande: sopra
quelle tavole di legno, i suonatori offrono la loro arte alla gente per qualche
moneta, esortando chiunque a dimenticare i propri affanni.
Non
te lo puoi permettere. Non adesso, almeno.
Non
sai chi di loro fara' il primo passo, non sai neppure se sono tutti della
partita.
Ma
sai perfettamente cosa fare.
D'un
tratto, quello che e' piu' vicino a te posa il flauto, per prenderne un
altro.
Non
e' un flauto.
Un
attimo dopo, tutto ti corre davanti agli occhi alla velocita' della
luce.
Salti sul palco, ti sono subito addosso: sono tre. Riesci a
colpirgli il braccio, la cerbottana rotola sul palco; vieni colpita alla
schiana, uno dev'essere dietro di te. Ti giri, senti il potere che si accumula
nelle tue mani.
Ancora un attimo...
Un
colpo.
Un
colpo secco, appena sopra la nuca.
Ti
accasci al suolo, perdendo i sensi. Senti i rumori della piazza allontanarsi.
Gente che grida... un bambino che piange.