la Locanda 'il Gallo d'Oro' di Vintenberg


Aska De Feis

sono una dea dorata!



"È proprio una bella bambina, tale e quale alla sua mamma!"
… vecchia zitella ….
"E come ti chiami bella bambina? Eh? Come ti chiami?"
… Perché non mi lascia in pace? Perché mi continua ad agitare quel nasone bitorzoluto davanti?
"Non me lo vuoi proprio dire il tuo nome, piccolina?"
… brutta strega, vai via! Mi fai paura!!!!
"Non si preoccupi signora Tordele, piange perché ha freddo, la riporto subito a casa! Arrivederci, e grazie per le uova!".
"Si figuri, signora De Feis!"
… Vittoria!
Papà, mamma, io e Yorik. Una bella famiglia davvero. Mamma è bella, papà è buono, Yorik è buffo!


I bambini sono deficienti, ed io non facevo di certo eccezione! Però era bella la vita a quei tempi! Senza problemi, senza bisogno di guadagnarti il pane, coccolata, viziata e ben voluta da tutti. Certo che le cose sono cambiate. Mi ricordo di quando ho capito le prime cose sul mondo…

Mamma, perché il Barone viene sempre a casa nostra quando non c’è papà?
"Viene a prendere le decime che gli spettano, e a quell’ora papà è a lavorare nella stalla!"
Se viene a ritirare le cose perché parla tanto con te, mamma?
"Perché è una persona gentile e noi siamo una famiglia educata e perbene"


Ero così ingenua che non facevo caso al fatto che mamma mi mandasse sempre "fuori a giocare" quando veniva il barone… per me era una festa, visto che mi era proibito, normalmente, girare per i possedimenti del barone! E poi potevo capire che mia madre se la faceva col barone?

"Aska!!! Oggi ho imparato una cosa nuova!"
Dimmi! Dimmi!
"Lo sai perché gli uccelli possono volare?"
Perché hanno le ali!
"Ma no! È perché hanno le ossa bucate!"
Non ci credo! Tu mi prendi sempre in giro!
"Non è vero! Sei tu che sei stupida!"
Mamma!!! Yorik dice che sono stupida!!!
"Yorik, non litigare con tua sorella!"
"Ma non stavo litigando!"
"Yorik! Ti ho detto mille volte di non contraddire tua madre!"
"Ma papà…"
SCIAFF!
"…."


Yorik era il mio eroe, anche se, a quell’età, pur di ammetterlo avrei mangiato una rana viva. Mi raccontava un sacco di cose che sentiva dal precettore di Nicholas (il figlio del barone), io non potevo tollerare che lui ne sapesse più di me e facevo in modo che papà se la prendesse con lui! Poi mi sentivo in colpa, ma non ebbi mai il coraggio di chiedergli scusa, crescendo migliorai.

"Yorik!"
Toc toc toc toc
"YORIK!!!"
"Uh? …Ah! Non ti avevo sentita arrivare!"
"Fratellone, ti ho portato un regalo! Le colte nel boschetto!"
"Wow! Fragole! Butto giù questo e ce le mangiamo!"
Toc toc toc toc
"Albero!!!!"
SBAM!
"Beh! Per oggi ho finito! …mmm! Sono buonissime!"


Spesso portavo a Yorik dei frutti di bosco, gli piacevano da impazzire, ovviamente non gli ho mai detto che li rubavo al mercato… Non ricordo quando cominciai a rubare, almeno non ricordo un momento preciso, il mio primo "furto" ad esempio. Probabilmente l’ho sempre considerata una cosa normale, è strano che non ne abbia un ricordo vivo, come, ad esempio, quello della prima vera cotta. Avevo avuto diversi amichetti particolari, anche da bambina, com’è normale, ma Yorik vinceva sempre il confronto, ma la prima vera cotta fu sconvolgente, mi ricordo quando ne parlai a mio fratello, eravamo nel bosco, lui aveva l’ascia e stava tagliando un albero…

Toc toc toc
"…devo…devo confidarti una cosa…"
Toc toc toc toc
"… Ma non devi dirlo a nessuno…"
Toc toc toc
"….prometti?"
Toc
"Prometto."
Toc toc toc toc
"Ecco… io … è che… io…"
Toc toc toc toc toc
"Io AMO Friden!
"…"
"…"
"Che?"
"Si! Io lo amo!"
"Ma chi?"
"Friden!!"
"Chi?!?!?!! Ah! Il figlio del mugnaio!"
"…"
"AHAHAHAH!"
"Cafone!"


Quel Friden era il figlio del Mugnaio, un ragazzo castano con occhi verdi, effettivamente bellino. Purtroppo era ignorante come una zucchina, ma ai miei occhi di adolescentella sembrava un Dio in terra, faceva un lavoro per me nobile (non pascolava le pecore, non tagliava gli alberi, non puliva i cavalli): "fabbricare" la farina per tutti noi! Quella cotta duro 3-4 mesi e Yorik mi dovette sopportare a lungo, non parlavo che di lui. Un giorno, nella piazza del paese, non ricordo per quale assurdo motivo, si azzuffò con mio fratello e ne uscì malconcio… e la mia considerazione per lui scemò velocemente. Con grande sollievo per il resto della famiglia!

"Una ragazza deve sempre aspirare ad un marito ricco, per il bene della sua famiglia"
"Ma papà! Io sposerò solo un uomo di cui sarò innamorata!"
"Ma cosa ne sai tu della vita! Ragazzina!"
"Ascolta tuo padre, Aska!"
"Lasciatele vivere la sua vita e non mettetele idee pazze in testa, voi due"


Yorik era già grande e grosso di stazza, papà aveva smesso da tempo di picchiarlo, sapeva che ormai non avrebbe più incassato passivamente e lui, come tutti, aveva un certo timore, oltre che di quelle braccia così robuste, di quegli occhi color ghiaccio… come i miei, solo che i miei, curiosamente, invece di spaventare, attiravano i ragazzi! Fatto che non mi dispiaceva assolutamente, anzi. Imparai che mi piacevano i ragazzi… Anders, Nick, Johan, Rando, Paul, Raymond, Damian, ...

"Chi è?"
"Virgil, è originario di Ammerung"
"E Ronald che fine ha fatto?"
"Non so, sarà in locanda"


Ronald, se non ci fosse stato lui. Con lui feci il mio primo "colpo" serio. Rubammo tutta la cassa di un mercante di passaggio a Vrieburg! Erano almeno 5 monete d’oro a testa più gli spiccioli! Non avevo mai visto tanto oro tutto insieme. Ci comprai una scure nuova per Yorik ed il resto lo tenni per me. Fu sempre Roland, che, un anno e diversi furti dopo, mi presentò Seth, un Predicatore di Gagrutz. Ero eccitatissima all’idea di entrare in una setta segreta! Di vivere ai confini delle regole e della legge.

"Ma, fai quello che ti senti, ma attenta a non farti scoprire da mamma e papà"
"Tu non me lo impedisci?"
"E perché dovrei? Io ti rispetto. Loro invece non capirebbero"


Yorik non ha mai espresso alcun giudizio sul mio conto! Gli ho sempre voluto bene anche per questo.
Seth era un tipo strano, predicava il verbo di Gargutz, ci diceva che il furto è arte, e l’arte non deve uccidere nessuno. Ci diceva che uccidere per rubare era un’infamia, che i ricchi non hanno nulla per meritarsi la loro fortuna ed i poveri non meritano la loro mala sorte. Le sue parole mi colpivano profondamente. Un giorno, Seth ci chiese una conferma della nostra fede. Sapeva che vivevo nella tenuta del Barone, mi disse che da me si aspettava più che dagli altri.
Era estate, una sera uscii di casa, con la scusa di portare la cena a Yorik che, a quel tempo, preferiva lavorare al calare del sole, quando rinfrescava. Mi diressi verso la tenuta del barone. Sapevo che lui si era allontanato e che si trovava in un’altra città, mi feci strada fino alla villa. Svicolai davanti alle guardie all’ingresso, ma dovetti essere maldestra perché si accorsero di qualcosa, sentii urlare un "Chi va là?", mi nascosi nella prima stanza che trovai… sentivo però dei passi che si avvicinavano… la luce di una lanterna (la casa era buia), tremavo come una foglia… se mi avessero scoperta chissà che fine avrei fatto…

"Chi c’è là? Ti abbiamo visto esci fuori!"
Gargutz aiutami…
"Ho detto di uscire!!"
"Vattene via!"
….ma non è la mia voce…
"Ho detto di andartene, razza di bestia dal cervello di suino"
"E’ lei capo?"
capo?
"Ma non era fuori città?"
"Certo che sono imbecille. E dove sono non è affar tuo. Domani a rapporto, ora vattene e lasciami in pace"


Ero io che parlavo, ma la voce era quella del Barone. Gargutz mi aveva aiutata! La guardia andò via e potei entrare nella villa. Trovai in fretta la camera da letto del Barone, c’erano dei gioielli di una delle sue donne (la moglie era morte anni prima), presi quelli de un sigillo. Per dare prova della mia bravura. Mi sentivo comunque spossata (allora non sapevo che un’invocazione di un Potere fosse così pesante da sopportare) e preferii non affrontare le guardie nuovamente. Scappai dalla finestra e fuggii… Non mi accorsi però di essere stata notate e seguita. Nei pressi del Casino di Caccia, Nicholas mi taglio la strada. Aveva una spada in mano. Io non lo avevo mai visto prima, mi colpì molto. Lo sguardo fiero e quei capelli biondi e ricci che gli cadevano sulle spalle.

"Cos’abbiamo qui? La piccola De Feis… e cosa ci facevi nella camera di mio padre?"
"…Io?… ma… ti …. Ti sbagli…. Forse, mi confondi con qualcun altro!"
"No, no, io non mi sbaglio. Posa quella roba…. Ah! Vedo che ne hai presa. Brava, oltre che bella!"
"…"
"Sai, ti ho osservata, qualche volta, da lontano. Non sei affatto male… e ho saputo poi che con i ragazzi sai essere molto gentile…. Se sarai carina con me, potrei anche scordarmi di averti vista rubare tutte queste cose…"
"Miserabile!"
"Miserabile… detto da te suona strano. Tuo padre è uno dei miei servi. Mi appartiene, lui e tutta la sua famiglia. Tu sei una mia proprietà."
Ptui!
"Sgualdrina… non sei certo diversa da tua madre…
"AAAHHH!!! Lasciami! Aiuto!! Mmmmm!! Mmm!!"


Mi portò nella stalla del Casino di Caccia…. Bhè? Devo pure spiegare cosa voleva fare?
In parte ci riuscì… ma ad un certo punto, lo ricordo ancora chiaramente, si spalancò la porta. Il sole era tramontato da poco, una flebile luce illuminava la sciena… sulla porta c’era una sagoma grande… si avvicinò a noi, io urlavo e piangevo… ricordo la sua mano grande, callosa, da taglialegna, afferrare i capelli di Nicholas, strapparmelo letteralmente di dosso e buttarlo in terra. Avrei riconosciuto mio fratello anche se fossi stata cieca. Ma in quel momento sul suo viso c’era una smorfia agghiacciante, cominciò a colpire Nicholas… ancora, ancora ed ancora, mi lanciai contro di lui per fermarlo, riuscì a colpirlo ancora un paio di volte… poi, finalmente, lo allontanai abbastanza. Mi abbraccio… ansimava…

"Stai bene piccola?"
"…si…"
"Tieni, asciugati le lacrime… Mettiti a posto i vestiti, torniamo a casa"

"E tu ringrazia gli Dei che non avevo la scure con me"


La cosa ebbe un seguito. Ovviamente Nicholas tacque sul fatto di avermi violentata e che io fossi una ladra, obbligò però Yorik a fare pubblica ammenda… Sua padre aveva ogni diritto su di noi, ma lui decise di essere "magnanimo" permettendo a Yorik di diventare suo servo personale.
I miei genitori furono molto duri con noi. Secondo loro io avrei dovuto concedermi a Nicholas…

"Come tu fai col Barone, mammina cara?"
"Come ti permetti! Ingrata! Io l’ho fatto per voi!"
"Tu, cretino, ti credi di poter andar in giro menando le mani come fossi in osteria? Ringrazia gli Dei e il Barone per essere stati generosi con te!"


Calmatesi un po’ le acque. Io tornai da Seth. Gli raccontai tutta la vicenda… appena ebbi finito lui, con mia sorpresa, si inchinò davanti a me.

"Sacerdotessa, ora sono io a pendere dalle vostre labbra"


Mi disse che aveva intuito da subito che ero stata prescelta per essere portavoce di Gargutz e che ormai la mia strada era segnata e che lui non aveva più nulla da insegnarmi. Il fatto mi sconvolse… abbandonai casa per qualche mese, girovagai per le città nei dintorni, cercando prove, conferme, smentite. Più sondavo il mio animo e più sentivo che Seth aveva ragione. Fugati i miei dubbi tornai a casa… ma i miei furono molto freddi con me. Smettemmo presto di parlare.
Qualche tempo dopo, Yorik partì come scudiero di Nicholas… non si seppe mai per dove… e non tornò più. Solo una lettera, breve, concisa, ci avvisò del fatto che era scomparso, probabilmente morto.
Abbandonai casa e mi diedi alla macchia. Non c’era più nulla per me a Vrieburg…
Col tempo mi circondai di seguaci, tornai a Vrieburg più ricca. Ritrovai i miei genitori più vecchi, ma il loro risentimento nei miei confronti non si era spento. Io ormai ero una meretrice. Io avevo causato la morte del loro amato figlio. Io avevo tradito la loro fiducia e svergognato la mia famiglia. Andai via da casa dei miei, ma restai a Vrieburg con i miei seguaci, finché un giorno, un ladruncolo di mia conoscenza, incontrato in una bettola, per sbaglio, non mi rivelò di aver visto Yorik nel ducato di Greyhaven. Mi misi così sulle sue tracce…