La tua pelle si scalda lentamente al sole, intorno a te i profumi di gelsomino e rose, il ronzio sottile di insetti affaccendati, qualche eco di voci lontane. E, più vicino, un suono familiare.
Toc… toc… toc…
Il ritmo uniforme, la violenza dei colpi, la profondità del respiro affannato, inconfondibili echi della tua infanzia, ti stringono il cuore in una morsa violenta, non hai il coraggio di aprire gli occhi e scoprire, forse, che è soltanto un'illusione.
Toc… toc… toc…
"Yorik…" sussurri.
Toc… toc… toc…
Non è lui, ti dici, non può essere lui… Alzi lentamente le palpebre, il sole ti abbaglia, individui le sagome degli alberi, cominci a mettere a fuoco il bagliore di un'ascia, le forti mani che la impugnano, le spalle enormi…
"YORIK!!!"
Toc.. toc..
Lui si gira di scatto verso di te, con l'ascia ferma a mezz'aria, e ti guarda. Sorride.
"Uh? …Ah! Non ti avevo sentita! Che ci fai lì per terra?", si avvicina di un passo, poggiando l'ascia al tronco dell'albero "Hey… ma che ti prende? Perché piangi?"
Si china su di te, ti accarezza i capelli e poggia un bacio sulla tua fronte.
Come se tutto il marcio, tutta l'oscurità, venisse strappata via, un'onda di acqua fresca e rigeneratrice si sprigiona dalla tua fronte, attraversa il tuo viso, il collo, il tuo cuore, le mani, arriva al tuo ventre, penetrandoti fino ad ogni più remoto recesso della tua anima e lasciandoti stordita e immacolata.
Svuotata di ogni ombra, inspiri profondamente l'aria pura e te ne senti pervadere. Svanisce anche il peso che portavi nel ventre, che ad ogni respiro ti ricordava il tuo dolore.
Mai la carezza del sole ti era stata tanto amica, il suo calore tanto piacevole. Ti senti meravigliosamente bene.
"Cosa… cosa mi hai fatto?" riesci a mormorare, cercando nei suoi occhi azzurri una risposta al misterioso e piacevole torpore che ti assale. Yorik scuote il capo.
"Io? Io niente. Hai fatto tutto tu…" tace per qualche momento, guardandoti affettuosamente "l'ho sempre detto io: quando ti metti in testa di fare una cosa… la fai fino in fondo".
Cerchi di sollevarti sui gomiti, ma tutto gira intorno a te, alzi gli occhi al cielo e senti ancora la voce di tuo fratello, che si sta allontanando. O sei tu che stai svanendo?
"Yorik… tienimi la mano… non lasciarmi…"
Ma lui ti accarezza solo per un istante, senti il suo tocco farsi sempre più etereo, impalpabile.
"Mia piccola Aska… torna nel mondo che ti appartiene, a vivere la vita che hai riconquistato… la vita che devi al sacrificio di due innocenti… ai tuoi bambini, che ti hanno protetta fino all'ultimo…"
Non riesci a trattenere i singhiozzi, mentre la voce di Yorik si fa sempre più lontana e il cielo sempre più vicino.
Ti svegli lentamente, ancora avvertendo sulla fronte il bacio di tuo fratello, ti guardi intorno nella penombra e senti il cuore leggero, sollevato.
Ti alzi in silenzio, affacciandoti alla finestra della stanza, inspirando profondamente l'aria fresca dell'aurora, e ti sembra di svegliarti da un lungo, lunghissimo sogno.