Alice, amica mia!
Sono disperata !!!
Mio cugino, sicuramente consigliato da quella strega di sua moglie, ha DECISO che mi devo sposare con un nobile di Surok, e che le nozze avverranno l'anno prossimo.
Che cosa devo fare?
Tu conosci il mio cuore, io non posso sposarmi... ma non posso neanche abbandonare questa terra nelle mani di gente sconsiderata. Sono combattuta tra il senso del dovere, il mio amore per Amer, e la consapevolezza che se sposo quel Greg Hoffman sarò per sempre infelice.
Ne ho parlato con Dee... lui mi dice di fuggire insieme.. E lo farei anche subito, se non mi lacerasse l'idea di abbandonare la mia patria... oh, Alice, amica mia... che devo fare?
Ho anche conosciuto il mio "promesso sposo"... è un ragazzo insignificante, viscido, mellifluo... è sempre vissuto in un mondo dorato nella casa di suo padre, a Surok.
E adesso?
Lui, con quelle manine da fata, delicate, che non ha mai fatto nulla in vita sua, dovrebbe diventare il Barone di Nekkar? Lui, con quello sguardo imbecille?
Non posso permetterlo!
Ogni tanto cerco di convincermi che, se lo sposerò, lui farà quel che dico io, che di fatto sarò io a governare questa città... lui è soltanto un ragazzino! E mi dico anche che Dee... che Dee potrebbe continuare a starmi accanto.
Se mai sposerò quel Greg Hoffman, sarà soltanto il mio nome ad essere unito al suo, mai la mia anima. E lo tradirò infinite volte con Dee. È Dee che io sposo, non lui.
Ma Alice... io NON VOGLIO!!
Non voglio avere davanti una vita di menzogne, di sotterfugi... una vita accanto ad un uomo che non amo e che non amerò mai.
Alle volte io ti invidio Alice, sai?
Tu sei libera. Tu puoi decidere di fare quello che vuoi della tua vita, puoi sposare l'uomo che ami, puoi viaggiare, puoi decidere... e poi Adam è una persona magnifica, è taciturno, modesto, mi dà un senso di sicurezza: quando so che è nei paraggi mi sento sempre un po' più serena.
Ma non c'è serenità che tenga, quando il tuo cuore è roso dall'angoscia.
Alice, che devo fare?
Vieni a Nekkar, ti prego. Ho tanto bisogno di vederti. Ti voglio bene e ti aspetto con ansia.