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Diario di Myst – parte undicesima – master Stefano e Valerio
Andato via D. con la sua banda, il gruppo non può far altro che andare a dormire. Il giorno successivo Faradyr, Alice, Ruig e Arethel si dirigono a Cergoth. Ruig va a trovare i suoi familiari, che non vede da quando aveva undici anni e fuggì di casa: suo padre è un sacerdote di Pyros e la mamma è ammalata. Visita i genitori, alcuni amici di famiglia, ripercorre le strade della sua infanzia. Gli altri tre si mettono alla ricerca di un gioielliere a cui vendere i monili di Miestwode rimasti: dopo un po’ trovano due acquirenti dai quali ricavano una considerevole somma di denaro. Raggiungono gli altri di nuovo alla stazione di posta, quindi tutti si trasferiscono a Tyler. Qui Giselle ha da poco acquistato una casetta, vuota ma graziosa, attraverso l’aiuto di una famiglia di suoi cari amici, i Minchion, padre, madre e tre figli. Il gruppo si mette di buona lena ad arredare e abbellire la casa, che in pochi giorni diventa accogliente. Quindi si regala un meritato riposo. Flaherty trova il permesso di accesso nella biblioteca del luogo, dove fa amicizia con Shelly, una alchimista molto simpatica. Ha l’onore di conoscere il maestro della ragazza, un vecchio incantatore di nome Aiclin, con il quale parla un po’ e riceve una manciata di buoni consigli. Faradyr trova, grazie all’intercessione degli amici di Giselle, un mercante interessato ad iniziare un traffico navale attraverso il fiume sulla via di Surok, con cui viene organizzata una società. Tutti partecipano all’investimento, versando una cospicua somma di denaro, viene stipulato il contratto e il mercante, Tom Bosley, si occupa di organizzare tutto. Passano quindici giorni molto tranquilli. Nel frattempo Ruig ha trascorso le sue giornate in giro per le campagne e i boschi non lontano. Ad un tratto inizia a percepire una spiacevole sensazione di crisi, un fastidio nella natura, strane tracce nell’erba, infine trova un uomo, che ha l’aspetto di un gravissimo lebbroso, da cui si sprigiona la sensazione di minaccia. Cade sull’uomo, riesce malamente a ripulirsi dalle sue orrende secrezioni, quindi riesce a terminarlo. La natura sembra gradire. Quindi incontra una donna, Grimilde, che vive nelle caverne lì vicino e che dichiara di essere una sensitiva, che ha percepito questo disgraziato moribondo avvicinarsi già da molti chilometri di distanza, dalle parti di Gorton. Ha anche percepito il gruppo di Ruig che si avvicinava, ed è quindi allertata. Chiede al giovane druido di condurla dai suoi amici e lui accetta: la ragazza si comporta in modo molto strano, sembra spiritata, ma ha percezioni, a suo dire, potentissime. Avviene l’incontro con il gruppo, Grimilde spiega la sua breve storia: è stata cacciata dalla città a causa delle sue previsioni di sventura: dopo aver ignorato i suoi suggerimenti di prudenza, è stata accusata di aver portato sfortuna. Lei avverte in Faradyr, Porter, Flaehrty e Ruig qualcosa di strano, una forza che può essere usata in bene o in male, ed è preoccupata. Porter vorrebbe sganciarsi dalla situazione spiacevole, l’idea che qualcuno forse infestato da un incubo si sia avvicinato a Tyler proprio quando lui si trova sul posto gli sembra una coincidenza spiacevole; ma Grimilde gli spiega che quello che lui ha dentro non può essere dimenticato, e che anche se per mesi sembra tutto a posto in realtà ogni cosa può degenerare in qualsiasi momento. Quindi non è il caso di lasciar perdere tutto e di fuggire. Il gruppo decide allora di muoversi dalle parti di Greyhaven, dove recuperare Yorik, per poi andare dalle parti dei druidi e in ricerca di Shade. Il viaggio è tranquillo, il gruppo raggiunge la campagna fuori la capitale e si accampa. Quindi Ruig, il mattino seguente, si reca dai guaritori a chiedere notizie di Yorik: lui e Eleonor la Rossa sono andati via quattro giorni prima, alla locanda solita. Il tenace druido va sul posto e l’oste gli comunica sia che Yorik è partito con la ragazza due giorni prima verso nord con un carretto, sia che Yanez più volte è venuto alla loro ricerca. Quando Ruig racconta agli altri le sue scoperte, Flaherty subito va al covo di Ianez, dove trova Bernard nascosto. Il ragazzo le dice che Ianez è fuori, le racconta che Solomon è in città, che un suo messo è stato intercettato con una lettera dal contenuto inquietante: " Porgo i miei umili rispetti a Lei, Sacerdote Valar-Toth, nel comunicarLe il successo dell’incarico da Lei affidatomi. La Sacra Pietra della Luna è nelle mie mani e gli arcani del suo funzionamento non sono più un segreto: adesso nulla potrà fermare l’ascesa della nostra Potenza. Tutto è pronto affinchè il Rituale si svolga secondo i dettami stabiliti: sarò lì, nelle Rovine di Kant, come da accordi, il giorno 8 maggio, quando la Luna sarà nella corretta posizione. Con l’apertura del Portale, inizierà una nuova era per noi fedeli servitori; i Demoni saranno nostri alleati nella lotta per l’affermazione del nostro Credo: il Signore degli Incubi è già stato informato, e ci precederà per approntare gli opportuni "preparativi" affinché nulla possa disturbare lo svolgimento della funzione. Le ricordo, se mai ve ne fosse la necessità, che la presenza di Horace è essenziale affinché tutto vada per il meglio. Prenda cura di avvertirlo di conseguenza. Umilmente vostro, Solomon Reynhert" Flaherty dà appuntamento a Bernard e Ianez per la stessa sera fuori città, all’accampamento, quindi torna alla svelta dai suoi compagni e racconta tutto. All’appuntamento si presenta Ianez, assieme al bambino muto e a Rianon: spiegano che Solomon è in città e che la pietra è con lui: sarebbe utile fargli una visitina. Tutti sono molto fomentati all’idea di andare a casa sua e massacrarlo, quindi si comincia a discutere un piano di azione. Due sono le guardie nel giardino, assieme ad alcuni cani. Ruig e Grimilde penseranno a fare star buoni i cani, mentre si introdurranno nella casa soltanto Faradyr, Porter e Rianon. Gli altri rimarranno appostati ai margini del muro di cinta, per controllare che Solomon non tenti la fuga. Tutti si recano sul posto e prendono posizione. I primi a muoversi sono le due unità cinofile, che in breve riescono a convincere i grossi mastini a starsene buoni a cuccia in un angolo. Quindi è il turno di Rianon, che con fare poco diplomatico spezza il collo ad una delle guardie del giardino, mentre sta facendo da sola il giro dietro alla casa. Infine Faradyr, raggiunto l’altro uomo che sta in un cespuglio acquattato in condizioni di intimità, lo benedice con una solenne piattonata alla nuca, mandandolo al creatore. I tre furtivi si introducono nella casa e salgono rapidamente al piano di sopra. Dopo un po’ di giri trovano la stanza di Solomon, che però è deserta. Allora origliano a tutte le porte, dove sentono molta gente che russa. Infine intercettano fortunosamente il dialogo tra due cameriere, che confabulano tra loro sulla stranezza che Solomon passi ormai spesso la notte nel seminterrato. Così tutti si dirigono verso il salone, che nasconde una botola, ora socchiusa, con le scale che scendono. Iniziano silenziosi la discesa, si ode la voce di Solomon che parla con un altro tizio della pietra: dice che vuole consegnare a lui la pietra e poi attirare in una trappola i suoi inseguitori. A questo punto Porter, che è il primo della fila, fa un po’ di rumore per le scale, destando l’attenzione di Solomon e del suo amico. Appena si rende conto di essere stato scoperto, Porter si lancia armi in pugno verso il suo odiato nemico, ma qualcuno fa un incantesimo e il povero atleta si sfrange contro un muro invisibile. Nel frattempo gli altri scendono di corsa le scale, inizia una discreta confusione. Una voce da un corridoio buio chiede "dove si trova Shade?" e quindi è come se leggesse nel pensiero di Faradyr, si dice soddisfatta e decide di andarsene. Anche Solomon si allontana, mentre al suo posto arrivano due marcantoni armati di spade seghettate. Inizia un combattimento feroce, Porter viene invischiato da una sostanza melmosa e appiccicosa e solo dopo un po’ riesce a liberarsi, arriva di corsa anche Ian e Arethel va a chiamare rinforzi. Nel frattempo però lo scontro prende una piega molto chiara: Solomon si invola, il suo amico misterioso sparisce, l’altro tizio, mago, prende un sacco di botte, tenta di fuggire ma viene ammazzato da Porter, gli altri due pazzi invasati con spade assurde finiscono morti, ma solo dopo aver ferito gravemente il povero Ian. A giochi fatti arrivano anche tutti gli altri, e mentre Giselle si preoccupa di ripulire le ricchezze di Solomon di nascosto dagli altri, Arethel medica Ian, Rianon va a svuotare gli ori della casa, gli altri perquisiscono un po’ e trovano la pietra. La metà della missione è stata compiuta con successo. L’altra metà, ossia uccidere Solomon, non è stata compiuta: il corridoio sotterraneo da cui il furfante si è dileguato prosegue fino ad una radura nel bosco, dove c’è un piccolo riparo per un cavallo, adesso scomparso. Oltre alla pietra, nella stanza sono rinvenute alcune lettere dal contenuto inquietante: "Quanto hai riferito è per noi molto interessante. Attira quegli uomini ed estorci loro altre informazioni. Devi eliminare sia questo Shade che questo Nathan ad ogni costo, siamo disposti anche a sacrificare la Pietra. Sappiamo che non ci deluderai. I Fedeli" "Signor S. la guarnigione è giunta nei pressi dell’accampamento dei druidi, attendiamo il vostro ordine per l’inizio dell’operazione. Ho il dovere di informarla che i rinforzi arriveranno fra non meno di due giorni. Daren Laiho" "Signor S. la guarnigione si trova al punto d’incontro n. 2. Come da programma, attenderemo 10 giorni per conoscere la nostra destinazione. Se in questo lasso di tempo non riceveremo alcuna istruzione, la missione sarà considerata fallita. Greg Garem" Messe le mani su simili carte, saccheggiata la dimora di Solomon e poi data alle fiamme, il gruppo si ritira alla svelta. È necessario che alcuni corrano all’accampamento dei druidi e altri recuperino Yorik per poter raggiungere Shade e avvisarlo del pericolo che corre. Arethel e Giselle si separano dal gruppo e prendono la strada di Vintenberg alla ricerca di Yorik. Anche Bernard decide di unirsi a loro, mentre il resto del gruppo parte per andare da Nathan. Restano d’accordo per ritrovarsi alle rovine il giorno fatidico. I tre partono di gran carriera poiché il tempo è poco e Yorik lontano. Alla stazione di posta di Kurth vengono a sapere che Yorik è passato di lì il giorno prima e il giorno ancora successivo riescono a raggiungerlo. Il nostro amico viaggiava su un carretto insieme ad Eleonore e la stava riaccompagnando a casa dopo essere stato con lei al tempio dei guaritori di Greyhaven. Yorik si dimostra molto stupito di vedere le sue due compagne e Arethel e Giselle si affrettano a spiegargli il motivo per cui sono state costrette a raggiungerlo; Yorik , a malincuore,decide di ripartire con loro senza capire però come facciano "i cattivi" a sapere dove si trova Shade. I quattro giovani ripartono più tranquillamente; la sera si fermano in una locanda di strada. Arethel, adocchiato un cameriere di bellezza inaudita decide che è il caso di conoscerlo meglio; Jarvis -questo il nome del bel cameriere – non disdegna affatto le avance della ragazza e i due passano la notte nello stesso letto. Nel frattempo anche Bernard si apparta con una bella cameriera mentre Giselle e Yorik, rimasti chiusi fuori dalla camera, passano la notte a giocare a carte. La mattina dopo i tre avventurieri si accorgono dell’assenza di Bernard, il quale tornerà poche ore dopo riferendo di essersi recato alle rovine per un sopralluogo. Per gli altri il viaggio a tappe forzate verso l’accampamento dei druidi dura tre giorni, ad un tratto però Flaherty nota una tenda in cima ad una altura non lontano, che sembra una postazione di vedetta. Tutti decidono allora di aggirarla per controllare chi vi si trovi, dopo una passeggiata di un’oretta arrivano nelle vicinanze e si appostano. Sembra proprio una vedetta, ci sono almeno due uomini, anche se distratti. Rianon è la prima a parlare, chiama per chiedere agli sconosciuti chi essi siano. "sei capitata al posto sbagliato nel momento sbagliato", è la risposta di uno dei tre. E partono le frecce di tutti quanti contro di lui. L’altro esce fuori con una balestra, punta Ian, lo sfortunato, che in quel momento sta in piedi, e per poco non lo colpisce: ma Flaherty magicamente gli sposta l’arma, che vola giù dalla scarpata. Gli altri entrano in combattimento velocemente, arriva un terzo uomo e anche lui viene attaccato da Rianon, che anche a mani nude è letale. Il bilancio del rapido scontro è di un morto e due feriti dalla parte dei "cattivi" e di tutti illesi dall’altra parte. Mentre la maga cerca di rimettere insieme i pezzi del prigioniero più grave, gli altri iniziano a interrogare quell’altro, che però si rifiuta di parlare. Ed ecco che la brutalità emerge sconsideratamente: Ruig e Porter vogliono torturare i prigionieri, anche Ian e Rianon sono d’accordo. Prima che qualcuno riesca a fermarli, tirano giù dalla rupe il prigioniero che avevano tra le mani, sperando così di convincere l’altro, appena medicato, a parlare. Il tizio muore per il gran volo, con l’osso del collo spezzato. L’altro però continua a rifiutarsi di parlare, serenamente è disposto ad andare incontro alla morte pur di non vuotare il sacco. Mentre Flaherty cerca disperatamente di fermare i suoi compagni, questi tirano giù dalla rupe anche questo prigioniero, però senza farlo precipitare troppo. Quindi lo raggiungono e lo cominciano a menare. Sono tutti determinati ad utilizzare qualsiasi mezzo di tortura pur di fargli sputare il rospo. La ragazza tenta di nuovo, con le buone, di convincerlo a parlare, perché non vuole che il poveraccio sia torturato, ma questi le dice che è disposto a morire ma che non dirà niente, anzi ha persino il coraggio di scherzare. Gli altri allora si preparano a cavare gli occhi al derelitto, ma Faradyr, con generoso gesto, lo uccide, risparmiandogli le atroci sofferenze che gli sarebbero toccate. Il gesto pietoso dell’elfo scatena le ire funeste dei più sanguinari. Ma ormai quello che è fatto è fatto e il gruppo riparte verso l’accampamento dei druidi. Dopo qualche ora di cammino un’altra vedetta viene intravista, ma è evitata senza deviazione: evidentemente il tempo stringe e il cerchio sull’accampamento di Nathan si sta chiudendo, ammesso che non sia già stato chiuso. Nel tardo pomeriggio viene raggiunta la zona dell’accampamento dei druidi: del fumo sale scuro, segno che la battaglia è già iniziata. Accanto all’accampamento ci sono alcune tende, Ruig, Rianon e Porter vanno in avanscoperta, il bambino muto è posteggiato indietro con i cavalli, gli altri seguono le tre vedette a distanza ravvicinata. Il campo dei soldati ospita una decina di persone armaturate, poi arrivano anche un paio di cavalieri assurdi, che chiamano alcuni dei soldati: dicono che i druidi superstiti si sono rifugiati in una valletta non lontana e che bisogna andare a stanarli. Brunilde percepisce ad un tratto qualcosa di molto strano, l’aria è satura di energie misteriose e maligne. I cavalieri, assieme ad altri quattro uomini, iniziano a muoversi, a passo veloce, lungo il fiume, verso una strettissima gola formata da due picchi. Il luogo è strano, sembra che alcuni dei soldati siano spaventati da qualche superstizione. Ruig ricorda che si tratta di un posto sacro ai druidi, dove questi vanno in meditazione, e che lo stesso Nathan preferiva non parlarne. Comunque il gruppo arriva nei pressi, tutti si preparano ad entrare tranne un soldato che, spaventato, decide di restare indietro. Ruig e i suoi compagni si appostano, pronti ad iniziare il combattimento per evitare che i soldati entrino dentro a massacrare i superstiti. Una balestrata di Porter atterra il fifone rimasto indietro, che chiama i suoi compagni. Allora tutti iniziano a tirare delle frecce, per poi partire in corpo a corpo. Dal canto suo, Flaherty lancia le lame di luce contro uno dei due cavalieri, ma stranamente i tre boomerang luminosi decollano, poi poco prima di raggiungere il bersaglio deviano e salgono verso l’alto. Nello stesso tempo lei, come Brunilde ed Alice, avvertono un frastuono, una sensazione violentissima che le costringe a tapparsi le orecchie e chiudere gli occhi per qualche tempo. Intanto gli altri sono partiti alla carica, Ruig viene ferito da una balestrata alla gamba, gli altri iniziano a combattere in corpo a corpo. Nel frattempo il capitano si introduce alla svelta nella gola, da solo. Ruig lo vede e inizia a inseguirlo, sia pure zoppicando, e nel frattempo chiama il nome di Nathan. Lo scontro è abbastanza veloce, appena Flaherty riesce ad aprire gli occhi Brunilde le dice che sta per succedere qualcosa di molto brutto, e che tutti si devono rifugiare alla sveltissima nella gola. Così chiamano anche Alice e iniziano a muoversi da quella parte, e raggiungono Ruig nel momento in cui questi sta entrando. A terra ci sono i corpi di alcuni druidi morti, il capitano delle guardie sta combattendo proprio con Nathan, che cerca di schivare i suoi colpi. Ma proprio un attimo prima che Ruig possa scagliare un colpo contro il militare, questi riesce a colpire Nathan alla testa, uccidendolo sul colpo. Ruig si lancia disperatamente addosso al capitano delle guardie, ferendolo gravemente, gli altri subito gli sono sopra anche loro. Lo scontro fuori dalla valle intanto si è concluso con la vittoria dei nostri, e tutti si rifugiano velocemente nella valle, mentre da fuori iniziano a arrivare tuoni minacciosi e sordi. Passa qualche tempo, tutti sono molto tesi, Ruig è disperato per la morte di Nathan e la devastazione della comunità druidica. Si trattiene a lungo a parlare con Alexandra, la persona della comunità che era più vicina al defunto druido. Gli altri si occupano di interrogare il prigioniero, che accetta di parlare in cambio di una rapida morte: sa che se viene lasciato libero i suoi datori di lavoro gli faranno molto di peggio e così preferisce morire subito in modo indolore. Così egli racconta di lavorare per persone che non conosce direttamente, ma che gli avevano ordinato di uccidere Nathan come prima cosa e se possibile fare grossi danni alla sua comunità. Egli non lavorava solo per denaro: i suoi datori di lavoro gli avevano promesso che, con l’avvento di una nuova era, per lui sarebbero stati disponibili immensi e misteriosi poteri, un bel salto di qualità per un semplice assassino di Benson. Così lui, assieme ai suoi uomini, aveva intrapreso la spedizione, contemporaneamente ad un altro gruppo gemello, guidato da tal Arkan, diretto nei boschi di Gorton alla caccia di Shade. Detto tutto, il tizio viene ammazzato rapidamente. Il giorno dopo, appena medicati i feriti, il gruppo parte verso nord, diretto all’appuntamento con Yorik. L’incontro avviene velocemente, tutti corrono, in angoscia per la incolumità di Shade. Le strade vengono evitate per non dare nell’occhio, dopo alcuni giorni si arriva nei paraggi di Gorton e tutti si inoltrano nei boschi, guidati da Yorik, che raggiunge presto il primo dei rifugi del suo amico mago. Qui decifra dei messaggi che indirizzano verso un altro luogo e tutti ci si dirigono. Ma ad un tratto, nei pressi del secondo rifugio, il gruppo viene attaccato da alcuni uomini, c’è uno scontro cruento Ruig viene ferito gravemente e Arethel fatta prigioniera, poi liberata da un drastico intervento di Ian, che uccide il sequestratore. Solo un uomo riesce a fuggire, gli altri restano tutti sul campo a eccezione di un prigioniero, che spiega sinceramente di trovarsi lì per caso e di non veder l’ora di recarsi a Feith, all’altro capo del Granducato. Tutti restano soddisfatti della spiegazione dell’uomo, che saluta e se ne va soddisfatto, dopo aver ricevuto anche qualche moneta dalla generosa Giselle. Il gruppo si sistema nella capannetta disabitata di Shade, di cui non vi è alcuna traccia. Allora Yorik decide di andare a perlustrare un’altra tana del mago, Faradyr va con lui. Gli altri si barricano dentro per trascorrere la notte. Nel corso della notte Ruig, già ferito, viene assalito da un penoso presentimento. Quindi si desta in tempo per vedere un’ombra minacciosa all’interno della casupola, con cui Porter e Ian, svegli per il turno di guardia, ingaggiano il combattimento. Tutto è molto veloce, la sensazione strana aumenta, tutti si svegliano per il clangore metallico delle armi che si scontrano con l’armatura dello sconosciuto misterioso. Infine Ian, con una violenza sovrumana, trapassa del tutto l’assalitore, che svanisce. Accese le luci, la capanna non mostra più alcuna traccia dell’individuo, la porta non è stata forzata, fuori non ci sono impronte di alcun tipo. Niente sangue sulle armi, l’unico segno tangibile della visita notturna, oltre alle percezioni più che chiare di Porter, di Ian e degli altri che si erano svegliati, è una tacca sull’arma di Porter, con la quale questi aveva parato un colpo violentissimo. Il gruppo si rimette a dormire, molto turbato dall’avvenimento. Nel frattempo Yorik e Faradyr non trovano alcun segno di Shade alla grotta e si sistemano per aspettare un po’ di tempo. Il giorno dopo trascorre tranquillo, Ruig, sempre ferito, viene medicato, tutti cercano invano le tracce dell’ombra misteriosa, che si teme torni a farsi vedere la notte seguente. Scende la sera. Ad un tratto Yorik e Faradyr sentono qualcuno alle loro spalle che dice: "noi siamo sei, voi siete due: che vogliamo fare?" Fortunatamente Yorik riconosce la voce di un suo amico, un compagno di Shade, e tutti si possono incontrare, si recano assieme al capanno dove aspettano tutti gli altri, avvengono parecchie spiegazioni. Shade si mostra molto addolorato alla notizia della morte di Nathan: lui, dal suo canto, ha sgominato sei uomini, altri cinque sono stati eliminati dai nostri eroi, c’è solo un superstite, in giro per i boschi, che non può quindi costituire una minaccia così terribile. Nello stesso tempo però Shade spiega che è giunto il momento di pareggiare i conti con i "cattivi" , che adesso sono in vantaggio a causa della morte di Nathan: secondo lui sarebbe opportuno colpire una persona ben precisa, un tale che ha il potere di controllare i morti e che costituisce un importante punto di collegamento tra Horace e Luke e, dall’altra parte, i predicatori delle tenebre. Far saltare questo tizio sarebbe un ottimo risultato, ma per farlo è necessario l’aiuto di un tal necromante che abita a nord, a Galen: è un tipo un po’ strano, che sembra si sia ritirato dagli affari, ma che in realtà ha grandi poteri e potrebbe essere utile per contrastare il nemico. Prima di congedare il gruppo, che si trattiene qualche giorno in attesa di un guaritore per Ruig, Shade si preoccupa di fare un po’ di predicozzi a Porter, ad Alice, a Faradyr e a Yorik. Quindi il gruppo parte: mentre Shade e Ian, Bernard, Rianon e il bambino muto andranno da Ianez a parlare della pietra, gli altri sono diretti a Gorton a contattare il necromante amico. Il viaggio procede senza inconvenienti. Soltanto il giorno prima di raggiungere la città Alice intravede qualcosa nella macchia di alberi vicino alla strada: tutti si avvicinano incuriositi e si trovano davanti uno spettacolo raccapricciante: su un rozzo altare scolpito di pietra giacciono, smembrati, diversi cadaveri, che mostrano segni di indescrivibili sevizie. Flaherty insiste per offrire una pur minima cerimonia funebre ai malcapitati, allestendo un rogo per bruciare i loro resti: non è semplice spostare i poveri corpi smembrati, ma in seguito a molte insistenze la ragazza riesce a convincere almeno Alice e Ruig ad aiutarla , così il rogo viene allestito, i poveretti cremati. Un provvidenziale torrente offre agli sporchi becchini la possibilità di ripulirsi un po’ dal sangue e dall’odore pestilenziale dell’area del massacro. Infine a Gorton Yorik e Flaherty vanno a indagare dalle parti della biblioteca della città e subito trovano un tizio che spiega loro dove abita il tizio, abbastanza noto come scienziato della zona. Il giorno dopo Yorik dice a Alice, Porter e Faradyr di girare al largo mentre lui e gli altri vanno a parlare con il tizio che, al vederli così senza spiegazioni, potrebbe stranirsi. I tre un po’ ci restano male, poi vanno a fare shopping. Gli altri seguono la strada indicata, raggiungono la collina dietro cui si deve trovare la casa del mago, incontrano un ragazzo sui 25 anni. Yorik gli chiede dove si trovi il tizio. "Sono io" dice questo, "che volete?" "Ci manda Shade", risponde Yorik. Allora il ragazzo passa una pala a Yorik e gli ordina senza tanti complimenti di scavare una buca. Non dice nulla, poi, quando la buca è abbastanza profonda, ci entra dentro e dice a Yorik di fare altrettanto. Una volta che i due sono dentro lui pronuncia alcune rune e quindi, avendo isolato acusticamente l’area, Yorik e lui possono parlare tranquillamente al riparo da orecchie indiscrete. Dopo le spiegazioni, Yorik spiega che nel suo gruppo ci sono tre persone "con problemi", il mago accetta di incontrarle e viene organizzata, dopo qualche ora, una piccola riunione con i tre soliti eroi, Porter, Faradyr e Alice, nella casa del mago, che impartisce una edificante predica pure lui. Accetta però a quanto pare di collaborare con Shade, anche se non è convinto sia già il momento opportuno per mettersi in movimento.
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