la Locanda 'il Gallo d'Oro' di Vintenberg



Diario di Myst – parte quattordicesima – master Gian Marco

Dopo il miracoloso successo contro il Phaerimm e Jakkil, il gruppo decide di godersi un meritato periodo di riposo a Vintenberg. Solo Giselle si avvia a Tyler, invitando gli altri a raggiungerla.
Così, passato qualche tempo, i nostri eroi raggiungono la ridente cittadina di Tyler, dove, insieme a Giselle, si recano in locanda. Faradyr intanto si è diretto a Westpoint, a controllare l’andamento dei traffici commerciali.
Durante l’allegra serata in locanda, mentre tutti stanno bevendo, ridendo e scherzando, entra nel locale uno strano gruppetto di quattro uomini, tutti molto tosti e armati, alcuni feriti, il cui capo è un fustacchione con una benda sull’occhio e l’aria truce e silenziosa, che desta subito l’attenzione di Flaherty, che lo trova alquanto affascinante.
Nel frattempo Alice sente che qualcuno si muove sotto il tavolo, e intravede una persona in fuga: si tratta di quello che pare proprio un bel giovane, la ragazza lo segue per aiutarlo a fuggire verso le cucine. Arriva alle cucine e si barrica, mentre il fuggiasco tenta di dileguarsi dalla porta sul retro e tre dei quattro uomini scattano in avanti verso di lui. Flaherty invece cerca di andar dietro all’uomo bendato, che fa il giro dall’esterno per prendere il "pericoloso criminale" a cui da la caccia. Così arriva in tempo per vedere il malcapitato inchiodato da un dardo di balestra alla porta esterna della cucina.
Evidentemente, dice il bel guercio, il criminale è stato ammazzato da qualcuno dei suoi complici che non voleva farlo parlare. Evidentemente…
Così i quattro cacciatori di taglie se ne vanno senza tanti complimenti con il loro prigioniero.
Flaherty propone di andar loro dietro, ma si lascia presto convincere da Ruig che in fondo è sera, è inverno, loro sono stanchi dopo un viaggio di alcuni giorni, e quindi tutto sommato non ne vale la pena, semmai meglio farlo il giorno successivo, con calma.
Alice, intanto, ha trovato nello zaino di Porter uno strano involto di carta, probabilmente lasciato dal fuggiasco ammazzato: si tratta della pianta di una torre, la "torre di Mok" tutta precisa con numerazioni matematiche e geometriche fatte al centimetro, con accanto molte scritte in una lingua strana, che sembra del sud, inframezzate da rune magiche.
Apparentemente sembra la piantina per costruire una torre che abbia particolari effetti magici. Secondo Flaherty si tratta di corbellerie, non essendo la magia influenzata da cose come i numeri e la matematica. Cmq la cosa è curiosa e merita un approfondimento.
Il giorno dopo il gruppo si mette in marcia verso nord: Ruig e Yorik hanno infatti la vaga impressione che il paesino di Mok si trovi al confine tra Greyhaven e Gulas.
Seguire il gruppo del cacciatore di taglie non è difficile, visto che lui e i suoi compagni si fanno parecchio notare nelle varie stazioni di posta. Raggiunta Galen viene fatto il tentativo accademico di contattare Elmer, che però non è in casa. Quindi il viaggio si prosegue fino alla cittadina segnata sulla mappa.
Si tratta, come è visibile già da una buona distanza, di poche case sul fiume, un villaggetto di pescatori, sovrastate da una torre alta circa 20 metri, circolare, collocata in buona posizione sulla collina.
Per evitare guai il gruppo decide di seppellire la mappa (ed una copia fatta, durante il viaggio, da Flaherty) ai piedi di un albero.
Così il viaggio termina in una piacevole locanda, dove vengono raccontate un po’ di frottole e raccolte informazioni sugli occupanti della torre. Si tratta di due nobili, tal Dellis Delk e suo fratello Isaac Delk, che assieme a 4 guardie hanno ricevuto l’incarico di presidiare la torre e l’hanno ricostruita, dopo che venne distrutta, tanti tanti anni prima, da un incendio. Hanno usato la pietra proveniente da alcune cave non lontane più di pochi chilometri, vicine ad un laghetto vulcanico di acqua calda.
La mattina seguente il bel guercio fa una capatina in locanda e invita, in maniera alquanto autoritaria, il gruppo a seguirlo dal nobile. Impone che le armi vengano abbandonate e conduce tutti sulla collina.
Dellis Delk è un tizio strano, dall’aria parecchio malata e assente, mentre Isaac sembra più sveglio. Entrambi chiedono quale sia la ragione della presenza del gruppo in loco, perché non credono alla coincidenza dell’incontro a Tyler seguito dalla visita a Mok, per caso. Sospettano che sia stata trovata una carta, parte della refurtiva del bandito ucciso, in cui è segnata la località della torre.
La scusa che viene imbastita, con sommo disappunto di Flaherty, è che la ragazza sarebbe stata particolarmente affascinata dal bel guercio, e che avrebbe convinto/costretto gli altri a seguirlo fin lassù. Lei, imbarazzatissima perché un po’ toccata sul vivo, non dice niente, ma chiaramente la scusa non sembra plausibile ai due nobili, che fanno buon viso a cattivo gioco e buttano lì una ricompensa di 50 corone d’oro per chi riportasse loro la preziosa carta di famiglia.
Il gruppo si congeda.
Lungo la strada per il ritorno, incerti sul da farsi, decidono di fermarsi a riprendere la carta seppellita sotto l’albero.
Giselle però, temendo di essere seguita, entra in paranoia e decide che non si deve prendere niente, ma lasciarla lì sepolta, altrimenti lei se ne andrà per sempre dal gruppo. Nessuno la prende molto sul serio, si cerca di convincerla con le buone e tutto, ma poi viene dissepolta la carta e lei parte a razzo, da sola, verso casa sua a Tyler.
Gli altri invece, non riuscendo ovviamente a tenerle il passo, decidono di fare un salto a casa del padre di Ruig, a Caergoth, con la speranza che questi abbia qualche conoscenza in grado di decifrare il documento.
E così è: un amico del padre di Ruig conosce la lingua di Zedghast, ed è per di più un appassionato di magia. Traduce quindi il testo, che fa riferimento alla possibilità di ampliare e migliorare le possibilità evocative di un mago grazie all’uso di geometrie particolari: numeri cabalistici utili per potenziare gli incantesimi. Una grande serie di sciocchezze, anche a detta di quest’ultimo che, però, ritiene comunque pericoloso che ci siano maghi che fanno esperimenti di questo genere, con evocazioni e roba simile. Decide quindi, con l’approvazione del gruppo, di denunciare tutto alla chiesa di Pyros che, con tutta calma, inizierà un’inchiesta sull’argomento.
Il gruppo raggiunge quindi Tyler.
Qui Giselle si è barricata in casa, sprangando porte e finestre, ha assoldato due guardie del corpo, tutto perché si è offesa e non vuole mai più rivedere in vita sua il gruppo di avventurieri con cui ha girato il mondo nei mesi precedenti.
Vengono fatti parecchi tentativi per convincerla a ragionare, con le buone, con dolcetti e fiori, con le cattive, con minacce, con tentativi di corruzione delle guardie, insomma proprio sono tentate tutte le strade. Invano: Giselle non ne vuole proprio sapere di far pace.
Nel frattempo è arrivata una lettera di Faradyr da Westpoint:


Cari amici
Qui a West Point le cose sembrano andare molto bene, ho deciso di imbarcarmi su uno dei nostri battelli per un breve viaggio, per curiosità più che altro.
Ma in effetti non è per questo che vi ho scritto.
Probabilmente questa sarà una lettera inutile, ma ho pensato fosse meglio non correre rischi.
Proprio il giorno prima di partire mi sono imbattuto in alcune mie vecchie conoscenze.
Come sapete ho fatto a lungo il cacciatore di taglie, e conosco bene la gente del mestiere, almeno i più famosi e quelli che lavoravano nel Ducato di Gulas.
Ebbene chi mi capita di incontrare?
Jasper Garrett in persona, praticamente una leggenda nel nostro ambiente, il più famoso cacciatore di taglie dell'intero Ducato, uno che lavora, spesso al soldo di pezzi davvero grossi, da tanti anni, molti prima che cominciassi io.
In effetti non era solo, con lui ho riconosciuto tre dei suoi vecchi e fidati compagni. Ho notato anche una faccia nuova, immagino un rimpiazzo.
Un gruppo di 5 persone del genere non passa inosservato, soprattutto in un paese come West Point; sentendo le voci girare, ho pensato bene di indagare un po'.
Non è stato difficile.
Jesper ed i suoi si ricordavano ancora di me, sebbene li conoscessi appena a quel tempo, e proprio a me hanno chiesto qualche informazioni su Tyler.
Erano diretti la, ma si sarebbero fermati a West Point un giorno, visto che uno di loro era ferito gravemente ad un braccio.
Erano sulle tracce di un ricercato.
Non mi hanno detto altro, e riguardo il compagno ferito hanno solo aggiunto che la loro preda aveva una scorta.
Io da parte mia non ho detto nulla di particolare, e mi sono guardato bene dal parlargli di voi. Infatti conosco bene la vostra propensione ad impicciarvi degli affari altrui, e quindi spero che neanche abbiate modo di incontrarvi.
Ad ogni buon conto vi ho spedito questa lettera per mettervi in guardia.
Da cosa, vi chiederete?
Jasper Garrett non è una persona con la quale sia bene scherzare, o fare uscite da spaccone. E' abituato a non rompere le scatole a nessuno, e si aspetta che anche gli altri facciano altrettanto. Quando accetta un lavoro la sua unica preoccupazione è portarlo a termine, e di tutto il resto non gli è mai importato molto.
Se poi volete sapere se a parte il caratteraccio che ha ed il lavoro che fa è una brava persona o no… Su questo davvero non vi posso aiutare. Ovvero non ne ho la minima idea.
Sul suo conto girano da sempre moltissime voci, a dir poco contraddittorie.
Si dice che abbia una sorta di "lettera di caccia" siglata dal Duca di Gulas in persona.
Si dice che abbia accettato assassini politici, e che sia stato lui ad uccidere il Conte di di Kein anni fa.
Si dice che non possa essere corrotto.
Si dice che solo i ricercati che vanno riconsegnati vivi, con lui arrivino vivi.
Si dice, si dice, si dice…
Io, da parte mia, vi dico una sola cosa.
Se vi capiterà di incontrare un tizio con un occhio bendato, accompagnato da gente armata, che parlano poco ma fanno un po' come gli pare, state attenti.
Perché una cosa è certa, si tratta di gente pericolosa.
Se volete infastidirli, fate pure, ma poi non venitemi a dire che non vi avevo avvertito.
Bene, a questo punto ho la coscienza a posto.
Posso auguravi buone vacanze e tornare finalmente alla mia canna.
Su questo tratto di fiume dicono si peschi benissimo.
Saluti, in particolare al vecchio Porter che sicuramente saprà tenervi a bada, ora che non ci sono io.
Il Vostro Faradyr

Naturalmente le informazioni arrivano in ritardo.. chi anche è arrivato è un certo Darak, amico di Shade, che spiega che il tizio che aveva rubato la mappa era un uomo di Shade: viene data a Darak copia e traduzione del documento, da portare a Shade. Dopo qualche giorno Darak ritorna, assieme ad un uomo di nome Marcus e di soprannome Zio Nico, che è un traduttore della lingua di Zedghast ed uno studioso conoscente di Shade.
Shade ritiene che tutte le ciarlatanerie riguardanti i rapporti tra magia e geometria siano infondate, ma crede sia opportuno andare da quello, dei due fratelli nobili, che è il mago, e farlo ragionare, possibilmente ammazzandolo.
Una cosa un po’ estrema, che però vede il gruppo partire subito di buona lena per il nord.
Il piano è quello di ripresentarsi alla torre dicendo di avere trovato, grazie a Marcus il mercante, la pergamena, e di volere la ricompensa.
Così viene fatto: i nobili non danno molto ascolto alle balle inventate sul conto del mercante, ma promettono di pagare con un lingotto d’oro la restituzione della carta. Consegneranno il lingotto dopo qualche ora.
Alice resta un po’ a parlare con i due tizi, all’interno della torre, per far capire che il suo gruppo è più interessato alla torre che ai soldi, e che sono state contattate autorità civili e religiose per risolvere il problema. Ottiene quindi di far vedere altri libri nella lingua di Zedghast a Marcus, e di far entrare tutto il gruppo nella torre, lo stesso pomeriggio, al momento di prendere la ricompensa.
Ad un certo punto, durante l’attesa, Flaherty percepisce che qualcuno nei paraggi ha lanciato un incantesimo.
Cmq arriva il momento di incontrarsi nella torre: il piano dei nostri eroi è che Flaherty racconterà un sacco di balle a proposito della pergamena, spiegherà il suo significato ai finti ignoranti dei due fratelli, tirando per le lunghe; nel frattempo Marcus leggerà i libri, finché non si dirà che Ruig deve compiere un rituale, una semplice formalità, per verificare che la torre sia in regola. A quel punto il druido solleverà la nebbia e Alice e Marcus ne potranno approfittare per sbirciare ai piani alti e bassi della torre. Yorik intanto si avvia per la strada, per evitare pericoli di agguati a tutto il gruppo.
Il piano si svolge secondo quanto previsto, finché non si accenna al rituale di controllo; a questo punto Isaac sbrocca e caccia via in malo modo tutti quanti, dopo aver consegnato loro un lingottino d’oro.
Passa qualche ora e il lingotto torna di ferro. Il gruppo si ricongiunge con Yorik e tutti vanno in perlustrazione alle miniere: lì vicino pare che ci sia un eremita e Ruig ha così occasione di andarlo a trovare.
L’anziano eremita vive da anni nei boschi intorno al laghetto termale, racconta di non nutrire particolare simpatia per i due nobilastri della torre, che hanno anzi in qualche modo alterato l’equilibrio naturale della zona.
Nel frattempo gli altri trovano, nei pressi della cava, una caverna chiusa da una porta: all’interno c’è una grande stanza, con tavolini, scaffali di libreria, strane apparecchiatura e alcuni libri, lasciati lì, che contengono nozioni basilari di magia. A terra sembrano esserci persino tracce di sangue. Probabilmente qui venivano tenuti i documenti e gli attrezzi del mago, prima che la torre fosse completata.
Per decidere cosa fare viene in aiuto una informazione dell’eremita: pare proprio che Isaac sia solito fare solitarie passeggiate nei paraggi.
Il gruppo si stabilisce quindi nella caverna, sono decisi degli appostamenti, finché un giorno Isaac esce dalla torre e se ne va in giro, viene assaltato e rapito, e condotto legato e imbavagliato nella torre.
Qui viene infine interrogato, dice di non sapere niente, fa la parte del fratello scemo. A nulla valgono le minacce e le intimidazioni del gruppo, non parla. Alice propone allora di decapitarlo: intende bluffare, ma spera che spaventandolo, Isaac si decida a parlare.
Isaac, al contrario, se ne sta bello zitto zitto.
Gli altri decidono che è opportuno fare la posta alla torre, nell’eventualità che qualcuno venga a cercare il sequestrato, per attaccare.
Così avviene. Dopo qualche ora di attesa escono dalla torre due soldati, il fratello maggiore, due guardie civiche ed un villico con dei cani. La spedizione si dirige verso le miniere, dove si trovano soltanto Marcus e Ruig con il prigioniero. Gli altri preparano un attacco lungo la strada. Sono piazzati abbastanza bene: prima Flaherty lancia le lame di luce contro il nobile, quindi gli altri iniziano a bersagliare di frecce la compagnia.
Rapidamente una guardia civica cade, il villico con i cani si danno alla fuga, gli altri riescono a rifugiarsi dietro un enorme masso. La situazione di stasi vede un lento scambio di frecce e dardi di balestra (anche Flaherty impiega la balestra), alcune guardie sono ferite, nulla accade finché non restano sani soltanto i due soldati della torre, che insieme escono da dietro il masso ed attaccano, con spada in pugno, Yorik, l’avversario più vicino. Il giovane viene ferito gravemente al ventre e cade come morto, mentre Alice riesce ad uccidere gli assalitori. Quindi, rendendosi conto delle disperate condizioni del compagno, chiama Flaherty, che riesce, momentaneamente, ad arrestare l’emorragia di Yorik. Nel frattempo Alice termina tutti i superstiti e va a chiamare Ruig.
La serata passa con Flaherty e Ruig che si alternano al fianco di Yorik, le cui condizioni sono assolutamente disperate. I due riescono a fargli passare la notte che, con tutta probabilità, rischia di essere l’ultima. Allora Marcus corre a cavallo alla città più vicina in cerca di un guaritore, ma trova soltanto un abile adepto di Reyks, il quale viene a dare una mano. Anche lui però non può che fare una diagnosi infausta: se la tempra di Yorik non fosse straordinariamente robusta, sarebbe già morto sul colpo. Resiste ancora ma ne avrà per poco: ha bisogno assolutamente di un guaritore, e molto in fretta. Marcus allora viene nuovamente spedito alla ricerca del guaritore, fino alla lontana Galen. Molto probabilmente però non farà in tempo a tornare, perché Yorik difficilmente potrà sopravvivere più di un altro giorno.
Ad un certo punto della lunga agonia, Alice parla con il prigioniero. Questi si mostra estremamente disponibile a salvare Yorik, in cambio della propria incolumità. Dopo una lunga discussione tra i presenti, dove Ruig vorrebbe aspettare il guaritore e Alice e Flaherty, temendo che Yorik non resista abbastanza, suggeriscono di accettare l’aiuto del prigioniero, alla fine la maggioranza vince e Isaac dà la sua parola di curare Yorik in cambio della libertà.
E così il prigioniero, liberato, si fa condurre al cadavere di suo fratello. Con un pugnale ne apre il petto, estraendone qualcosa di simile ad un polipo biancastro, quindi si reca con gli altri e il ferito alla torre. Yorik, sballottato durante il trasporto, subisce un ulteriore aggravamento. Sta per esalare l’ultimo respiro. Ma Isaac, ottimista, lo fa trasportare dalle sue guardie nella torre, dice agli altri di restare sotto, e che si aggiusterà tutto.
Passa una giornata di attesa, infine il mattino seguente la porta della torre si apre e ne esce Isaac assieme a Yorik che, straordinario a dirsi, non solo è vivo ma si regge sulle proprie gambe.
Naturalmente è molto debole, però le sue condizioni tendono decisamente a migliorare. Il giorno dopo ancora, a sera, arriva il guaritore, che faticosamente Marcus era riuscito a convincere a venire. Il sant’uomo, stupito del fatto di trovare il moribondo vivo e vegeto, viene accolto nella torre ed ha modo di visitare il paziente. Ma Yorik, avvertendo nelle mani benedette da Reyks una sensazione spiacevole, manda via il guaritore in malo modo.
Passa qualche giorno di convalescenza, Yorik sembra un po’ pallido e stanco, ma mostra di trovarsi eccezionalmente bene a suo agio nella torre. Anzi, ritiene di non voler partire, per il momento, ma di voler restare un altro po’.
Racconta tutto quanto ad Isaac, che viene così a conoscere moltissime informazioni segrete a proposito di Shade e dei suoi.
Gli altri del gruppo, temendo che Isaac abbia fatto qualcosa a Yorik per renderlo suo devoto, si recano a parlare da lui, che prima fa il vago, poi si bulla di sapere tutto di Shade e compagnia bella, infine dichiara di essere disposto a parlare con Shade per mettersi d’accordo. Il gruppo allora se ne va, per recarsi da Shade e raccontargli l’accaduto. Yorik resta invece alla torre con il suo nuovo amicone Isaac.