Lord Volgar:
Cormac apre gli occhi.La fitta alla testa è notevole... è buio, non fa
caldo, sta scomodo, il terreno è duro.
Cormac: lo immaginavo...
mi ricordo tutto?
Lord Volgar: Si.
Cormac: bene.
cerco di capire in che condizioni fisiche mi
trovo, se ho qualcosa di rotto...
Lord Volgar: Non sembra. La testa fa il gran male e sei
confuso. Ma non sembra esserci nulla di rotto...
qualche ammaccatura che non ricordi, più che
altro.
Cormac: capisco.
cercando di abituarmi alla penombra, tento di
capire dove mi trovo. resto in silenzio ad
ascoltare per capire se sono solo o ci sono altre
persone nei paraggi.
Lord Volgar: Di luce non ce n'è proprio. Quindi è difficile
che tu riesca a vedere qualcosa. Senti però dei
respiri ed ogni tanto un lamento.
Cormac: al tatto cerco di capire quanto e' grande la
stanza dove mi trovo. me la percorro tutta con
cautela per orientarmi un po'.
poi cerco di capire se i lamenti sono di qualcuno
conosciuto oppure no.
Lord Volgar: Ti cominci a muovere e mentre scopri che la
stanza non supera il metro i larghezza e che è
chiusa da un lato da delle sbarre.
Senti una voce, la voce di Shuen che ti chiede
"Cormac! Stai bene?"
Cormac: come stai Shu? io sto bene. ti hanno ferita?
Lord Volgar: "No."
"a me si, al braccio" dice la voce di Daniel...
"mi sa che abbiamo fatto una cretinata" aggiunge.
Stai per rispondere, quando si sentono dei rumori
di porta che viene aperta a chiave.
Subito una luce irrompe nella stanza. Chiudi gli
occhi e aspetti che si abituino. Senti dei passi,
con gli occhi socchiusi vedi un uomo, alto,
imponente, vestito di nero che passa davanti alla
tua cella (si, ora l'hai vista, è una cella
spoglia, di pietra. La porta si richiude e senti
dei passi di altri due uomini.
Viene aperta un'altra porta, questa volta alla
tua destra.
Cormac: mi avvicino alla grata e guardo, cercando di
capire chi e' entrato
Lord Volgar: Vedi una figura con un mantello nero che entra in
una porta, poi due figuri, uno dei quali è quello
che ti ha colpito. entrano tutti e tre, tornate
al buio.
Cormac: se penso che mi abbiano visto in piedi ci
rimango, se altrimenti erano voltati e non mi
hanno visto mi metto a terra fingendomi ancora
svenuto.
comunque sto zitto.
Lord Volgar: E' impossibile non ti abbiano visto.
Cormac: allora rimango li', mi allontano di un passo
dalla grata e resto in silenzio, aspettando.
Lord Volgar: Dopo un po' si riapre la porta, escono i due
tizi, uno sguaina la spada, e si mettono davanti
alla tua porta. Uno ha una corda in mano.
"Girati" dice.
Cormac: ubbedisco senza fiatare, guardando con la coda
dell'occhio se riservano lo stesso trattamento a
Shu e Daniel.
Lord Volgar: Non sembra, viene aperta la tua cella, ti vengono
prese le mani e legate dietro la schiena.
Cormac: io non faccio resistenza. tanto non servirebbe...
Lord Volgar: Ti legano, poi ti tira indietro per farti uscire
dalla cella, poi ti spinge verso la porta da cui
esce la luce.
Cormac: non faccio nessuna resistenza, te l'ho detto. li
seguo intento a capire che strada stiamo facendo
e che tipi sono... voglio capire se sono in una
segreta, una cantina...
Lord Volgar: Loro seguono te, continundoti a spingere. Entri
nella porta. Sembra una sala delle torture.
Aprono un'altra porta, c'è una stanza quadrata,
piccola. Con un tizio in piedi... probabilmente è
quello che avevi intravisto.
Ti fanno sedere, senza troppi complimenti su una
sedia.
Cormac: mi siedo. guardo gli strumenti di tortura
lentamente, cercando di liberare la mente, di non
pensare a nulla.
Lord Volgar: Aspetta, la stanza delle torture era la
precedente:
Proigione > stanza torture > cameretta con sedia
e tizio.
Cormac: ok, capito.
beh, mi osservo il tizio attentamente. che tipo
e'?
Lord Volgar: Il tizio ti mette decisamente in soggezione. Ha
un vestito nero, sembra abbia una corazza di
cuoio e metallo. Ha le braccia scoperte, piene di
cicatrici. Quello che ti lascia atterrito è il
viso. Ha una cicatrice che gli attraverso la
parte destra del volto e in quel punto la pelle è
grigiastra, come se fosse morta. Noti fra l'altro
che ha quella metà faccia come paralizzata.
Ti guarda con fare sprezzante, reggi il suo
sguardo con difficoltà.
"I tuoi amici sono nelle mie mani.... hai la
possibilità di farli uscire indenni da tutta
questa storia.... o di vederli morire.".
Cormac: lo guardo con aria VERAMENTE perplessa.
... io?
domando
Lord Volgar: Si. Tu.
Cormac: me lo guardo in silenzio per qualche istante.
poi inclino leggermente il capo.
voglio salvarli
dico poi.
Cormac: e dentro di me penso:
GROSSONE GARGUTZ, PATRONO DI OGNI EVASIONE,
AIUTAMI TU!!!
Lord Volgar: Altrimenti sarai testimone di tutto ciò che
succederà alla ragazzina e all'elfo.... credo che
i miei uomini si divertirano... e la loro testa
sarà un ricco trofeo.
Cormac: deglutisco.
cosa vuoi che io faccia?
cerco di tenere la voce piu' secca e inespressiva
possibile.
Lord Volgar: Intanto, comincia a parlare.
Chi siete, cosa cercate da Gaymonath e perché.
Ah, bada di non mentire...
Cormac: perche' lo chiedi a me?
non sono certo l'intellettuale del gruppo.
cerchiamo un oggetto che serve per fare delle
magie.
Lord Volgar: Sono io qui che faccio le domande.
Che magie dovete fare.
Non farmi spazientire, bifolco.
Cormac: dobbiamo portare quell'oggetto ad un mago, non
dobbiamo farla noi. e' una magia strana.... credo
che serva per controllare degli spiriti.
Lord Volgar: E perché dovete controllare gli spiriti?
Cormac: non sono io a volerli controllare. io mi limito a
prenderci le botte, in questo genere di cose.
c'e' un mago che vuole controllare degli
spiriti... per curiosita' scientifica e per farli
muovere come vuole lui.
Lord Volgar: Ti prende il collo con un mano e comincia a
stringere. Avvicina il viso.
"mi stai deludendo"
"forse ho sbagliato a concedere ai tuoi amici una
chance... o forse hai bisogno di una
dimostrazione?"
Ti sta facendo un male cane. Trattieni a stendo
un urlo.
Quando lascia la presa, inspiri rumorosamente.
Cormac: deglutisco.
come faccio a sapere che i miei compagni non sono
gia' tutti morti?
gli chiedo poi
Lord Volgar: Quelli nella cella? Non sono tuoi compagni forse?
Quanto agli altri. Stanno già facendo un
lavoretto per il sottoscritto.
Cormac: e allora dovrebbero averti gia' detto molto piu'
di quello che potrei dirti io...
che cosa vuoi sapere, precisamente?
Lord Volgar: A loro non ho chiesto nulla.
Dimmi chi siete e perché cercate Gaymonat.
Questa volta parla. Ho finirò per spazientirmi.
Cormac: lo guardo in viso
cerchiamo un prisma rosso, un reagente magico.
dobbiamo portarlo ad un mago... lui lo rompera'
per controllare uno spirito. per mandarlo contro
un nemico.
Lord Volgar: Così va meglio.
Chi sarebbe questo mago, e chi questo nemico.
Cormac: il mago e' un vecchio, sembra pazzo, dubito pero'
che ci abbia detto il suo vero nome.
il nemico... non lo conosci sicuramente. sta a
Benson. e' un tizio molto pericoloso... dai
poteri soprannaturali.
Lord Volgar: "Ho capito.
Sei un tipo testardo.... ma soprattutto poco
locquace."
Poi si rivolge ad uno dei due omoni:
"prendi la ragazzina, arroventa un ferro e cavale
un occhio. Magari servirà a sciogliere la lingua
di questo eroe".
Lord Volgar: detto questo fa per uscire.
Cormac: aspetta!
gli dico
non fare del male a Shuen.
piuttosto fallo a me...
Cormac: cos'altro vuoi sapere?
te lo diro', se non farai del male agli altri.
Lord Volgar: Tu sei pronto a soffrire
dice con un ghigno
non ci sarebbe gusto.
Ti gira la sedia, in modo che tu possa vedere la
sala delle torture. Uno dei due tizi, sta
lavorando ad un mantice per scaldere un fuoco su
cui sono stati posati dei pali di ferro. L'altro
ha preso una corda.
Ti prende per la mascella
VOGLIO SAPERE TUTTO!
ORA!
Cormac: Arkan
dice Cormac guardando il ferro che si arroventa
piano piano
si chiama Arkan la persona (persona... piu' o
meno...) contro cui vogliamo mandare quello
spirito.
sta a Benson, insieme ad altri suoi alleati. In
un rifugio segreto di cui non conosco
l'ubicazione.
E' un essere antichissimo, proviene da epoche
precedenti a qualsiasi storia si possa
conoscere... e non si sa perche' qualcuno o
qualcosa lo ha riportato in vita.
lo abbiamo gia' incontrato... ma non siamo
riusciti ad ucciderlo.
e ora, forse, con l'aiuto di questo spirito,
riusciremo a eliminarlo.
Lord Volgar: vedo che ti si è sciolata la lingua.
E voi che c'entrate con tutto questo?
Cormac: noi siamo andati a Benson a recuperare un oggetto
per conto di un mago... un altro mago...
e questo oggetto lo voleva anche Arkan. E' stato
durante questa primavera...
Eravamo a Benson... lo scudo ce l'ha dato un
tizio di una citta' invasa dalla peste. e' stata
una avventura abbastanza pericolosa... ne siamo
usciti per miracolo... e non senza sacrificio...
(istintivamente gli occhi gli si abbassano per un
attimo, a guardare il braccio legato, poi subito
li distoglie, cambiando argomento)
l'oggetto... era uno scudo.
Lord Volgar: "E perché quando i maghi vi danni gli ordini voi
andate?"
il ferro orami è diventato rossissimo. i due tizi
escono dalla stanza.
Cormac: lui guarda fisso il tizio:
non fate del male alla ragazza... richiama i tuoi
uomini...
sto parlando... che altro vuoi!
noi lavoriamo per loro. soldi... e ragioni
personali ci spingono a farlo.
Lord Volgar: Non darmi ordini, verme!
Per chi lavori?
Cormac: Si chiama... Elmer.
Lord Volgar: Elmer...
Elmer è morto!
Sono stufo di te!
senti Shuen che grida "aaah! Lasciatemi! Che
volete farmi! Dove mi portate!!!"
Cormac: Cormac deglutisce (mamma che incubo!!)
Lavoravamo per Elmer. Lo ha ucciso proprio Arkan
se lo vuoi sapere. lo ha ucciso questa primavera,
e gli ha rubato la sua spada magica, la Guardiana
degli Inferi. Adesso che Elmer e' morto...
prendiamo ordini da altri del suo gruppo. Tu sai
molte cose... sai probabilmente anche questo
allora: la persona piu' importante che e' rimasta
in vita si fa chiamare Shade. Ovviamente questo
non e' il suo nome, ne avra' altri dieci a dir
poco. Non so dove si trovi. Non lo so e puo
torturare a morte me e i miei compagni ma nessuno
di noi lo sa. Shade e' stato abbastanza
prudente... vista la sorte che e' toccata a
Elmer... nessuno di noi sa come contattarlo. E'
lui a contattarci quando gli serviamo.
Lord Volgar: Qunado e dove consegnerete il prisma al mago
Shuen è stata portata nella stanza, legata ad una
sedia, mani e piedi. Singhiozza.
Cormac: e' nella stanza dove mi trovo io?
Lord Volgar: No. In quella adiacente. La porta è aperta e tu
vedi.
Cormac:
il prima possibile... speravamo di fare presto
perche' serve con urgenza questo prisma.
il luogo... una cittadina sul fiume, piccola. si
chiama... (guarda Shuen in lacrime nella stanza
accanto, si ferma per un attimo e deglutisce)
si chiama... transit.
Lord Volgar: uno dei tizi prende il palo.
a cosa serve questo incantesimo?
Cormac: che palo?
Lord Volgar: il palo di ferro :)
Cormac: serve...
(gulp! lo sai che cormac non ha mica capito a
che serve!! ^_____^)
... serve... a dare ordini a uno spirito... per
ordinargli di andare a colpire Arkan a Benson.
Lord Volgar: bene.
Come si chiama quel mago.
il tipo col ferro si avvicina a Shuen.
Cormac: beren...
e la sua voce muore con un singhiozzo soffocato.
Lord Volgar: Bene.
Per ora può bastare.
Tu! Fermati.
Cormac: Cormac abbassa il capo, stremato.
sente il braccio che gli pulsa in modo assurdo,
forse perche' tutta la sua attenzione e'
concentrata in quella parte del suo corpo.
Lord Volgar: L'uomo ti afferra per i capelli e ti tira la
testa indietro.
Il suo sguardo è pieno d'odio.
Bene. Alla fine hai capito. Ci rivedremo presto.
Ti lascia.
Esce, entra nella sala delle torture.
Voi due, riportateli in cella e date a quello
grosso un po' d'acqua.
Quanto a te
e si gira verso Shuen
Smettila di singhiozzare! Mi dai ai nervi!!
e le tira un malrovescione violentissimo, tanto
che Shuen si cappotta con tutta la sedia.
Cormac: e poi che fanno, ci riportano in cella?
Lord Volgar: Portano prima Shuen, poi te. Mentre il tizio
osserva la scena con espresione dura.
Cormac: una volta che Shuen e' fuori, chiedo al tizio
adesso cosa farai?
Lord Volgar: Ora mi divertirò coi tuoi amici.
Cormac: io ho parlato.
non fare loro del male.
Lord Volgar: Dipenderà solo da loro. Adesso.
I due energumeni di prendono e ti ributtano in
cella.
Chiudono. Dopo un po' il tizio se ne va via, da
una porta alla tua sinistra. Tornate al buio.
Cormac: Shu...
dico dopo un po'...
come ti senti?