Sei in un giardino fiorito, pieno di alte siepi verdeggianti, un luogo che non conosci. C'è Cormac con te. E dei bambini che giocano. Cormac intaglia nel legno pupazzi per i bimbi. Tu sgridi questi bimbi che urlano troppo.... .....Poi senti dei rumori dietro le siepi. Cormac non si è accorto di niente, neanche i pupi ovviamente......Non vuoi preoccuparli........Vai tu.......Alle siepi seguono altre siepi, come in un labirinto. Poi al giardino coltivato si sostituisce un rado bosco ombroso, solatìo. Cammini, cammini seguendo questi rumori, questi fruscii. Si ode di lontano una voce, una voce di uomo, una sorta di cantilena........Ti fai avanti e senti in lingua di Delos i ritmi, quasi cantati, di una poesia:
"Tempo, dio nascosto, demone del cielo, dove volgi il tuo passo? Dove mi porti silenzioso? Per le vie che non conosco. Il tempo che fa a gara con la morte nella sua corsa folle e disperata. Il tempo che è troppo breve e la mente troppo corta per capire."
............Ti avvicini......e c'è un uomo seduto, forse su una pietra o su un ceppo, che legge da pergamene.......è come offuscato dalla luce umida del sole che penetra tra le frasche......la sagoma si riconosce appena.......ma è il Duca....il vecchio Duca........la voce, dolce e profonda...le parole del poema......le riconosci...... ....Accanto a lui c'è una figura in piedi, alta slanciata con vesti lunghe..............resti a guardare intimidita......... ..Questa figura ti viene incontro per il sentiero verde..........si avvicina......è vestita di giallo e di rosso, come una Predicatrice....è una donna infatti........è giovane......porta lunghi capelli bruni....e sorride mentre veloce ti viene incontro.......chiara la pelle........occhi quasi a mandorla, ma più espressivi....occhi neri molto espressivi............è di fronte a te......è alta come te......ti carezza il viso, allontanandoti i capelli dagli occhi........ ..parla in greyhaven: "Sono felice che tu stia bene. Io ti devo ringraziare. Ora sto bene anch'io (sorride)". Poi si volta da dove veniva e guarda il Duca lontano seduto che guarda le sue pergamene. "Anche lui sta meglio adesso. Grazie a te. Vedi l'anello?" ....Si vede l'anello che splende al suo dito.... "Non ha avuto niente di quello che desiderava nella vita...e anche adesso....solo quello gli resta di tutte le sue passioni, magra cosa per gli spiriti deserti. Eppure bastò a placare lui, che è nobile d'animo.......e buono. bastò quest'anello e qualcosa che tu solo sai o che il tuo cuore intuisce". Ora guarda sopra il tuo capo verso la strada da dove venivi.......e il tuo pensiero si volge al giardino ordinato, alle siepi, ai pupazzi di legno. "Però lui è triste, è triste per Cormac. Per quello che gli è stato donato e che non è suo né di coloro che l'hanno portato. Doloroso oggetto, evocato dalla sua pena, dalla sua solitudine........che vorrebbe strappargli, per liberarlo....e che non può. Per questo ancora è infelice......Ma l'oggetto.....chi può conoscerne le vie? Malvagi sono gli uomini che lo portarono....uomini odiosi.......maledetti....maledetti da lui". E lo guarda con amore e pena. I suoi occhi sono bellissimi. Di una bellezza immensa, inconcepibile. "La spada non li ama........la spada non li ama, Aska,....questo devi dire a Cormac.........questo vorrebbe dirgli lui se ancora potesse........Cormac, l'uomo cui molto da noi è dovuto".