CURIOSITA'
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Niente privacy per Naomi |
15 ottobre 2002 |
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"Naomi non ha diritto alla privacy perché ha mentito". Così ha stabilito la Corte d’Appello inglese in una sentenza che vedeva contrapposti la Cambpell e il tabloid Daily Mirror.
Ma se la privacy perde, a vincere questa volta è la libertà di stampa.
Infatti la sentenza si è basata su un’intervista durante la quale la Cambpell ha negato pubblicamente di avere problemi con la droga.
In primo grado il tabloid britannico era stato condannato ad un modesto risarcimento di 5.600 di euro per violazione della privacy, in quanto aveva scritto che la top-model stava frequentando un corso di recupero per tossicodipendenti.
In appello però i giudici hanno affermato che "se, attraverso la stampa, si mente al pubblico e se per di più la bugia comporta un vantaggio economico, la stampa ha diritto di correggere la falsa impressione."
Inoltre la Corte d'appello ha stabilito che la venere nera dovrà sostenere l’onere delle spese legali che, secondo calcoli ancora non definitivi, si aggirerebbero intorno a un milione di euro, ed ha rifiutato a Naomi anche l'autorizzazione a fare ricorso presso la Camera dei Lord.
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