L’angelo (31/03/96)
Gli occhi blu
color del cielo
guardarono giù
dal mondo divertiti
dall’uomo incuriositi.
I biondi riccioli si mossero
per meglio vedere
quei piccoli
esseri
trascinati dalla loro quotidiana frenesia.
Il grande sorriso si sporse,
attirato dai piccoli gesti.
E l’angelo cadde
diventando uomo:
conobbe le paure,
fu invaso da incertezze,
toccò la malattia
che divenne solo sua
poichè era caduto
dalla nuvola sicura.
Ma lo sguardo ed il sorriso
non li perse
proprio mai.
Perché quelli
erano veramente suoi.
Vacanza (10/09/96)
La gente parla
io sento
ma non ascolto.
Da domani sarò
grande, da
domani.
Non potrò correre
per cercare me stessa.
La mano che stringerò
le lacrime che
asciugherò
saranno solo mie.
Da domani.
Sospiro (30/09/96)
La memoria si perde
nell’affanno di ogni giorno.
I ricordi sbiadiscono
consumati dal
tempo
e i sentimenti appassiscono
scossi dal vento del quotidiano.
La memoria da tutto
è limata e rimane solo
un lieve sospiro,
di ciò che fu
di una sensazione
di qualcosa già
visto,
già toccato.
Libertà (20/09/96)
Canta.
Non importa chi ascolta.
Canta.
Chi ti giudica
non ti ama.
Canta con la forza,
che è solo tua,
anche ciò che non sai
o che altri non
vorrebbero sentire.
Canta la tua libertà
alla faccia di
chi non sa
di non averla
ad ha paura
perché non conosce
Dolore (15/10/96)
C’è buio e i miei occhi
non s’abituano all’oscurità.
La certezza di sapere
di non riuscire
ad opporre resistenza.
Dolore dell’inevitabile,
di tutto ciò che colpisce, /invisibile ai miei occhi.
18/10/96
Tempo che scorri
fermati un po’
tra le mie mani.
Ma tu sei sabbia
che non conosce barriera.
E scorri.
Io provo, provo
ma non riesco a
comprendere
come possa
scivolare
il giorno
nell’oscuro e divenire
notte talmente in
fretta
che io son
divenuta vecchia
e mi sento ancora
bimba.
Nostalgia (15/10/96)
Chi sei per chiedere
a me spiegazioni che neppure
io so?
Se dentro al cuore
ho rinchiuso un
lamento
tu chi sei per
farmelo sfuggire,
per farmi tormentare?
Io sento il rimpianto
che urla per il
silenzio
di quel momento,
quello sguardo non corrisposto
quel secondo,
per orgoglio ostinato, sprecato,
per pensare a
difendermi.
Chi sei tu per urlarmi
il mio rimpianto?
Clessidra (04/11/96)
Sul tavolo la sabbia cadeva
dall’alto al
basso e
dalla finestra il vento scuoteva
la fragile foglia
che lenta danzava
cadendo a terra.
Un uomo aspettava
chi non sarebbe
mai tornata
e la televisione
accesa illuminava
solo la stanza
vuota.
Sul tavolo
ancora la sabbia
scorreva
ed era più il basso
che l’alto ,
adesso.
Poco mancava
a che la sabbia cessasse di scorrere.
All’uomo rimase
solo la speranza dell’attesa,
così pallida ma certo,
migliore della
delusione.
Poi la sabbia scorse tutta:
rimase solo
una clessidra
vuota…
Di sopra.
Fiocco (05/12/96)
Cadi piccolo fiocco
perché mi vieni incontro?
Perché a me?
Tu così piccolo
e tremendamente bianco,
scendi leggero
sul palmo della mano e
scompari.
Così io cado in questa realtà
e danzo la mia vita
aspettando di incontrare
un palmo per sciogliermi.
Piccolo fiocco,
piccola me.
Un attimo (31/12/96)
Un sospiro che
un attimo è in gola
e subito sbiadito
nella memoria.
Un attimo di cui
rimane solo un alone
dal sapore di delusione
che dura una vita.
Un sogno.
Aspetta (28/02/97)
Se piango,
se non sorrido non t’abbattere.
Aspetta.
Non credere ch’io
mi possa arrendere.
Domani cambierà.
Se ora guardo altrove
e non so ascoltare,
cerca di capire.
Aspetta domani.
Ti ascolterò.
Cerco (26/04/97)
Ti giuro cerco anch’io
due nuvole che
viaggino insieme.
Oggi c’è il sole
e tutto è più vivo.
Io ti scrivo
per dirti d’aspettarmi
poiché ho il passo incerto
e se mi aiuterai
saremo più lenti
ma arriveremo insieme:
nuvole di questa terra.
Una vita, un fiammifero (10/08/97)
Le mie dita strinsero
il fondo del fiammifero
e in un rapido gesto
l’oggetto fu acceso.
La piccola fiamma scaldò
per un attimo il viso
e illuminò ciò
che m’era intorno.
Poi si spense
bruciandomi le dita.
Una vita, un ricordo,
un viso scaldato
e un dito bruciato…
Il passaggio di un uomo
che non resterà dimenticato.
Dialogo (15/08/97)
Finchè ci sei nulla
è perduto di quello
ch’era in me.
Perché se io non sono
tu sei per me nelle parole
nel tuo sguardo in ogni
gesto
e per ogni scelta
che senza me prenderai
d’ora in poi.
E ricordati di me,
ti prego, non perché
non ci sono più
ma perché c’ero.
Anch’io.
Perplessa (19/09/97)
Scappo perché
non ho voglia di capire
soprattutto d’ascoltare
discorsi un po’ spenti,
pensieri troppo lenti.
Cos’è per te
quello che credi?
Cartoncini colorati
sparsi nel vento?
Cos’è per te
quello che penso?
Parla parli e difendi tesi
che non so neanche se sono tue.
Nella foresta (27/09/97)
Nel buio della notte
il silenzio fu rotto
da una civetta
che lesta spiegò le ali
e partì in volo,
regina nell’oscurità.
Spalancati gli occhi
vide ciò che pochi
riescono a notare:
un piccolo topo
nella tana rientrare,
un grosso bruco
ancora mangiare
e un pipistrello
la sua preda cacciare.
Dall’alto la civetta che
continuava a sfidare
il vento forte con le grandi ali,
vide l’uomo che camminava solo.
Lui si fermò attratto
dalla figura illuminata
dalla luna e si chiese
cosa sapesse della vita
essa che intanto volava
inconscia e contro tutto,
l’uomo si stupì
che non cadesse.
Poi anche la civetta vide
la sua preda e la cacciò,
cadde giù, la prese e
ripartì
verso la sua tana,
l’unica vera meta
da essa conosciuta,
sparendo da ogni vista.
Qual è il senso della vita?
Quant’è uguale l’uomo all’animale?
Purtroppo (11/12/97)
Sei così lontano
ch’io non parlo poiché
so
che non mi puoi sentire,
adesso non ho,
purtroppo,
la forza di capire,
l’amore di comprendere
quello che c’accade,
che c’investe,
treno in corsa verso il niente.
Oggi (17/12/97)
Inciampo tra le pieghe
delle mie verità
che nascondono paure
che forse
non ho voglia di affrontare.
Una sera (08/03/98)
Gatti neri
mi passano accanto nell’oscurità,
io guardo mentre
resto ferma qua,
senza quasi respirare.
Gatti neri nell’oscurità
svelti, sinuosi e così silenziosi
che li ho davanti
e non so come.
Gatti neri
nel rumore assordante
di una discoteca
e dalla voglia delirante
di essere diversi.
Rombo nel vento
di volo lontano
buca le nubi che lente
vagano in cielo.
Rimane a lungo sospeso
per poi sparire
d’improvviso,
com’era arrivato.
A volte (01/08/98)
A volte è difficile sognare
una realtà che può cambiar
e percorso e divenire
più sopportabile.
Spesso pare difficile
anche respirare.
Ma è bello sognare
che la
vita è nelle mani
solo di
chi la vive
che se ha strade da scegliere
può
percorrerle come gli pare.
Uomo (15/09/98)
Corri nudo nel deserto
il piede sbatte sabbia
e il vento scivola
come sudore in faccia.
Mentre cerchi la preda
della lancia stringi la presa
che spesso ti rese fiero e
vittorioso.
Uomo, il sole oggi splende
sul tuo corpo così scuro e
lucido
e tra le dune si confonde lo sguardo,
nei ricordi si disperde.
Ed ecco la preda,
inizia la corsa, uomo.
Neve (12/02/99)
Guardo dal vetro
una realtà sfuocata
mentre la neve cade.
E mi perdo a cercare
ciò che sono io
in questo vivere.
Io che mi butto dietro
ogni errore, ogni cavolata,
che nulla mi persuade
dal muovermi d’un metro
da un’idea che strampalata.
Son qui:
osservo il mondo
e la sua sconcertante
quotidiana velocità,
mentre la neve cade
e bagna il parabrezza.
Ricorderai (16/03/99)
Un giorno ricorderai
un pensiero che oggi
t’è sfuggito e ti stupirai
di come sia buffo scoprire
che tutto è un ricorso
di
qualcosa che forse già c’era.
26/04/2000
Gira la lancetta ,
chiama il secondo
che in fretta
raggiunge il minuto
e finisce l'ora.
Il giorno tramonta
così dolcemente
ch'è già notte
senza che me ne accorga
Ora son qua
sola e alle strette
e mi chiedo se è tua
questa malinconia
che mi pervade.
Tra me e te (26/04/2000)
Se cercassi di spiegarti
il perché dei miei silenzi
son sicura non capiresti
che a volte
è più facile così,
non parlare, aspettare
che qualcosa cambi,
al di là di noi.
Pomeriggio (04/07/2000)
Anche i girasoli
ti negano lo sguardo,
non l'immaginavano
che sarebbe successo,
ecco perché
a terra piegano
il capo sommesso.
E noi,
zitti contro vento,
unico scudo
il solitario pianto.
Non cerchiamo di capire
No, non più,
vorremmo solo salutare
con un cenno,
senza parole.
Zaino (25/07/00)
Lontana la meta
la strada è tanta
come la sete
che il passo rallenta,
intanto che il sole picchia
e inizia la salita.
Lo zaino pesa,
lo stomaco è in attesa
della ricompensa.
Sguardo perso nell'orizzonte,
non c'è ombra
in cui riposare,
solo silenzi per pensare
e asfalto per camminare.
Notte (07/09/00)
Son seduta qui
senza sapere
cosa di me pensare.
È caldo, ho paura,
la notte mi culla
nel suo abbraccio scuro
mentre porta
via i miei pensieri,
non sento più nulla
e un po' muoio.
Preghiera (14/11/00)
Ho chiuso gli occhi
ascoltando il sussurro del
cielo.
Mi sono chiesta
perché piangevo,
ed ho visto
sulle stelle il tuo riflesso.
Ho cantato.
Quel momento sarebbe stato
il più caro di tutta
la mia vita.
Vita (27/05/01)
La vita
a volte è oscura
che ti resta
in fondo, di lei?
Solo ricordi
e l’impronta di te
in tuo figlio.
Il passato (27/05/01)
Ci son perché
Che mai avranno
Vere risposte.
Ci son momenti
Che mai saranno
Recuperati.
Ci sono errori
Che resteranno tali
Se non ne coglierò
Il pieno senso
Ci saranno richieste
D’aiuto disperse
Nel vento
Se io non saprò cogliere
Lo sguardo smarrito
Di chi amo
Forse capirò
Nel mondo di mio figlio
Le paure di mia madre.
La mia mamma – la mia Valdichiana (15/08/01)
Negli occhi tuoi
Rivedo verde e marrone
di quieti colline
in un’infanzia finita
E’ tuo l’abbraccio
di cui risento calore
come del sole
presente sempre,
anche dietro nubi
di piccoli problemi
a volte enormi.
Nel soffio del vento
le tue parole,
che sono insegnamento /del mio sapere /ovunque.
Sogno di Lode (25/08/01)
A braccia spalancate
il mondo abbraccio
su un prato sdraiata.
Cielo e terra
In un sol gesto,
dicendo grazie
al mio Signore
e alla sua lode
solo per me:
mi ha regalato
tutto questo
perché capissi
il suo grande amore
che fa l’uccello cantare,
il vento soffiare,
la natura respirare.
Abbraccio il mondo
e lodo perché
so di farne parte.
Indecisione
(25/01/02)
Se il giorno
fosse notte,
se domani fosse
già presente
io vorrei…
ma resto qui,
immobile,
appesa,
distrattamente.
Attesa (04/03/02)
Giorni di sole,
brezza leggera.
Non voglio capire
se è meglio cadere,
lasciarsi buttare,
immobile resto,
ad aspettare cosa?
Non so più.
.
Per mio padre (23/08/2002)
Come la
candela
presto
La mattina
Dopo la
notte senza
luce
Alcuna,
pallida e
solitaria
per
l’ultima fiamma,
come il
raggio
del sole
che lotta
contro il
crepuscolo
così ti
vedo
ancora un
giorno
io spero
e chiedo
un regalo
piccolo
un’opportunità,
per te.
Per me.
Rabbia (29/07/02)
Maledizione!
Non riesco a dimenticare
ciò che pare sepolto
nel cuore
tra le pieghe profonde di
ferite
mai affrontate,
mai chiarite
Adesso
(14/09/02)
Stare così adesso,
nella stanza in mezzo
annullata in me stessa
persa nei suoni
della vita che passa
e mi sfiora.
Immobilità (06/10/02)
I giorni passano
tutto si allunga,
come le ombre
nei tramonti estivi.
08/10/02
Siamo fragili.
Fogli di carta
gettati nel mare,
che ci travolge,
ci ammonisce
Gara (08/10/02)
Bandiera a scacchi,
vittoria o sconfitta,
arrivo o disdetta.
Sensazioni folli,
paure sopite
tutto prende sopravvento.
Ciclo (13/10/02)
Spero, sogno, credo.
Cado.
Cambio.
Ricomincio.
Tu (12/10/02)
Sei qui,
almeno pare così.
L’ombra ferita
si muove all’orizzonte.
E tutto rimane
Un affresco indistinto
di colori abbozzati.