Laura, tu parli almeno cinque lingue, eppure ogni tanto ti scappa fuori
ancora la cadenza romagnola...
Meno male. Non sei il solo a dirmelo, ma a tutti rispondo che non ho nessuna
intenzione di perfezionare il mio italiano. Amo i dialetti. Vivendo a Milano
ho imparato anche qualche parola meneghina. Dovunque vado assimilo instintivamente
un po' del dialetto locale, e mi sento più vicina alla gente.
Il meglio di Laura Pausini l'hai già riproposto nel disco, rielaborandolo
per rendere i suoni più moderni...
Ascoltandolo, però ti sarai reso conto che non ho stravolto le mie canzoni, come
spesso fanno alcuni miei colleghi. "La mia risposta" l'ho voluta cantare in spagnolo,
"One More Time" l'ho lasciata in inglese, il duetto con Gilberto Gil "Seamisai" l'ho
tradotto con Gilberto, quasi letteralmente, e mi piace molto. Poi ci sono i due pezzi
nuovi, "Una storia che vale" e "E ritorno da te". Per questa canzone ho girato, a Los
Angeles, un video che ha diretto Gabriele Muccino, il regista de "L'ultimo bacio".
E, nel mio video, ha voluto anche inserire una 'citazione' del suo film, uno dei più
belli della stagione. Accade quando io inseguo la macchina del ragazzo che mi ha lasciato,
proprio come faceva la bionda Martina Stella quando correva dietro all'auto di Stefano
Accorsi... Sono soddifatta di questo lavoro, proprio soddisfatta!
A parte la musica, qual è il meglio di Laura Pausini?
La musica non si può lasciare da parte. E' la musica il mio meglio. Però va bene anche
la mia vita: da otto anni sto con il mio compagno Alfredo Cerruti, che è sempre al mio
fianco, perchè è anche il mio produttore. E' stato un incontro felice che devo al Festival
di Sanremo, dove l'ho conosciuto, proprio nel 1993, l'anno de "La solitudine". Da quel
momento non sono stata più sola!
E' vero che in ogni sua canzone c'è qualcosa di autobiografico?
Tutte le mie canzoni dicono la verità su di me, su quella che ero, su quella che sono.
Sui sogni che avevo e che ho ancora. Però ho il pudore di sapere sino a dove posso arrivare
a raccontarmi. Mi piace crescere, ma non cambiare; la mia vita professionale è cambiata
insieme a quella privata solo perchè da adolescente sono diventata donna. Il mio lavoro
è caotico, sempre con un domani in un luogo diverso, per questo ho bisogno di persone
solide attorno a me, i miei familiari, Alfredo, gli amici: pochi, pochissimi, ma fidati.
So anche volere bene a me stessa, ma preferisco voler bene agli altri ed essere ricambiata!
Riesci a leggere un libro, ad andare al cinema a vedere un film?
Sì, adesso sto leggendo Harry Potter in spagnolo, per riprendere confidenza con la lingua
del Paese dove presto andrò in tournèe. Al cinema ho visto "The Others", con Nicole Kidman,
prodotto da Tom Cruise. C'erano tutti e due alla serata: lei è bellissima ma algida.
Lui mi ha abbracciato ed ho potuto constatare che non è un gigante. Solo allora ho capito
la battuta di Nicole che ha fatto il giro del mondo dopo la loro separazione: "Finalmente",
ha detto, "potrò mettermi i tacchi".
Laura, da quando ti ho conosciuta, otto anni fa, non sei cambiata. Sembri
ancora la ragazzina di "La solitudine". Come ti giudicano a casa?
Dicono che sono pazza, nel senso buono e cattivo, perchè sono piena di contraddizioni.
Spesso prendo, in buona fede, anche decisioni che riguardano altri, quelli che mi sono
vicini. Per fortuna mi capiscono e continuano a volermi bene.
Prima di questo The Best Of hai venduto 16 milioni di dischi in mezzo mondo.
Adesso stai per affrontare di petto il difficilissimo mercato nordamericano. Pensi che
ce la farai, a conquistare l'America?
"Non lo so" risponde Laura Pausini, soace ma decisa, "però, intanto, l'America ha già
conquistato me!"