Enormi mura

Io abito qui, ai piedi di queste enormi mura, in una piccola casa o caverna dentro le mura, scavata fra due contrafforti. Non è molto grande, ma è comoda per un vecchio solo come me. Alcuni piccoli animali mi fanno compagnia. Davanti alla mia piccola casa, all'ombra delle poderose mura, c'è un piccolissimo bosco dove vengono spesso parecchi uccelli: passeri e tortore quelli più frequenti, ma anche cinciallegre o il pettirosso, a seconda delle stagioni. Loro non hanno paura di me, non mi evitano come fanno tanti altri.
Vivendo sotto queste mura ciclopiche, rivolte a est, mi è possibile vedere solamente metà del cielo, metà delle stelle, metà delle nuvole, anche la luna spesso scompare dietro queste mura che mi offrono una casa.
Riesco a vedere solamente l'alba, l'inizio del giorno, non ne vedo mai la fine, mai il tramonto. Ogni mattina, prima dell'alba, nell'ora più fredda, quando fa ancora buio, esco dalla mia piccola caverna, attraverso lentamente il piccolo bosco e mi siedo ad attendere, mi siedo e rinasco con l'alba, lascio che quel sole accarezzi nel suo lento sorgere il mio vecchio corpo. Attendo seduto fino a che il sole non è sorto completamente, fino a che l'alba non cede il passo al giorno.
Ma a volte ho nostalgia del tramonto, del crepuscolo con la sua rossa luce di vita, intensa, consapevolezza di una fine grande e maestosa. I miei giorni finiscono piano, si strascicano in un decrescere di luce tutto intorno, dal mezzogiorno in poi, finchè non si vede altro che la luce di qualche fuoco lontano o gli occhi del lupo.
Da molti anni non vedo un tramonto e ora sono troppo vecchio per camminare a lungo, per fare da solo il giro di tutte le mura, fino alla porta occidentale. Ma voglio farlo prima di morire, voglio morire al tramonto. Ogni mattina con l'alba rinasco, ma come può rinascere nell'alba chi non è morto nel tramonto, come rinnovare ciò che non può morire, come riaccendere ciò che non può spegnersi? Il tempo fluisce in una direzione sola. Ho bisogno di spegnermi piano nella luce del tramonto per poter rinascere ogni mattina sempre nuovo.
..."Non temere ciò che gli altri chiamano Crepuscolo, perchè quel reame di luce velata non è tramonto, bensì alba, perchè di notte si nasce e dal buio sorge la luce" ricordo ancora questi versi, anche se non so più come o dove li ho imparati; non temere la fine, dicono, perchè la fine è l'inizio di qualcosa di più grande. Io non temo certo il tramonto, non temo il crepuscolo, lo desidero da tanto tempo, e sono vecchio e stanco per raggiungerlo.

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