L'amore di due scarpe
Un po' rotto e consumato, quel vecchio scarpone preferiva definirsi vissuto.
E infatti aveva vissuto molto: nei campi, col gelo, la pioggia, il fango. Per
lui era segno di saggezza essere un po' consumato. Sempre ottimista e allegro,
sembrava ridere sempre per via di quella suola scucita davanti. Anzi, più il
tempo passava e più rideva, perché quella scucitura si apriva sempre di più.
La sera era sempre stanco per le fatiche della giornata e non era molto
socievole con le altre scarpe.
-Bisogna pur distrarsi un poco, vieni con noi a passare un po' di tempo- gli
ripetevano i suoi compagni; così ogni tanto si intratteneva per sentire le
ultime novità.
Una sera, fermatosi più a lungo del solito con uno stivaletto di camoscio,
incontra Lei: la scarpetta rossa. Una scarpina da ballo, brillante di un rosso
fuoco, con un tacco da vertigine. Tutta scollata aveva ballato per una sera
intera e ritornava esausta ma divertita. Era bellissima: di una pelle morbida e
profumata, con una finissima suola in cuoio si muoveva con eleganza e sicurezza.
Amore a prima vista per lo scarpone marrone:la sua saggezza, in un lampo, si era
trasformata in autentica passione. -Ciao, bella scarpina, sembra che tu ti sia
divertita, stasera-
-Oh, si, ho ballato tutta la notte, ora sono stanchissima-. Lo scarpone era di
festa il giorno dopo, così ne approfittò per andare a trovare la sua amata:
-Tu balli spesso, ma hai mai Danzato?- chiese lo scarpone. -Cosa intendi per
danzare, non è lo stesso che ballare?- rispose la scarpina. Lo scarpone subito
rispose: -No, ballare vuol dire muoversi al ritmo di una data musica, ma Danzare
è più profondo: vuol dire esprimersi al di là delle parole! Non occorre la
musica: la crei tu nel Danzare!-.
-Insegnami a Danzare, ti prego!- domandò la scarpina con la sua voce suadente.
-Certo, ma attenta: una volta imparato non potrai più smettere. Smettere
equivale a morire!-
-D'accordo, iniziamo: cosa devo fare?- esordì un po' inconsapevolmente la
scarpina rossa.
-Non si tratta di fare, ma di sentire; devi sentire con l'anima. Conosci il
Tango?-
-Certo, conosco i passi base: uno, due, tre, quattro giravolta,di nuovo due,
tre-
Come era leggera nei movimenti quella scarpina; sembrava muoversi con malizia e
con una indefinibile eleganza. Indubbiamente sapeva ballare molto bene e lo
scarpone rimaneva ipnotizzato dal modo in cui volteggiava.
-Sì, sì, va bene! Però stai sempre ballando un ritmo che viene dall'esterno,
mentre devi danzare: devi sentire la musica da dentro di te!-
Proseguì lo scarpone: -Danzare vuol dire portare all'estremo le nostre emozioni
e sensazioni. Questo in positivo e in negativo: lo senti mentre lo balli?-
-Sì, ora che lo ballo con te sento un qualche cosa di strano non sei male come
ballerino!-
La scarpina rossa si stava innamorando dello scarpone: non prestava più
attenzione a quello che diceva: era come se le parole non avessero più senso.
Contava solo fluttuare liberi tra quelle note di Gardel, di Piazzola e lasciarsi
andare alla melodia del bandeon. Sì, indubbiamente era scoppiato l'Amore tra i
due, non facevano che stare insieme. Lui la abbracciava con le sue stringhe
calde e forti; lei, dolcemente, lo puliva dal fango e lo ingrassava con creme
profumate.
Tutto sembrava procedere a meraviglia tra i due innamorati, se non che quando
erano a contatto con le altre scarpe, nascevano i problemi. La scarpina rossa
frequentava scarpe di prima classe, un po' frivole e snob. Non facevano che
prendere in giro il nostro scarpone.
-Ecco il campagnolo-
-Ma come balli goffamente!-
-Tu non sei bello come noi, scansati-
I commenti erano dettati dalla gelosia, perché i due innamorati danzavano
benissimo insieme; lo scarpone era bravissimo a muoversi, insegnava alla sua
amata la vera eleganza.
Anche gli amici dello scarpone non vedevano di buon occhio la nuova fidanzata.
-Ti confondi con quella smorfiosetta?-
-Dicono che sia una vip, ma a me sembra solo una comune scarpa.-
-Lasciala perdere: è una scarpa frivola.-
Col passare del tempo le cose peggiorarono tra i due, non erano accettati come
coppia perché agli occhi di tutti parevano troppo diversi; in realtà erano
entrambi due scarpe, con gli stessi interessi,gli stessi sogni e le stesse
ambizioni. Ma il destino gli era contrario: c'era uno squilibrio (come sempre,
del resto nelle situazioni d'amore: il vero momento del Tango è quando si passa
dalle emozioni estreme al nulla). Avevano trovato l'Amore con la a maiuscola e
lo avevano subito perduto. Lo squilibrio nasceva apparentemente dalla diversa
vita dei due, ma in realtà avevano un modo di amare diverso e le avversità
della vita reale non permisero la comprensione necessaria a portare equilibrio
nella coppia. La sostanza del loro amore era infinita, ma la forma non era
adatta. Ultimo Tango, una sera di giugno. Le due scarpe si lasciarono per
ritornare a muoversi al tempo di musica e per andare nei campi a lavorare.
Lo squilibrio continuava nelle loro vite singole: lei, sempre bella e
affascinante, poteva fingere di ballare e continuare a danzare in segreto. Ma a
lui, affrontate le fatiche della giornata, non rimaneva che andare a dormire e
sognare la sua scarpina rossa. Il suo stile di vita si appiattiva e la
depressione lo fece invecchiare al punto da non essere più utile nella vita dei
campi: fu abbandonato in un ripostiglio in attesa di essere buttato via.
La scarpina rossa non era molto contenta del suo ritorno alla normalità: non
trovava nessuno con cui discutere se non superficialmente. E poi ballare era più
semplice, ma Danzare era tutta un'altra cosa. Non trovava nessun partner che
riuscisse a farlo: era necessario darsi del tutto all'altro senza pretendere
nulla in cambio. Ma il mondo era impostato tutto in un'altra direzione: se do
qualcosa, voglio qualcos'altro in cambio. In Amore e nella Danza queste cose non
esistono e la scarpina rossa se ne stava accorgendo. Inoltre una scarpa da ballo
può essere utilizzata per un po' di tempo, ma prima o poi le mode passano e
delle solite scarpe ci si stufa. Fu così che anche la scarpina rossa venne
usata sempre meno, lasciando spazio a nuove scarpe da ballo, più giovani e
belle.
Un giorno si trovò in un ripostiglio: era lo stesso dove si trovava il suo ex
compagno. Furono felici tutti e due di essersi ritrovati, ora potevano stare
insieme per sempre, perché nessuno poteva fare commenti di alcun genere tra la
roba da buttare. Maturando, lo scarpone veniva incontro alla sua scarpina; anche
lei, ormai vecchia e imbruttita, riusciva a comprendere a fondo l'Amore che gli
veniva offerto. Ecco che un giorno una pittrice li trova abbracciati a farsi le
coccole: l'ispirazione per un nuovo quadro: l'Amore di due oggetti. Le due
scarpe furono buttate via dopo poco tempo, ma le loro anime rimasero per sempre
in quel dipinto: il suo titolo è Amore a prima vista.
Un grazie a Fabio che dice:
-Le favole sono aeroplani di carta,
esistono solo per il tempo che stanno in aria, poi a terra non sono niente.-