Il tapiro e la scimmia urlatrice


Un tapiro e una scimmia urlatrice andavano in giro per la giungla. Il tapiro soffiava in un fischietto.
- Me lo dai quel fischietto, tapiro? - fece la scimmia.
- No, urlatrice, non posso dartelo, perché l'ho avuto da mio padre.
- Allora vendimelo.
- No, urlatrice, non posso. L'ho avuto da mio padre, il quale, a sua volta l'ha avuto dal suo.
- Prestamelo almeno un momento, ci soffio dentro una volta e poi te lo rendo.
Il tapiro le diede il fischietto; ma la scimmia scappò subito in cima a un albero.
- Rendimi il mio fischietto! - gridò il tapiro, e si mi se a scuotere l'albero per far cadere la scimmia. Ma la scimmia, ridendo, cominciò a saltare da un albero all'altro.
Da quel giorno lontano il tapiro continua a vagare sotto gli alberi e a scuoterli. Cerca sempre la scimmia urlatrice.
E la scimmia non scende mai dagli alberi. Quando ha sete, invece di bere da qualche corso d'acqua, preferisce leccare la rugiada sulle foglie. In alto, su un albero si sente più al sicuro.


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