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Risarcimento danni emotivi "da divorzio"
 23 luglio 2002

È il primo caso in Italia.

Il tribunale civile di Milano ha riconosciuto a una donna il diritto al risarcimento per i danni psichico-emotivi causati dal divorzio.

La sentenza stabilisce che, in alcuni casi di separazione per colpa dell'altro coniuge, non basterà l'assegno di mantenimento.

Qualora il comportamento di una persona sia moralmente dannoso per il proprio coniuge, quest’ultimo può - oltre a chiedere la separazione - pretendere il risarcimento del danno morale.

Si precisa che per moralmente dannoso il Tribunale ha inteso "con modalità sprezzanti, apertamente e finanche platealmente abbandoniche nei riguardi del coniuge in condizione di particolare fragilità e bisognoso di assistenza e sostegno morale e affettivo per via del suo stato di gravidanza, peraltro dapprima voluto e ricercato da entrambi".

Inoltre, a seguito del comportamento dannoso, deve essere dimostrata una "modificazione peggiorativa della sfera personale del soggetto intesa come il complesso di attività, ma anche di vissuti affettivi, emozionali e relazionali". Il danno morale (da aggiungere all’assegno di mantenimento) stabilito dal tribunale di Milano, che ha tenuto conto della durata limitata del periodo di tempo della condotta del coniuge e della compromissione subìta dall’ex moglie, è stato quantificato nella cifra di 5.160 euro ed ha tenuto conto Considerata (10 milioni di lire).



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