la Locanda 'il Gallo d'Oro' di Vintenberg

Adam Clay



Sono nato in una bella casetta del centro di Achenar, in via delle Mole, proprio dietro viale degli Aranci. Dalla finestra della stanza dei miei genitori si vedeva il campanile della Chiesa di Kayah, l'Altare del Buon Riposo, che alcuni anni dopo fu colpito da un fulmine e che non è stato più ricostruito.
Era il 22 settembre del 481, e, secondo i racconti di mia madre, quando sono nato strillavo tanto da far tremare le pareti. Mia madre Emma, che adesso è una bella signora e una felice nonna, da ragazza era abbastanza nota ad Achenar, perchè faceva la cantante. Quando mi sentiva piangere a squarciagola, lei rideva sempre, e già mi immaginava sui palcoscenici dei teatri di mezzo Ducato.
Al contrario mio padre Mark, molto più pragmatico, sperava di vedermi seguire la sua stessa strada, di funzionario al Tribunale del Conte. Ancora adesso, quando mi presento a casa tutto pieno di cicatrici, ogni volta me lo ripete: come sarebbe stato meglio se avessi scelto la carriera legale!
Ma già quando ero piccolo si capiva benissimo che non avrei soddisfatto le aspettative dei miei genitori.
Ero un grillo, uno scricciolo, magrolino e scattante, sempre con le ginocchia sbucciate, sembravo fatto di mollica di pane. Adesso tu mi vedi così, grande e grosso, ma da ragazzino ero proprio un ranocchietto. Tanto che gli altri bambini del circondario spesso e volentieri approfittavano della loro maggiore stazza per suonarmele di santa ragione.
Con la nascita di mia sorella Louise le cose sono un po' cambiate. Avevo 5 anni, ero un piccoletto, ma non potevo più fare la figura del bambino: ero un "fratello maggiore", e questo mio comico ruolo mi sembrava importantissimo e di grande responsabilità.
Così aguzzai l'ingegno e affilai gli artigli, ed in breve tempo diventai un piccolo "terrore del quartiere".
Ogni sera tornavo a casa tutto ciancicato, ma sempre con qualche trofeo: bottoni presi a qualche ragazzetto più grande che avevo sconfitto, briciole di fette di torta rubate dai davanzali delle case vicine, un occhio nero ogni tanto, ranocchi, lucertole e ogni altra meraviglia.
Non ti dico a casa le ramanzine che mi facevano!
Quando compii otto anni mio padre mi portò un cane, Vincent. Era un bastardo di nome e di fatto, e ci adoravamo: a me era fedelissimo, ma era un cagnaccio feroce, che azzannava le persone e che un sacco di volte ha rischiato di farsi ammazzare da gente che lo considerava pericoloso. Ed io, ogni volta, dovevo andare a riprenderlo, a scusarmi.. Una volta ruppe i calzoni del Prete dell'Altare del Buon Riposo, che era un vecchiaccio bisbetico che mi odiava, e lui dovette celebrare un funerale con delle imbarazzanti finestre sulle braghe... A parte il morto, che poveraccio si è perso lo spettacolo, tutti gli altri presenti al funerale a fatica trattenevano le risate! Non ho mai visto un funerale tanto allegro, mi ricordo benissimo che pensai che in fondo non avevo fatto un gran danno.
Insomma da ragazzino ero un pericolo pubblico, e nessuno avrebbe mai scommesso mezza corona che sarei diventato una guardia!
Ma la storia non segue mai il corso degli eventi più logico.
C'era nel mio quartiere un ragazzone, più grande di me e immensamente più grosso, con cui io facevo sempre a botte. Si chiamava Graham, ed eravamo un po' due avversari "storici".
Siamo cresciuti insieme, sempre in guerra, sempre a malmenarci, e gli altri ragazzetti dei paraggi o stavano "con Adam" oppure stavano "con Graham".
Ebbene, crescendo le nostre liti continuavano, anche se via via sempre più in modo scherzoso, tanto che, da un certo punto in poi, non esiterei a dire che eravamo diventati amici.
Lui a diciassette anni entrò nelle guardie civiche.
Cambiò zona, cominciò a frequentare altra gente e a duellare con altri avversari.
Ed io che potevo fare, se non entrare nell'Accademia di Spada?
Sai, ad Achenar funziona così: le guardie civiche e i cadetti dell'Accademia sono da sempre rivali, e da sempre si inseguono, si sfidano a duello, si picchiano e si beccano sonore punizioni gli uni per colpa degli altri.
Se volevo continuare a vedermela con il mio nemico preferito, ora che Graham era entrato nelle guardie, non avevo scelta che farmi ammettere nell'Accademia.
Un motivo davvero stupido, eh?
Ma dopo mille litigate familiari, fughe di casa, suppliche a mamma e urlacci di papà, riuscii, appena compiuti sedici anni, a farmi ammettere nella rinomata Accademia.
Ero uno dei più piccoli, ma ero molto svelto, e Tahar Crahe, il Maestro di Spada, mi prese in simpatia, credo soprattutto perchè ero molto buffo, allora, con quell'aria feroce con cui mi atteggiavo, e la stazza di un pupazzetto!
Così rimasi per alcuni anni all'Accademia di Spada.
Furono anni divertentissimi, anni di risse, galanterie, scherzi di ogni tipo. Fu durante quel periodo che vissi i miei primi catastrofici amori, duellai fino allo sfinimento con il mio vecchio nemico Graham, allenandomi con ardore all'uso delle armi.
Ero un tipo facinoroso, un po' attaccabrighe, ma con la spada me la cavavo.
Tanto che un giorno, quando già indossavo il fratino verde da diversi mesi, Tahar Crahe mi convocò, assieme al mio amico Tom, e ci chiese se eravamo disposti a trasferirci a Nekkar nella Guardia Civica. Avevano bisogno di uomini esperti, e noi, a giudizio del nostro Maestro, eravamo le persone adatte. C'era stato un problema col Barone, ci disse, che si era ribellato e aveva lasciato la città con parecchie Guardie, per questo c'era una grave carenza di organico.
Di stazza eravamo entrambi ampiamente cresciuti, c'eravamo fatti forti e robusti, ma di cervello eravamo ancora dei ragazzini.
E i primi tempi a Nekkar ne combinammo un po' di cotte e di crude.
Ma lavorare in una vera caserma, con veri incarichi da svolgere, rischiando a volte l'osso del collo, fu per noi un addestramento ben più intenso degli anni trascorsi a divertirci in Accademia.
E così finalmente cominciammo a prendere sul serio il nostro lavoro, diventando sempre più bravi.
Tom, che è sempre stato un arciere eccezionale, e un insegnante molto paziente, si occupava di addestrare le altre guardie, che quanto a combattimento erano molto indietro rispetto ai parametri a cui noi, all'Accademia, eravamo abituati.
Io, che sono invece uno svelto e più d'azione, vengo sempre mandato nelle missioni più strane e rischiose, tanto da acquistare velocemente diversi gradi.
Passa qualche tempo, e finalmente si scatena il putiferio di cui anche tu e i tuoi amici sei stata protagonista.
Il Capitano delle Guardie corrotto, in combutta col vecchio Barone della città, si rende complice del rapimento della figlia del Sindaco, e quando l'intrigo viene scoperto e i colpevoli puniti, vengo elevato alla carica di Capitano delle Guardie di Nekkar.
La storia la sai, riorganizziamo tutto, passa qualche tempo, e quando nell'inverno del 506 muore il Duca e la reggenza viene affidata alla Duchessina Ashley Desyenne, io mi devo occupare della sua sorveglianza.
La Duchessina subisce un attentato, ma fortunatamente riusciamo a proteggerla, e trascorriamo alcuni mesi ad Amer, in attesa del ritorno del nuovo Duca di Amer.
Torniamo finalmente a Nekkar, e qui ho alcuni problemi con la Chiesa di Gargutz, subisco un brutto pestaggio e resto fermo qualche mese.
Nella primavera del 507 sono inviato a Benson, in guerra, assieme ad un contingente di circa 150 uomini di Amer, prevalentemente guardie civiche, capitanati da Gary Tropper, di cui ho l'onore di essere secondo in comando.
Durante la guerra, in autunno, il Capitano Tropper rimane ucciso ed io devo sostituirlo, fino all'ultima grossa battaglia, nella quale vengo ferito.
La guerra termina pochi giorni dopo e ottengo di essere trasferito per qualche tempo a Vintenberg, per lavorare nella caserma di questa città, sotto il comando di Tairon Gavras.
In questo modo posso evitare di impartire troppi ordini e posso stare vicino alla mia fidanzata Alice, che saresti te.