Auch, 16 giugno 507

Mia cara Alice,

spero che questa lettera non si perda per la strada e riesca ad arrivare a destinazione; come mi avevi raccontato, qui a Benson praticamente non ci sono stazioni di posta, e quelle poche che ci sono non ispirano alcuna fiducia: quindi consegnerò il messaggio ad un mio soldato, che a causa di problemi di salute è costretto a tornare indietro, a Rein. Mi auguro che faccia un buon lavoro e che non se ne dimentichi!

Desidero molto vederti, e anche poterti scrivere è per me un grande sollievo. È vero che ho poco tempo da dedicare a pensieri privati... siamo tutti molto indaffarati.
Per ora la situazione è tranquilla, gli uomini di Auch ci fanno passare senza problemi, non ci sono stati ancora scontri. Aspettiamo adesso il permesso del Duca di Dorf, ma pare che anche lui non ci porterà complicazioni.
L'umore dei soldati però è quello che è, c'è un'atmosfera piuttosto pesante: le campagne fanno tristezza a vedersi, così povere e incolte, la gente ha paura, lo stesso clima afoso e umido non fa che peggiorare le cose. È tutto molto cupo e miserabile, spento.
Adesso andremo a Dorf, passeremo il fiume Alcor e quindi convergeremo su Haufen, dove finalmente scopriremo se sappiamo fare la guerra oppure no. Non vedo l'ora di arrivare allo scontro: questa attesa che dura ormai da mesi sta diventando esasperante.
Ridendo e scherzando devo guidare un manipolo di 50 uomini. La responsabilità di guardare in faccia quei ragazzi e decidere della loro sorte mi spaventa molto. Io non sono un soldato, non lo sono mai stato. E adesso mi trovo addirittura un capitano di esercito. Ci hanno addestrati fino alla noia, come puoi immaginare, e in teoria adesso dovrei sapere cosa fare. Ma lostesso sento il peso delle alternative del diavolo che mi troverò davanti. Ormai conosco per nome uno per uno tutti gli uomini che dovrò guidare in battaglia. E so che alcuni di loro non torneranno più a casa. Sto portando a morire i miei amici.
Ma non voglio rattristarti, Alice. Né voglio farti preoccupare: tutti sono ottimisti, qui; pare che le nostre forze siano più che sufficienti per quello che dovremo fare. Tra pochi mesi sarà tutto finito e potremo riabbracciarci.

Cara Alice, spero che tu stia bene. Mentre viaggio per queste zone mi vengono spesso in mente i racconti che mi hai fatto sul tuo viaggio a Benson, e saperti invece al sicuro a Vintenberg mi fa sentire molto sereno. Per me non ti preoccupare, che abbiamo cariaggi e salmerie in abbondanza e siamo attrezzati per ogni evenienza!
E poi questa esperienza ha i suoi lati positivi, sai?
Per me che ho vissuto sempre nel Ducato di Amer, avere l'opportunità di viaggiare è una grande novità, ho visitato Greyhaven, adesso sto scoprendo la cupa Benson... e anche se siamo lontani credo di imparare ogni giorno a conoscerti un po' di più.
Adesso capisco quanto sia forte in te il richiamo della libertà, l'attrazione verso la strada, la tentazione di salire a cavallo e lasciarsi tutto dietro, partendo per chisssà dove. Quello che prima mi sembrava strano, misterioso, la tua incapacità di restare ferma in un posto, adesso inizio a comprenderlo.
E adesso che ho le stelle come tetto e aspetto la battaglia, io ti sento con me.

Adam