Il Duello

Il puro potere scorre dalle sue dita,
la mente trabocca di arcano sapere,
il corpo è forte e nel pien della vita:
vede il nemico urlando cadere.

Sorride a se stesso capendo che ha vinto
un'altra arcana, spietata battaglia.
Guarda spirare il paladino sconfitto:
a nulla gli valse la cotta di maglia.

Mostro, pazzo, servo del male,
con cento altri nomi viene chiamato.
A lui nulla importa, gli sembra normale,
fin da bambino non venne accettato.

Quanti ne ha uccisi? Trenta? Quaranta?
Ormai della Chiesa i sicari non conta.
In effetti chi del delitto si vanta?
Intanto pietoso il sole tramonta.

Guardandolo il mago sospira triste:
si trova or del rimorso in balìa,
colpevole sol per la nera veste
e il suo invincibile amor: la magia.

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