Caro Adam,
Spero tanto che tu stia bene. Spero davvero che, quando potrai leggere questa lettera, la guerra sia gia' finita, e che tu sia in procinto di metterti in viaggio per tornare indietro: verso la tua terra, verso la tua casa... Verso di me.
Mi manchi tantissimo, e il pensiero che trascorri nel pericolo ogni giorno che passa mi riempie il cuore di ansia e di paura: non credevo che sarebbe stato cosi' doloroso, cosi' diverso dalle altre volte in cui siamo stati costretti a stare separati; tuttavia, so che devo farmi forza, e che devo avere in te la massima fiducia: questo e' cio' che mi spinge ad ignorare la paura che sento, ed a credere fermamente che tornerai da me, sano e salvo.
Questi mesi per me non sono stati particolarmente felici: ho dovuto far fronte ad una serie di sventure, che hanno riguardato tanto me quanto alcuni dei miei migliori amici: in entrambi i casi, devo soprattutto alla loro vicinanza ed agli sforzi congiunti del nostro gruppo se sono riuscita a restare in piedi, trovando la forza per far fronte alle avversità. Ora finalmente tutto sembra essersi messo per il meglio: mentre ti scrivo, sono in procinto di partire alla volta di Gulas, per recuperare degli investimenti che i miei compagni ed io avevamo fatto tempo addietro, in un progetto commerciale di cui non si hanno piu' notizie: mi sono decisa a partire nella speranza di riuscire a tenere la mente occupata, per scrollarmi di dosso un po' dell'ansia e della tristezza accumulata. Ma so che non smetterò di pensare a te, che combatti giorno dopo giorno in quel paese così ostile, popolato da gente tanto malvagia.
Sai... nel corso di queste lunghe settimane ho avuto modo di conoscere molta gente, con cui per forza di cose i miei compagni ed io siamo stati costretti a parlare. Ogni volta, non potevo fare a meno di pensare a te, a quanto eri diverso e migliore di loro: anche se ti sembrerà assurdo, spesso ho anche cercato di imitarti… E, non riuscendoci, mi sono accorta di quanto a volte siamo diversi, di quanto a volte faccio o penso cose e azioni che tu non faresti mai, che forse disprezzeresti… Non lo so.
A volte (sono una stupida! Lo so) mi chiedo ancora come sia stato possibile che ti sia potuto innamorare di me, che sono tanto diversa, che a volte continuo a fare cose così dissimili da quelle che faresti tu, che approveresti tu. A volte mi chiedo quante ragazze come me hai arrestato; a volte mi chiedo quante volte mi avresti arrestata, in passato e nel presente, se non ci fossimo mai conosciuti prima; a volte mi sento sola, e vorrei tanto che tu venissi ad arrestarmi… per poi trascinarti dentro la cella, con me.
Ti ammiro un sacco: ti ammiro per la tua convinzione in ciò in cui credi e per cui combatti; ti ammiro perché hai delle certezze, laddove io ho solo dei dubbi; ti amo.