Opera incompiuta di Vordak Shacklavek
Trascrizione dai frammenti originali a cura del Monaco Lando da Feith
Sugli Stregoni e sui Sacerdoti e sui Maghi.
[…] appare
evidente, quindi, che questi uomini, più di tutti gli altri, posso usufruire di
poteri inimmaginabili. È impossibile, dopotutto, stabilire chi tra loro possa
essere più forte. Un Mago capace è in grado di interferire con il mondo
tangibile e con quello intangibile, con la materia e con la sovramateria
contando esclusivamente sulle sue forze e spaziando in mille direzioni diverse.
Questa è la grande differenza con i Sacerdoti! Il loro potere è esterno a loro,
essi sono solo un veicolo, un tramite fra la Divinità ed il mondo mortale, tra
Infinito e Circoscritto, una potenza inimmaginabile, più grandiosa di quella dei
Maghi, ma più ristretta e vincolata. Il Mago rappresenta l’apice dell’umano. Con
le sue sole forze si ribella e tende al divino. Il Sacerdote è la negazione di
tutto ciò, una forza immensa, tanto grande da non poter essere nemmeno
quantificata, ma strozzata, veicolata, domata, imprigionata, controllata dalla
volontà divina. Il Mago è un artefice, il Sacerdote un mezzo.
[…] proprio in virtù di questa constatazione
affermo che essi si trovano essenzialmente nel mezzo. La loro forza si trova in
loro stessi e da loro stessi è vincolata
[…]
Sui Demoni e sui Portali.
I cosiddetti Demoni sono creature di natura ambigua provenienti
da mondi ultradimensionali inaccessibili. I confini fra il nostro mondo e quelli
esterni sono invalicabili sia per noi che per loro, a meno che non vengano
artificialmente aperti dei portali. I Maghi Evocatori sono in possesso dei segreti
e complessi rituali che permettono l’apertura di questi varchi, che possono
essere, in condizioni normali, attraversati in un solo senso e da una sola
creatura. Nessun essere umano è mai riuscito ad attraversare uno di questi
varchi, solo i Demoni ne hanno la facoltà, anche se, e questo è chiaro, non
hanno il potere di aprirne.
[…]
Visto il loro stretto rapporto con le forze ultraterrene
è ovvio che anche loro siano in grado di richiamare o scacciare questi esseri,
come nel caso dei Maghi Evocatori, tramite opportuni rituali.
[…] ri
umani abbiano imparato l’esistenza di questi esseri resta comunque un
mistero.
[…]
Sull’Evocazione.
Questo testo non vuole essere un trattato
di magia, per cui non ci soffermeremo a descrivere il rito che permette al Mago
di evocare un demone. Prenderemo per buono il fatto che un Mago Evocatore di una
certa esperienza è sicuramente in grado, tramite opportuni incantesimi, di
aprire un portale, evocare un demone, rendersi immune dagli attacchi di
quest’ultimo, controllarlo ed infine scacciarlo facendolo tornare al suo mondo
d’origine. Da tenere a mente che spesso i Maghi meno esperti evitano alcuni di
questi passaggi, per risparmiare energie o per ignoranza vera e propria. La
storia della magia è piena di uomini sbranati o posseduti dai Demoni appena
evocati da loro stessi o di Demoni vagabondi disseminatori dei morte e
distruzione perché nessuno era in grado di scacciarli una volta
evocati.
È proprio per arginare questi inconvenienti che i
Maghi-Alchimisti della città di Trantor avevano creato degli artefatti in grado
di aiutare il Mago durante l’evocazione.
Sugli Artefatti di
Trantor.
Si dice che i Maghi-Alchimisti di Trantor
siano abilissimi nel costruire artefatti magici e che ne abbiamo costruiti una
varietà innumerevole. A noi interessano solamente quelli relativi all’evocazione
demoniaca. Si dice che siano una decina, ma nelle mie ricerche ho trovato solo
una descrizione di uno di essi. Apparentemente è una sfera non più grossa
di un pugno chiuso, totalmente nera. Ignoro il materiale con cui sia stata
creata, al tatto, si dice, sembra marmo, ma è privo di venature, non riflette la
luce ed è di una resistenza incredibile, nemmeno un fabbro col suo martello
riuscirebbe a scalfirlo in alcun modo. Nelle mie ricerche mai trovai qualcosa di
simile. Questa Pietra della Luna viene posta in
terra in una posizione ben precisa all’interno di un circolo di monoliti, la
posizione varia a seconda delle fasi lunari (da qui viene il suo nome). Se tutto
il rituale è stato eseguito correttamente dalla pietra si aprirà nell’aria
un’apertura di colore rosso, il Portale. Questo portale può essere usato in ambo i
sensi, è possibile infatti entrare in un’altra dimensione attraverso di esso.
Purtroppo tutti coloro che hanno tentato quest’esperienza, pur dotati di una
seconda Pietra della Luna non hanno mai fatto ritorno, tranne che per Thalos il
Grande, uno dei più grandi maghi che siano mai vissuti a Trantor e tra gli
scopritori della Pietra della Luna. Si dice che ritornò dopo 3 anni.
"E un portale si
aprì sul colle del Magimon sopra la curva del Surim quando l’alba insanguinava
la roccia, Thalos ne uscì. Conquistatore di uomini e demòni come il Grande lo
ricorderemo".
Non volle parlare con nessuno, andò nella
sua abitazione e morì la notte stessa. Sono state tantissime le
suppos[…]
Sulla vita. […]
urtroppo eventi da me incontrollabili mi impediscono e mi
impediranno per sempre di andare più a fondo in questa mia ricerca. Il mio corpo
mortale sta per terminare il suo viaggio su questa terra.
Affido alla Sapienza i miei scritti.
Il testo originale
purtroppo era in un pessimo stato e soprattutto mancante di moltissime parti
ahimè perdute, credo, per sempre. Nella traduzione ho
cercato di rispettare il più possibile lo stile dell’autore, colmando, dove è
possibile, i vuoti che man mano trovavo. Si tratta di intermezzi minimi, parole
e brevi frasi completate. Spero in futuro di
reperire altro materiale relativo a questo testo.
Scritto da Shacklavek
nella sua cella il giorno prima della morte, questo testo fu rinvenuto dal suo
carceriere che pensò bene di rivenderlo ad un rigattiere. A questo punto ignoro
quale possa essere stato il suo destino, il dato certo è che 20 anni fa circa
arrivò a Greyhaven. Qui fu conservato nella biblioteca di Ammerung, dove lo
rinvenni per caso e dove lo trascrissi per poi tradurlo dal Delos. Fu una
fortuna, dopo circa due mesi la biblioteca fu parzialmente danneggiata da un
incendio. Di quel manoscritto non vi è più traccia, escludendo ovviamente la mia
traduzione.
Che la Fiamma di Pyros
arda sempre nel cuore di coloro che cercano la
Verità