la Locanda 'il Gallo d'Oro' di Vintenberg


Sir Faradyr Vanaquiel

... eh gia'!


stemma della Baronia di Nekkar, Ducato di Amer

Il giorno 16 agosto 508   Faradyr Vanaquiel è stato nominato Cavaliere

"Comportati da Cavaliere e sarai Cavaliere".
Con queste parole Lady Ashley Desyenne, Baronessa di Nekkar e Cugina del Duca di Amer, ha nominato Cavaliere Sir Faradyr Vanaquiel. La solenne cerimonia si è tenuta nella Sala delle Corazze, nel Palazzo del Rappresentante del Popolo, a Nair Al Zaurak, la sera del 16 agosto 508.


La storia della giovinezza di Sir Faradyr

Il mio nome è Faradyr Vaniquiel.
Sono nato nel 457 nella città di Leyden, nella Repubblica Elfica di Lankbow.
La mia è una famiglia di mercanti, di stoffe essenzialmente. Anche la famiglia di mia madre ha tradizioni mercantili, ed è di Erengard, la Libera Città che si trova all’interno del territorio del Ducato di Gulas.
Ho due sorelle, una maggiore ed una minore.
L’unica persona che ho frequentato durante la mia infanzia che non avesse a che fare con le stoffe e con il commercio fu mio zio paterno, Jaspem, un individuo certamente originale, soprattutto per i canoni della mia famiglia. Non conosco nessuno che abbia viaggiato quanto lui (e per la verità continua a farlo anche adesso, che ha superato i 150 anni).
Ogni volta che tornava a casa per me era una festa, non tanto per i suoi regali, ma soprattutto per i racconti di posti lontani, di incredibili avventure e di strane genti.
Se sono diventato quel che sono (qualcosa di diverso da un mercante) senza dubbio lo devo a lui.
E certo non posso dimenticare che la prima vera spada che ebbi fu un suo regalo, per il mio 20 compleanno; come pure che fu lui il mio primo maestro di scherma, nonostante i miei genitori, in particolare mia madre, ne fossero abbastanza contrariati.
Mia madre si era trasferita a Leyden, ma spinto dai racconti (e anche dai consigli, sebbene solo sussurrati) di Jaspem, non appena ho compiuto i 36 anni sono partito per Erengard.
In fondo non fu un azzardo, anche perché ad Erengard potevo contare sull’aiuto della mia famiglia materna, in particolare di mio nonno, Sedorn: misi a frutto la mia abilità con la spada, e scortando lui e le sue merci ne approfittai per viaggiare lungo tutto il Ducato di Gulas.
Questo durò per 3 anni, dopo i quali mi arruolai nella Guardia Civica di Erengard, dove prestai servizio per un paio d’anni ottenendo i gradi di sergente.
In realtà scelsi di arruolarmi per dedicarmi ancora meglio alla mia vera passione, l’arte della spada. Già seguivo le lezioni di Galedern, un elfo Maestro di scherma che dirige la sua scuola ad Erengard e che è ritenuto la miglior lama del Ducato; tuttavia i frequenti viaggi mi impedivano di farlo con l’assiduità che desideravo, mentre il servizio nella Guardia Civica rispondeva perfettamente alle mie esigenze.
Ed infine gli ultimi anni, la mia carriera di cacciatore di taglie.
Iniziò quasi per caso, o forse era inevitabile: intorno e all’interno di Erengard circolano molti mercanti e merci preziose, ed ovviamente molti ladruncoli e banditi. Le taglie sono ricche, ed il lavoro è avventuroso. Inizia muovendomi nei pressi di Erengard, per poi inseguire ricercati per tutto il territorio del Ducato di Gulas, che cominciai a conoscere molto bene. Alternai successi ad inevitabili fallimenti, ma nel complesso non mi posso lamentare.
Se dovessi nominare il più grande bastardo che mi capitò di incontrare in quel periodo, non esiterei molto: un certo Zalem, sempre che sia il suo vero nome.
Non avevo molta esperienza la prima volta che mi misi sulle sue tracce, ma mi muoveva una ricca taglia ed il fatto che se l’era meritata derubando una carovana in cui si trovavano anche alcune merci di mio nonno. Non lo trovai, come non lo trovarono tutte le guardie del Ducato.Un paio di anni dopo capitò di nuovo sulla mia strada e con una taglia raddoppiata: ero convinto di averlo preso stavolta, dopo averlo scovato in una sperduta stazione di posta.
Ma il maledetto mi tirò un dardo di balestra alle spalle, che mi trapassò la spalla, e si dileguò.
Poteva andare peggio, me la cavai con una lunga degenza, al termine della quale mi capitò di imbattermi in uno strano gruppo di avventurieri.
Il resto della storia la conoscete, ero stanco di quel lavoro.