In un grande palazzo di sera, le luci di un corridoio, molte stanze fiocamente illuminate che si aprono al tuo passaggio: vi escono cameriere, servitori, soldati. Escono ed entrano affaccendati. Forse è proprio notte però, notte fonda. Forse sono solo loro ad essere affaccendati a quest'ora. Ma anche tu fai la tua parte: ti chiedono consiglio, dài ordini, alcuni ti aspettano per andare con te. Piano piano cominci ad andare sempre più di fretta. Corri fino ad una piccola sala dove c'è un camino e tante armi appese. C i sono servitori in piedi e attendevano te, a quanto pare: solo tu puoi toccare quelle armi. Le riponi tutte con cura in un baule: una cotta di maglia assai bella con un leone rampante d'oro, ma molto rovinato, una spada, un elmo con lo stesso leone, uno scudo tondo con il leone, una spada ricurva dalla strana foggia, un turbante! Tutto in un baule alla fine.
E' sempre sera. Di fronte a un fuoco. In un bosco. Sei seduto solo tu e davanti un uomo dalle vesti d'oro e nere, dai capelli neri e dagli occhi scuri, meno alto di te. Lui è seduto contro un albero e legge attento un piccolo libro, poi ti guarda, ti parla, ti sorride. Vi avvicinate al fuoco e ridete contenti. Lui ha rughe profonde quando ride, ma è giovane, sembra giovane, non sapresti dire. Ha una cotta d'oro. Ride di cuore, ma forse piange. C'è molta tristezza intorno, nell'aria, in te. In piedi, di guardia, c'è Haldur, armato di tutto punto. Ti rivolge uno sguardo serio. Ride solo quell'uomo elegantemente vestito, di nero e d'oro. Tu sorridi ad Haldur, lui serio. "E' bellissima", dice Haldur. L'uomo si fa silenzioso e non guarda più , si appoggia all'albero e chiude gli occhi espressivi. E' notte. Una profonda notte senza suoni.