DOMANDE
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Capacità del minore |
Domanda
Salve, sono una mamma che ha un figlio di 16 anni abbastanza irrequieto con una buona
predisposizione a combinare guai, alcune volte molto gravi a mio giudizio. Vorrei sapere
qual è la mia responsabilità per i suoi comportamenti o meglio in quali ambiti lui si
può muovere da solo, in quanto anche che sua nonna ha l'intenzione di lasciargli una piccola
somma e io non vorrei che lui spendesse queste soldi per cose futili.
Risposta
Il caso di cui mi parli è chiamato nel linguaggio giuridico capacità d'agire.
Tuo figlio - essendo minorenne - ha la capacità generale d'agire, pertanto può compiere tutti
quegli atti per i quali la legge richiede un'età inferiore o quelli di vita quotidiana non
pregiudizievoli (come ad esempio l'acquisto di vestiti) o anche quelli non negoziali per i quali
è sufficiente la capacità di intendere e di volere (ad esempio la testimonianza).
Vista l'età di suo figlio vorremo evidenziale che dai 14 ai 16 anni si acquista la capacità
lavorativa, ma non quella per gli atti connessi (rinunzie, quietanze, ecc.).
Per gli atti non negoziali la capacità naturale va valutata di volta in volta, dunque il minore
potrà compiere autonomamente atti idonei a tutelare i propri diritti, gli atti illeciti, gli atti
dovuti e tutti quei fatti umani in cui la volontà non rileva (come ritrovamenti, invenzioni, ecc.).
A parte ciò, passiamo al fatto economico, che è quello che ti interessa.
In generale il minore è in una condizione di assoluta incapacità di gestire il proprio patrimonio,
in specie compiendo atti negoziali. Pertanto è sostituito dai genitori che hanno la potestà o da un tutore.
Non preoccuparti qunidi, in quanto tu e tuo marito siete legali rappresentanti di vostro figlio e
quindi sarete voi a dover accettare l'eredità; sarete voi a gestire e ad amministrare il patrimonio; insomma sarete
voi a dover compiere quegli atti di straordinaria amministrazione che di regola comportano una permanete
modifica patrimoniale.
Comunque tuo figlio, uno dei parenti o il Pubblico Ministero - qualora ritengano che non si stanno compiendo atti
nell'interesse del minore - può sempre rivolgersi ad un giudice. Inoltre, la rappresentanza generale dei genitori
incontra dei limiti per quanto riguarda gli atti personalissimi (testamento, donazioni, matrimonio, riconoscimento
di figli naturali).
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