di queste nebbie non so
l'oscuro mistero
e lungo le valli deserte
cupa risuona l'eco.

non furono queste
le case promesse
agli albori del tempo,
quando, forgiando il sentiero,
i padri tremanti
guidavi sui monti
al ritmo tonante del martello

dio dei passi, delle torri,
di città, di roccaforti,
fiero Ilmarinen
dei fieri popoli

non furono queste
le terre plasmate
dall'arte dei giusti,
ma tenebra e morte
io scorgo lungo un avaro
orizzonte

Nair-al-zaurak, mio lontano
ricordo,

solitario io resto
al crinale del vuoto
e non mi consola le spalle
il tuo fuoco,

Nair-al-zaurak, mio dolce
ricordo.

falco del kieblach,
io ti riconosco,
così alto, così sicuro,
conduci il mio canto
grave, coraggioso,

a Nair-al-zaurak, mio sogno
perduto.