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Stupro e jeans: ribaltata la sentenza scandalo
 05 novembre 2001

"Lo stupro è stupro... anche se una donna indossa i jeans".
Questo dice in sostanza l'ultima sentenza della Terza sezione penale della Cassazione ribaltando il verdetto di 2 anni fa che sosteneva che la donna che indossa i jeans "non può" subire uno stupro e ne assolveva quindi il presunto aggressore.
La nuova sentenza ha condannato l'imputato, ribaltando completamente la prospettiva secondo la quale una donna che indossa i jeans è sicuramente consenziente.

Cosa sosteneva l'accusa
Un cittadino genovese di origini marocchine, già condannato in appello per violenza carnale nei confronti della ex moglie, una sera si era presentato ubriaco a casa della donna che viveva con un'amica.
Entrambe, per evitare schiamazzi e non attirare l'attenzione dei vicini, avevano deciso di farlo entrare. L'uomo aveva aggredito l'ex moglie trascinandola fino alla propria auto e, poi, in una stanza d'albergo.
Lì era avvenuto lo stupro.

Cosa sosteneva la difesa
In tribunale e davanti alla Corte di Cassazione, la difesa è sempre stata la stessa: "non poteva esserci stata violenza perché la donna indossava un paio di jeans".

La sentenza
I giudici della Corte suprema hanno confermato la tesi già espressa in appello, condannando l'uomo per stupro anche se la donna indossava i jeans.

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